giovedì 31 ottobre 2013

ROMA - CHIEVO 1- 0



Roma – Stadio Olimpico – 31 Ottobre 2013 ore 20.45
ROMA – CHIEVO 1-0

ROMA: De Sanctis; Torosidis, Benatia, Castan, Dodò (al 64’ Balzaretti); Pjanic (all’81 Bradley), De Rossi, Strootman; Marquinho (al 58’ Florenzi), Borriello, Ljajic.A disposizione: Lobont, Skorupski, Burdisso, Romagnoli, Jevdaj, Taddei, Ricci, Di Mariano, Caprari.Allenatore: Rudi Garcia
CHIEVO: Puggioni; Frey, Dainelli, Claiton (al 62’ Papp); Sardo, Hetemaj, Rigoni, Bentivoglio (all’80 Acosty), Dramè (al 66’ Estigarribia); Paloschi, Pellissier. A disposizione: Squizzi, Silvestri, Papp, Bernardini, Pamic, Radovanovic, Improta, Ardemagni. Allenatore: Giuseppe Sannino

MARCATORE: 67’Borriello
ARBITRO: Peruzzo di Schio



Pragmatismo e personalità valgono il record italiano dei 10×10! Non avrà la tecnica cristallina della Roma di Liedholm, non sarà bella come quella di Spalletti, ma la Roma di Garcià gioca, pensa, soffre e vince come un top team anche senza l’apporto del Capitano e del sorprendente Gervigno. E questo ci fa letteralmente godere!

Importantissime le vittorie contro Inter e Napoli ma, a nostro giudizio, fondamentali e ancora più importanti quelle ottenute contro Udinese e Chievo, compagini non altisonanti ma insidiosissime. Se all’epoca di Spalletti ci lamentavamo perchè i giallorossi tendevano a “specchiarsi”, a “pavoneggiarsi” e spesso a perdere punti preziosi contro le cosiddette “piccole”, Rudi Garcià è riuscito ad invertire anche questa tradizionale tendenza motivando un intero collettivo (Dodò e Marchigno inclusi, seppur con i propri limiti) teso alla ricerca rabbiosa dei tre punti, anche se l’avversario è barricato nella propria area per 70 minuti, e concentrato fino al 95′ a non commettere le solite “fatali cazzate” a cui eravamo abituati specialmente con le ultime in classifica.

Una nota di merito va a Marco Borriello che questa dirigenza, durante l’estate, ha cercato in continuazione di svendere al miglior offerente e che il tecnico ha voluto far restare a Trigoria. Non avrà i piedi vellutati ma possiede equilibrio ed un cuore leonino, attributi che nella ricetta per sfornare le vittorie, sono di basilare importanza. Borriellone ha saputo attendere con umiltà e serietà il suo momento e, stasera, il football lo ha ripagato.

Per il resto è quasi impossibile dare un giudizio tecnico su una gara che ha visto un buon Chievo asserragliato nella propria area per quasi tutta la partita, impegnato esclusivamente a non far esprimere le trame dei giallorossi. In questi frangenti servono esclusivamente le palle della grande squadra e, annotando le prestazioni di Benatia, Castan, De Rossi (spettacolare) Pjanic, Torosidis, Ljajic, Florenzi, Balzaretti e Borriello, la rabbia agonistica è quella che ti fa rimanere a pieno merito in testa alla classifica.










domenica 27 ottobre 2013

UDINESE - ROMA 0 - 1



Udine - Stadio Friuli - Domenica 27 Ottobre 2013 ore 20.45
UDINESE - ROMA 0 - 1

UDINESE (4-4-1-1): 30 Kelava; 75 Heurtaux (75' Basta), 5 Danilo, 4 Naldo, 34 Gabriel Silva; 37 Pereyra, 66 Pinzi, 7 Badu, 21 Lazzari (85' Maicosuel); 9 Muriel; 10 Di Natale A disp.: 99 Benussi, 1 Brkic, 6 Bubnjic, 27 Widmer, 19 Douglas Santos, 3 Allan, 52 Merkel, 32 Bruno Fernandes, 17 Lopez, 13 Ranegie All.: Francesco Guidolin

