giovedì 5 aprile 2018

BARCELONA - ROMA 4 - 1


Barcellona - Estadio Nou Camp - mercoledì 04 Aprile 2018 ore 20.45
Champions League - ottavi di finale - gara di andata
BARCELONA - ROMA 4 - 1

BARCELONA: Ter Stegen 6,5; Semedo 6,5, Pique 7, Umtiti 6,5, Jordi Alba 6,5; Sergi Roberto 6 (38' st  André Gomes sv), Rakitic 7, Busquets 6 (21' st Paulinho 6), Iniesta 6,5 (40' st D. Suarez sv); Suarez 7, Messi 6,5.
A disp.: Cillessen, Vermalen, Dembélé, Paco Alcacer. All.: Valverde


ROMAAlisson 5,5; Peres 5,5, Manolas 5, Fazio 5,5, Kolarov 5; Pellegrini 5 (15' st Gonalons 5), De Rossi 5 (32' st Defrel sv), Strootman 6; Florenzi 5,5 (27' st El Shaarawy 6), Dzeko 6,5, Perotti 6.A disp.: Skorupski, J. Jesus, Gerson, Schick. All.: Di Francesco

Arbitro: Makkelie (Olanda)
Marcatori: 38' aut. De Rossi (R), 10' st aut. Manolas (R), 14' st Piqué (B), 35' st Dzeko (R), 42' st L. Suarez (B)


Una Roma volitiva è punita oltre misura dagli episodi, da qualche singolo non all'altezza di certe partite e dall'arbitro. Barca forte ma forse il risultato del Camp Nou non è del tutto veritiero. C'è tanto da imparare anche se dobbiamo inanellare l'ennesimo "Peccato!"

La difficile trasferta è stata comunque preparata molto bene da Di Francesco e, purtroppo, lo score pesante è prima di tutto figlio della sudditanza psicologica da parte dell'arbitro olandese che, a inizio gara, invece di ravvisare il netto fallo su Dzeko preferisce evitare polemiche e grane ai più prestigiosi blaugrana. Poi ci sono i due autogol fortunosi che hanno indubbiamente facilitato molto il compito di Messi e compagni, apparsi forse compassati e meno giganti del solito, specialmente in difesa, magari per aver sottovalutato un avversario non abituato a bazzicare le zone dei top club d'Europa. 

Poi, però, ci sono i singoli a fare la differenza...ci sono i normali giocatori e i campioni. Il salto di qualità, a questi livelli, è fondamentale ed è evidente da come si gestiscono le situazioni di gioco nelle partite che contano. Tanti passaggi sballati, paura troppo spesso serpeggiante, movimenti senza senso (vedi l'azione del palo di Rakitic dove due romanisti, in vantaggio sulla palla,a momenti si scontrano tra di loro). Nello specifico: Pellegrini (ma con lui vogliamo appellarci all'inesperienza) ha evidenti responsabilità sul primo e sul terzo gol. Strotman gioca soltanto quaranta minuti: tanto prezioso quando ha fiato, quanto disastroso quando la benzina finisce. Gonalons è semplicemente inadeguato per certi contesti. In attacco è un pò la stessa musica: Perotti si divora il pari a inizio ripresa in un frangente nel quale il campione vero non sbaglia. Defrè permette a Ter Stegen di rialzarsi e di parare la botta a porta vuota. Al contrario, invece, Suarez, un vero pistolero in fatto di concretezza quando si tratta di propiziare il terzo gol e di segnare il quarto. Tuttavia non sono soltanto lacrime: Dzeko, partito male, finisce alla grande (il gol è molto bello), mentre Florenzi, lo stesso Perotti e (addirittura) Bruno Peres non sfigurano affatto.  

Vedere oggi i risultati della sanguinosa cessione di Salà, cessione alla quale tra l'altro non si è posto rimedio, fa davvero venire il sangue amaro. E già ipotizzando quella di Alissò, siamo pronti al solito via vai estivo che, da tante stagioni, rende la Roma una sorta di "Udinese d'alta quota" in cui si tolgono ogni anno i migliori, si snobbano i trofei alla portata (Coppa Italia) e si rimane perennemente a "zero tituli".









    

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