venerdì 29 aprile 2016

PERCHE' NON SI PUO' PRESCINDERE DA UN NINJA? VE LO SPIEGHIAMO IN 30 RIGHE...



Il ninja sa che l'invisibilità è una questione di pazienza e di agilità”, asseriva Henri Ducard in Batman Begins. E la pazienza, assieme alla capacità di dribblare le difficoltà della vita, nella perigliosa strada di Radja Nainggolan, è una costante che torna sempre. Fin dai tempi del Germinal Beerschot, squadra della natia Anversa, dove la sua parabola ha inizio. Alle spalle una dura esistenza familiare che lo porta a correre fin dai primi giorni mano nella mano con la sorella gemella. In Nainggolan coesistono due anime: quella Orientale e quella Occidentale: la forza spirituale e la ribellione. Sono doti che non passano inosservate al procuratore Beltrami, il fratello che non sa di avere e che gli cambia la vita all’improvviso. Deve correre Radja, correre e saltare l’uomo finchè la strada lo conduce lontano, in riva al Grande Fiume, vestendo la maglia dei rossi di Piacenza. Non è neanche maggiorenne, nessuno ripone fiducia in quell’esile ragazzino dagli occhi chiari e dal taglio che lo legano a terre così lontane dalla “Bassa”. Ma un ninja conosce bene l’arte dell’essere invisibile per poi colpire duro. E la Serie B gli calza col pennello. In cadetteria si suda, si lotta e si dribbla…38 partite su 42 e tre gol che contribuiscono a salvare la propria squadra dai gorghi della serie C. L’anno successivo 21 presenze e una rete. Roba che in riva al Po non si vedeva dai tempi di Piovani. Ma Radja deve correre, perché la sua strada è ancora lunga. E allora c’è un ponte che da Piacenza porta direttamente sopra un’isola, destinazione Cagliari, passione verace di un popolo fiero. Ma soprattutto è il ponte che porta il nostro in Serie A, passando attraverso le tempeste della vita, sempre mano nella mano con la sorella. La massima serie è dura ma mister Bisoli è una vecchia pellaccia che sa riconoscere gli uomini con gli attributi…prima, seconda, terza stagione…sempre in salita e sempre più veloce. Radja corre, dribbla, mena e segna pure. 131 presenze e 7 reti, 298 tackle vinti. La Juve fiuta l’affare, il Manchester City prepara i soldoni. Ma lui no, ama la Sardegna e vuole rimanerci. Ha trovato l’amore e la gioia della paternità. In mezzo alle nebbia non si torna. Ma il Cagliari purtroppo deve vendere e la corsa di Radja riprende su quella strada meno impervia ma sempre scoscesa che lo porta sotto al Colosseo, sponda giallorossa. La maglia della Roma gli calza a pennello. Nessuno ha più pazienza dei tifosi romanisti. Forza e fierezza. In mezzo al campo diventa subito uno di casa e la sua cresta si erge imperiosa in come il pennacchio di un centurione. Lotta, suda, corre, segna e ci mette la faccia…sempre. Anche Wilmots, il ct del Belgio che all’inizio lo snobbava, l’ha capito. E Radja non si ferma mai onorando sempre la maglia, il campo e i microfoni con quel vago accento romanesco acquisito chissà dove. Di lui dice il vecchio Bisoli: “Mi bastarono pochi allenamenti per capire che era fortissimo. Andai dal presidente e gli chiesi di non venderlo. Mi accontentò. Nainggolan lo vogliono in tanti perché è completo, fa le due fasi con estrema naturalezza, ha un buon tiro, un lancio lungo incredibile, soprattutto ha una forza di gambe nei primi tre metri pazzesca, non sbaglia tanti passaggi, recupera una quantità incredibile di palloni. Credo che davanti alla difesa dia il meglio, ma anche da mezzala sinistra gioca bene”. Ecco perché uno come Radja Nainggolan non bisognerebbe venderlo mai.

martedì 26 aprile 2016

IERI E OGGI...#4





ROMA - NAPOLI 1-0




Roma - Stadio Olimpico - 25 Aprile 2016 - ore 15
SERIE A - 35 Giornata
ROMA - NAPOLI 1 - 0