ROMA (4-3-3): 26 De Sanctis; 13 Maicon, 17 Benatia, 5 Castan, 42 Balzaretti; 16 De Rossi, 6 Strootman, 15 Pjanic (67' Torosidis); 8 Ljajic, 88 Borriello (77' Bradley), 24 Florenzi (61' Marquinho) A disp.: 1 Lobont, 28 Skorupski, 29 Burdisso, 46 Romagnoli, 33 Jedvaj, 3 Dodò, 94 Ricci, 11 Taddei, 18 Caprari All.: Rudi Garcia

ARBITRO: Bergonzi di Genova
MARCATORE: 82'Bradley




















venerdì 18 ottobre 2013

ROMA - NAPOLI 2 - 0




Roma - Stadio Olimpico - Venerdi 18 Ottobre 2013 ore 20.45
ROMA - NAPOLI 2 - 0

ROMA: De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Dodò; Strootman, De Rossi, Pjanic; Florenzi, Totti, Gervinho. All. Garcia A disposizione: Skorupski, Lobont, Torosidis, Burdisso, Romagnoli, Jedavaj, Marquinho, Taddei, Bradley, Caprari, Ljajic, Borriello. All: Garcia
NAPOLI: Reina; Maggio, Albiol, Britos, Mesto; Behrami, Inler; Callejon, Hamsik, Insigne; Pandev. All. Benitez A disposizione: Rafael, Colombo, Uvini, Mesto, Fernandez, Cannavaro, Radosevic, Dzemaili, Bariti, Mertens, Pandev, Zapata. All: Benitez.

MARCATORI: 45’+2′ Pjanic, 71’Pjanic rig.
ARBITRO: Orsato di Schio



Daniele De Rossi tornato super, la concretezza di De Sanctis, la solidità incredibile di un reparto difensivo che ricorda quello dell’Inter di Murigno, la grande partita di Borriellone, la tigna di Settepolmoni Florenzi, le asfaltate di Maicon (di un altro pianeta anche se in rottamazione), i muscoli di Strootman, l’imprendibile Gervigno e, finalmente, il genio di Miralem Pjanic, chiamato a sopperire quello inimitabile del Capitano proprio nella partita più importante.. Pur facendo i complimenti ad un Napoli mai domo, degno delle ambizioni sportive a cui mira, c’è da dire che di fronte alla compagine giallorossa, per ora, non ce n’è per nessuno.

Nel corso del dopopartita televisivo è subito volato il termine “cul de Rudi”: per carità Insigne si è mangiato il mondo, De Sanctis e DDR hanno salvato l’universo ma ci sembra paritariamente indubbio che la Roma stasera abbia dovuto fare a meno, in corso d’opera, sia di Totti che di Gervigno, ossia degli uomini migliori in questo scorcio di stagione a disposizione di Garcià. Se ciò non bastasse, è evidente che Cannavaro cintura Borriellone in area e che nel football si può vincere anche con un calcio di punizione (Platini docet).

Il resto sono dettagli e tanti dettagli uniti insieme formano un indizio (Poirot docet) che, per ora, preferiamo non rivelare. Dopo otto giornate, otto vittorie, 24 punti, 22 gol segnati, 1 subito, possiamo però emettere la prima sentenza: la Roma è forte, è gajiarda, è testaccina e può giocarsela, anche vincendo, a pieno diritto con le più forti. E’ meritatamente prima in classifica ad un passo dal record della juve capelliana e moggiopoliana.



















domenica 6 ottobre 2013

INTER - ROMA 0 - 3




Milano - Stadio G. Meazza - Sabato 05 Ottobre 2013 ore 20.45
INTER - ROMA 0 - 3

INTER: Handanovic; Rolando, Ranocchia, Juan Jesus; Nagatomo, Taider (57′ Kovacic), Cambiasso, Guarin (69′ Milito), Pereira (46′ Icardi); R. Alvarez; Palacio. All.: W. Mazzarri.
ROMA:  De Sanctis; Torosidis, Benatia, Castan, Balzaretti; Pjanic (57′ Taddei), De Rossi, Strootman; Gervinho, Totti (80′ Dodò), Florenzi (70′ Marquinho). All.: R. Garcia.