ROMA: Szczesny 7; Florenzi 6 (1' st Maicon 6), Manolas 6 (21' Zukanovic 6), Rudiger 7, Digne 6; Pjanic 6,5, Keita 6, Nainggolan 7; Salah 7, Perotti 6, El Shaarawy 6 (36' st Totti sv). A disp.: De Sanctis, Emerson, Castan, Ucan, De Rossi, Vainqueur, Strootman, Iago Falque, Dzeko. All. Spalletti 6,5

NAPOLI Reina 6,5; Hysaj 6, Albiol 6, Koulibaly 6,5, Ghoulam 5,5; Allan 6 (34' David Lopez sv), Jorginho 6 (45' st Gabbiadini sv), Hamisk 6,5; Callejon 6, Higuain 5,5, Mertens 5,5 (30' st Insigne 5,5).A disp.: Gabriel, Rafael, Strinic, Chiriches, Maggio, Regini, Chalobah, Valdifiori, El Kaddouri. All. Sarri 6
ARBITROOrsato
MARCATORI44' st Nainggolan




Partita tosta e difficile come ci si aspettava. Nel primo tempo forse la Roma ha proposto di più rispetto alla formazione di Sarri che invece è apparsa essere superiore dal punto di vista fisico e della reattività. Buona circolazione di palla, specialmente sullo stretto, pressing deciso e attenzione costante, lì dietro, a non calare mai la palpebra sul rientrante Higuain. Poi, come al solito, gli infortuni ci mettono lo zampino: prima fuori Manolas per una manata ricevuta in un occhio dal Pipita durante un tète a tète, poi, nell'intervallo, out anche Florenzi per un presunto risentimento muscolare. Al posto del greco entra Zukanovic, che chiaramente non può essere dello stesso livello del titolare, e allora serve un super Sczeszny per negare un gol capolavoro allo stesso Higuain. Pur giocando meglio la Roma non produce granchè in fase offensiva: un pò merito dell'eccellente disposizione tattica del Napoli (ottimo Coulibaly), un pò per la scarsa vena del tridente El Sharaawy - Perotti - Salah che tradisce un calo fisico generale patito un pò da tutta la squadra.

Nella ripresa è invece il Napoli a fare la parte del leone, complice il crollo atletico dei giallorossi che si era già evidenziato nelle precedenti partite contro Atalanta e Torino. Maicon entrato al posto di Capitan Florenzi, se da un lato offre maggiore spinta sulla fascia destra, quando si tratta di difendere soffre la maggiore freschezza di Mertens mentre lo spazio tra attacco e centrocampo aumenta pericolosamente lasciando falle aperte agli inserimenti di Allan e Jorginho. Per fortuna la difesa è il reparto che regge meglio con un Rudiger reattivo e concentrato e uno Sczeszny in giornata di grazia. Dopo una sgroppata del Faraone fermata da un intervento alla disperata di Albiol e due occasioni sciupate da Higuain, la vera palla gol per i partenopei capita sui piedi di Hamsik che si ritrova a due passi la porta spalancata ma la sua battuta a rete viene stoppata da un prodigioso intervento in scivolata di Rudiger che salva letteralmente il risultato.

A dieci minuti dal termine riecco in campo Totti e con lui, magicamente, la manovra della Roma riprende fiato. Al minuto numero '89 il Capitano fa ripartire l'azione con un lancio nell'area avversaria. Pjanic (molto buono il suo primo tempo) Maicon e Salah la lavorano bene sullo stretto, apertura dell'egiziano al limite per l'accorrente Nainggolan, stoccata di prima intenzione e Reina capitola. 1 a 0...incredibile! Dopo un recupero di tre minuti, al triplice fischio di Orsato, l'Olimpico può gioire. Il Napoli è battuto e i giallorossi volano a -2 dal secondo posto occupato proprio dagli uomini di Sarri che con questa sconfitta consegnano matematicamente lo Scudetto alla Juventus. 

Una vittoria sofferta ma ottenuta con la forza mentale e il cuore della grande squadra ma che, purtroppo, da una parte, ci fa venire a galla diversi rimpianti per i tanti punti persi per strada nel girone d'andata di questo campionato. Se la preparazione fisica, durante la scorsa estate, fosse stata adeguata e se Luciano Spalletti fosse stato chiamato un pò prima a ripristinare qualche regola sul fronte degli allenamenti e della mentalità, magari avremmo avuto una Roma ancor più competitiva.