MARCATORI: 18′, rig. 39′ Totti; 44′ Florenzi
ARBITRO: Tagliavento (Terni)


Il risultato potrebbe far pensare ad una gita giallorossa all’ombra della Madonnina. Così non è stato. L’Inter di Mazzarri, data, assieme alla Roma, e a giusto titolo da tutti i media come squadra sorpresa di questo inizio stagione, ha fatto valere la sua fisicità, il suo carattere fornendo una buona prestazione soprattutto per quanto riguarda il possesso palla e riuscendo a rendersi pericolosa in più di una occasione su tiro dalla distanza.

Ci siamo chiesti per tanti giorni come i giallorossi avrebbero approcciato questa partita delicata, la prima stagionale contro una cosiddetta “grande”. Gli uomini di Garcià hanno atteso, contenuto senza concedere mai troppo, fondendo con rapidità e precisione le due fasi di gioco, rimanendo concentrati per tutta la partita e colpendo con freddezza e cinismo al momento giusto per chiudere il discorso all’intervallo. In poche parole, per dirla alla Caressa, si sono comportati da top team (pure con Toro in campo al posto di Maicon).

La qualità di un centrocampo orchestrato da Kevin Strootman, centrocampista di indubbia potenza e di rara capacità di lettura del gioco, in pratica un campione vero nonostante la giovane età, e da un Daniele De Rossi, bisogna ammetterlo, restituitoci ai livelli della Nazionale, quello, per intenderci, delle murature e dei repentini rilanci. Questo assetto, oltre a permettere al minuto Pjanic di non affondare tra i gorghi degli avversari, ha reso praticamente invalicabile il baluardo difensivo Benatia-Castan. Gli avversari sono così spesso costretti alle conclusioni dalla lunga distanza e, quando la palla passa, De Sanctis è reattivo o, alla peggio, è reattivo il palo (segnale di stagione buona).

2) Florenzi-Gervinho: Settepolmoni ha imparato a gestire meglio le sue infinite energie ed il ruolo che gli ha confezionato Garcià gli permette di arrivare più lucido in zona gol rispetto all’anno scorso. Gervigno di Gullit avrà solo le treccette ma la sua rapidità, in una serie A tecnicamente scarsa, riesce a fare ben oltre la differenza. E se Handanovic non fa il miracolo, l’ivoriano avrebbe calato il poker.
Attenzione: i due corridori sono spesso interscambiabili (primo gol – Florenzi supporta Balzaretti a sinistra mentre nel secondo gol conclude da destra) e questo, oltre a spaesare le difese avversarie, lascia molta più libertà all’azione taumaturgica di Capitan Totti.

La rabbia agonistica di un collettivo che si è fatto umiliare da tutta l’Italia pallonara per due anni e che dal 26 Maggio scorso ha mangiato soltanto (scusate il francesismo) pane e merda. Un esempio su tutti è il Balzaretti posseduto che si butta come una furia su una palla persa dall’Inter per far nascere il vantaggio giallorosso. 

4) Rudi Garcià: nessuno di noi avrebbe scommesso un euro su questo allenatore francese-andaluso che conoscevamo più per l’interpretazione del Porompompero su youtube che per i trofei vinti a Lille (anche lì non se lo aspettava nessuno). 

5) Capitan Totti, il più grande giocatore italiano! E sono 230!!!!