La rincorsa al secondo posto rimane comunque difficile ma almeno, questi tre punti, portano un motivo in più per provarci fino all'ultima giornata. Infine speriamo che Pallotta e soci lo capiscano una volta per tutti: giocatori come Nainggolan e Totti (ovviamente utilizzato con un minutaggio adeguato alla sua età) dovrebbero essere valorizzati con acquisti mirati per poter finalmente limare l'incolmabile gap con i campioni e non venduti al miglior offerente o accantonati frettolosamente. Perchè così facendo si dovrà sempre ricostruire rimanendo perennemente a zero tituli.

Dopo venti minuti Manolas è costretto a uscire per una botta all'occhio sinistro riportata dopo una manata di Higuain. E così tocca a Zukanovic e a uno Sczeszny strepitoso arginare consuccesso il pericolo Pipita

Nel primo tempo la Roma inizia bene pressando e rubando palla sfruttando la posizione tra le linee di un indomabile Nainggolan

Perotti stoppato dall'ottimo Coulibaly. Per l'argentino una gara non semplicissima contro la forza della difesa partenopea.

Capitan Florenzi svetta più in alto di tutti. Un problema muscolare lo costringerà ad arrendersi durante l'intervallo

Al suo posto un Maicon fisicamente poco proponibile ma alla fine decisivo in fase offensiva


Salah ha corso tanto ma concretizzato poco finendo spesso chiuso nelle maglie della difesa del Napoli. Suo, però, l'assist per il gol vittoria.

Buona partita anche per Pjanic specialmente nel primo tempo e, dopo un'eclissi di diversi minuti, nelle fasi finali della partita

Ottima prestazione anche per Rudiger che al 75' con un intervento in scivolata nega a Hamsik il gol del vantaggio
Minuto '85': entra in campo il Calcio.

Minuto '89: Nainggolan spedisce l'Olimpico in Paradiso

Il Ninja si conferma ancora una volta uno degli uomini più preziosi di questa squadra

Il Capitano è il primo a fare festa

La gioia dei giallorossi contrasta con la delusione di Reina

Spalletti scherza con Sarri. Nonostante la diatriba con Totti, l'apporto del tecnico di Certaldo ha totalmente trasformato la Roma


Roma - Napoli 1-0 [servizio completo]

LA STAMPA






SERIE A- 35 GIORNATA

La Juventus vince a Firenze e si laurea campione d'Italia. L' Inter ha la meglio in casa contro l'Udinese. Il Milan crolla a Verona con gli scaligeri retrocessi in B. 1 -0 pesante del Carpi sull'Empoli con gli emiliani che staccano di tre punti il Palermo vittorioso sul campo del Frosinone.

INTER
UDINESE
3 – 1
FROSINONE
PALERMO
0 – 2
ATALANTA
CHIEVO
1 – 0
BOLOGNA
GENOA
2 – 0
SAMPDORIA
LAZIO
2 – 1
TORINO
SASSUOLO
1 – 3
FIORENTINA
JUVENTUS
1 – 2
ROMA
NAPOLI
1 – 0
VERONA
MILAN
2 – 1
CARPI
EMPOLI
1 – 0


CLASSIFICA

Juventus 85, Napoli 73, Roma 71, Inter 64, Fiorentina 59, Milan 53, Sassuolo 52, Chievo, Lazio 48, Genoa 43, Torino, Empoli 42, Atalanta 41, Sampdoria, Bologna 40, Udinese 38, Carpi 35, Palermo 32, Frosinone 30, Verona 25 

sabato 23 aprile 2016

FOCUS: LA CRESCITA E I CALI DI CONCENTRAZIONE DEL GIOVANE MANOLAS



Arrivato a Roma dall'Olimpiakos nell'estate del 2014 per rimpiazzare la dipartita del rimpianto Mehdi Benatia, Kostas Manolas, nonostante la giovane età e i frequenti cali di concentrazione (purtroppo tornati a galla nelle ultime sfide contro Atalanta e Torino), ha evidenziato un'incoraggiante crescita, specialmente sotto la gestione Spalletti, che, non a caso, ha stuzzicato perfino il palato di Antonio Conte e del Chelsea, il blasonato club di Premier League che il CT allenerà dopo Euro 2016.

Manolas, classe '91 che in Grecia aveva esordito con l'AEK a 18 anni e che si era messo in mostra in Champions League con l'Olimpiakos, si è trovato catapultato titolare in Serie A a 23 anni, in un campionato in cui le difese fanno sempre la differenza. Nonostante le frequenti defaillances di concentrazione e un bagaglio tecnico - tattico che a nostro parere ha notevoli margini di miglioramento proprio in considerazione dell'età e del ruolo, in queste due stagioni Manolas è cresciuto molto sotto il lato della personalità e, lievemente, sulla costruzione dell'azione andando a bilanciare parzialmente il rapporto con una notevole reattività atletica (stacchi aerei, contrasti duri).



Per quanto riguarda la fase difensiva, in 33 partite di Serie A disputate durante questo campionato (praticamente è sceso in campo sempre), è vero che si registra un leggero calo rispetto alla precedente stagione ma Kostas aveva disputato "soltanto" 30 gare (2833 minuti quest'anno con 4 partite ancora da disputare contro i 2610 effettivi della scorsa stagione). La percentuale per partita di palle intercettate scende a 1.9 (contro i 2.5 dell'anno scorso), i falli commessi salgono a 1.5 (1.2), i tackles scendono a 1.7 e i cartellini gialli salgono a 7 (contro i 5 precedenti). In Champions League, dove quest'anno la Roma ha disputato più gare, la percentuale è più lusinghiera con un calo dei falli commessi a 0.6 (0.8 nella precedente stagione). Non male per un 24enne difensore centrale talvolta colto da amnesie, speriamo dovute all'inesperienza. Con i dovuti miglioramenti e la presenza di un altro centrale di valore, il rating di Manolas potrebbe sicuramente guadagnarne.


Il miglioramento notevole del centrale greco riguarda però la fase offensiva. Se la scorsa stagione Manolas non si era fatto vedere per niente in area avversaria, nel 2015-2016, l'asticella dei gol realizzati in campionato sale a 2 assieme a quella degli assist! Balzo in avanti anche per i passaggi chiave e i tiri in porta rispettivamente saliti a 0.2 (0.1) e 0.5 (0.2), mentre il computo dei passaggi lunghi e dei passaggi in generale rispetto allo scorso anno è in lieve calo ma anche qui vanno considerate le maggiori presenze. Il trend positivo si conferma anche in Champions League dove il dato è in ascesa su tutta la linea.


Pertanto è auspicabile che una terza stagione di Manolas in maglia giallorossa potrebbe corrispondere a quella della maturazione. 

Tabelle dati da: whoscored.com

giovedì 21 aprile 2016

ROMA - TORINO 3 - 2



Roma - Stadio Olimpico - 20 Aprile 2016 ore 20.45
SERIE A - 34 Giornata
ROMA - TORINO 3 - 2


ROMA: Szczesny 5,5; Maicon 6, Rudiger 6, Manolas 5,5, Emerson 5 (14' st Dzeko 5,5); Florenzi 6, Nainggolan 6,5, Keita 6 (41' st Totti 9); Salah 5,5, El Shaarawy 5,5 (35' st Pjanic 6), Perotti 6. A disp.: De Sanctis, Digne, Castan, Zukanovic, Emerson, Torosidis, De Rossi, Vainqueur, Strootman, Iago Falque, Totti. All.: Spalletti 6
TORINO: Padelli 6; Maksimovic 6,5, Glik 6,5, Moretti 6; Bruno Peres 7, Baselli 6 (27' st Vives 5,5), Gazzi 5,5 (49' st Edera sv), Obi 6, Silva 5,5 (18' st Molinaro 5); Martinez 6,5, Belotti 7. A disp.: Ichazo, Castellazzi, Jansson, Bovo, Zappacosta, Farnerud, Candellone. All.: Ventura 6,5

ARBITRO: Calvarese 4.5
MARCATORI 35' Belotti (T), 20' st Manolas (R), 36' st Martinez (T), 41' st Totti (R), 44' st rig. Totti (R)




Una partita dall'epilogo memorabile, una di quelle notti che rimarranno ne "Le indimenticabili".
Una gara che fino all'85 ci ha fatto letteralmente disperare in virtù di una Roma apparsa fisicamente spremuta proprio nella parte più importante della stagione. Una Roma peggiore di quella andata in onda tre giorni fa a Bergamo: senza fiato, senza personalità, senza reattività. E poi quell' erroraccio di Manolas che tira giù per la maglia l'avversario facendo un fallo inutile. Rigore e Toro in vantaggio con Belotti.

Fin dall'inizio l'inerzia della gara ci fa subito capire che non è serata. La squadra di Ventura appare atleticamente incontenibile. Tanta corsa, recuperi, un Martinez che crea sfracelli in mezzo alle voragini del centrocampo giallorosso e Belotti che non si riesce a fermare. Quando la Roma si affaccia in area granata, invece, bisogna fare i conti sia con  la variabile Padelli, strepitoso su Nainggolan dalla distanza, sia con Calvarese, stasera indecente, che ignora due netti falli di mano in area del Torino.

Nella ripresa Spalletti prova a cambiare qualcosa: fuori Emerson Palmieri per Dzeko. Ed effettivamente la Roma sembra pressare con un pò più di convinzione finchè Manolas, su corner battuto da Perotti, con un volo D'Angelo perfetto anticipa Moretti e la mette proprio lì dove Padelli non può arrivare. Sembra essere la svolta, ma nel pieno del forcing romanista, Maicon, che ormai ha tutta la silouhette dell'ex giocatore, si perde Martinez a due passi da Sczeszny. Per il peruviano, solo soletto, realizzare il gol del raddoppio granata è un gioco da ragazzi. In un'Olimpico gelato dall'inaspettato vantaggio torinista, a questo punto, c'è bisogno come il pane un supereroe. "Luciano...pensaci...fallo..." e a cinque dal termine entra in campo Totti.

Il cronometro segna il minuto numero '85 e da questo momento sta per cominciare un altro film. Passano 22 secondi e il Capitano, con una spaccata alla Nureyev, su punizione di un rinvigorito Manolas, ci regala il 2 a 2. Per un giocatore normale sarebbe stato sufficiente finirla qui. Ma quando si parla di Totti, si parla di un extraterrestre, e allora, non è finita...passa un altro minuto e Calvarese concede il rigore, l' unico della serata che non c'è (Maksimovic ha il braccio attaccato al corpo). Il Capitano si fa sotto...11 metri contro tutte le polemiche (la stampa nemica, un allenatore forse troppo linguacciuto, una società come al solito inadeguata) tutte idealmente raffigurate  in Padelli. Per un attimo è come tornare a quell'Italia - Australia di dieci anni fa. Se sbaglia, chi li sente giornalisti...chi azzittirà i gufi? Tiro e la palla passa sotto il braccio del portiere per insaccarsi nell'angolino basso a sinistra. L'Olimpico viene giù in un urlo disumano. Game, set, match. Francesco Totti è ancora re di Roma. Una felicità senza limiti tra i pianti di gioia dei tifosi. Il resto, stasera, anche se l'Inter cade a Genova e il terzo posto sembra ormai a  portata di mano, conta davvero poco.

Spalletti e Ventura si abbracciano prima del match

El Shaarawy chiuso tra Baselli e Belotti. Il Faraone, questa sera, ha spesso rimbalzato sul muro granata eretto da Ventura.

Manolas tira ingenuamente Belotti per la maglia. Calvarese concede il rigore al Torino...

...che lo stesso Belotti trasforma

Salah rincorso da Glik. Anche lui sembra risentire di un apparente calo fisico della squadra che non lo ha reso incisivo come nelle precedenti partite

Manolas svetta più in alto di Moretti e infila la palla del pareggio romanista

La gioia del centrale greco, che ha posto rimedio al precedente errore, festeggiato da Rudiger e Perotti. 

L'improvviso gol di Martinez gela i tifosi romanisti e Spalletti che a 5' dal termine deve ancora ricorrere a Francesco Totti. Passano 20 secondi e il Capitano segna il gol del momentaneo 2 a 2


Poi, tre minuti dopo, Totti realizza il penalty concesso da Calvarese regalando alla Roma una clamorosa vittoria che puntella il terzo posto in classifica


Totti è sommerso dall'abbraccio di tutta la squadra


...e ora Spalletti, forse, dovrà rimangiarsi qualche parola di troppo




Roma - Torino 3 - 2












SERIE A - 34 GIORNATA

La Juventus prende a pallate la Lazio e ormai è a un passo dallo scudetto, il Napoli impallina il Bologna. Clamorosi i crolli dell' Inter a Marassi contro il Genoa e della Fiorentina a Udine. In coda il Carpi coglie un punto pesantissimo impattando in casa del Milan. 


Napoli
Bologna
6 – 0
Sassuolo
Sampdoria
0 – 0
Palermo
Atalanta
2 – 2
Udinese
Fiorentina
2 – 1
Chievo
Frosinone
5 – 1
Empoli
Verona
1 – 0
Genoa
Inter
1 – 0
Juventus
Lazio
3 – 0
Roma
Torino
3 – 2
Milan
Carpi
0 – 0

CLASSIFICA


Juventus 82, Napoli 73, Roma 68, Inter 61, Fiorentina 59, Milan 53, Sassuolo 49, Chievo 48, Lazio 48, Genoa 43, Torino, Empoli 42, Atalanta, Udinese 38, Sampdoria, Bologna 37, Carpi 32, Frosinone 30, Palermo 29, Verona 22 

martedì 19 aprile 2016

ANCHE I RICCHI PIANGONO...#10

La puntata di oggi, dopo le sbandate di Bergamo, ha per tema l'ambiente perturbabile alla vigilia di Roma - Torino, gara assolutamente non semplice...

Dopo l'American Grand Casino, Lucianone Spalletti rassicura tutti in conferenza stampa 

Ed ecco l'ennesima citazione de "L'ambiente"


Nel frattempo in Spagna qualcuno rischia di perdere un campionato che chiedeva soltanto di essere vinto. E riecco affiorare quelle vecchie, commoventi, sentenze... 



lunedì 18 aprile 2016

TO BE BORRIELLO: TRASFORMARSI DA PATINATA STAR DEL GOSSIP A IRADIDDIO IN 30 RIGHE




Pensi a Marco Borriello e rispondi subito Belen, il gossip, le mille donne. Poi ci ripensi e rispondi di nuovo: un velo di malinconia sotto il tocco di cipria, una Napoli lontana, la polemica con Saviano, una gavetta durata anni, il gol pure cercato in mezzo alle nebbie trevigiane, la gavetta che continua anche quando sei al Milan. Poi ci ripensi ancora e, in fondo, quel personaggio superficialmente trendy ha un retrogusto umano che ti piace...sì..sì..ti piace e manco poco.

C'è l'Italia sfigata di un allenatore bravo e sfigato come Donadoni, l'incompiuta romanista, i mille prestiti e i mille ritorni a Trigoria dove seppur destinato a fare il giardiniere perchè nessun allenatore alla fine lo vede, tu speri che Borriellone, proprio lui, ti risolva la partita della vita.

Passa il tempo, lo vedi cambiare ogni inverno una maglia diversa, e ci ripensi...il calcio alla fine è una droga. E' stato al Milan e era una promessa, ha vinto uno scudetto alla Juve ma se lo ricordano in pochi, è stato addirittura in Inghilterra al West Ham ma lì non se lo ricorda nessuno. Poi quella zuccata che spacca in due la porta del Chievo e regala la decima di fila al sergente Garcia. Niente da fare...la conferma non arriva. Piccinini urlerebbe "non va", dopo essersi divorato il microfono. Quindi giusto il tempo di fare il mattatore di un ultimo dell'anno passato con la squadra e poi, ancora prestiti ed infortuni.


Arriva il Carpi e pensi..."beh..giusto lì può fare bene" col suo gel, l'abbronzatura sempre viva e il tribale che gli copre il corpo. E invece Borriello ti purga proprio all'Olimpico. Sarà una nuvola passeggera, tanto è un ex giocatore, dopo tre mesi manco al Carpi lo vogliono più. Sì sì...vai da Nonno Reja che li stai bene. E poi, all'improvviso, il gossipparo vede giallorosso e torna ad essere un'iradiddio. Colpo di tacco per l'avvelenato D'Alessandro...gol. Stacco imperioso di testa come ai bei tempi...gol. La tocca un pò sporca e la palla carambola in rete come se guidata da un campione di biliardo...gol. E come se non bastasse, di gol se ne divora altri due.

Questo è il vero Marco Borriello, un centravanti di ottima fattura che non è sbocciato nel cielo delle stelle per spargerne la loro polvere sui nebbiosi campi di provincia. Un serio professionista la cui romantica malinconia non è mai stata del tutto compresa in quanto sempre offuscata da uno sdolcinato profumo di vamp e da un'imperscrutabile velo di cipria e di paillettes prese in prestito chissà in quale discoteca. Ma nonostante la partita di domenica, noi gli vogliamo bene.