lunedì 27 novembre 2017

GENOA - ROMA 1-1



Genova - Stadio Giuseppe Ferraris - domenica 26 novembre ore 15
SERIE A - 14 Giornata
GENOA - ROMA 1 - 1

GENOA: Perin 6,5; Izzo 6,5, Spolli 7, Zukanovic 6,5; Rosi 6, Rigoni 6,5, Veloso 6, Bertolacci 6, Laxalt 6; Taarabt 5 (40' st Omeonga sv); Pandev 5 (17' st Lapadula 6,5). A disp.: Lamanna, Gentiletti, Rossettini, Zima, Biraschi, Cofie, Palladini, Ricci, Lazovic. All.: Ballardini
ROMA: Alisson 6; Florenzi 6, Fazio 6, J.Jesus 6,5, Kolarov 6; Nainggolan 5,5 (42' st Schick sv), De Rossi 4, Strootman 6; El Shaarawy 6,5 (32' st Gonalons 6), Dzeko 5, Perotti 5 (12' st Defrel 5,5). A disp.: Skorupski, Bruno Peres, Manolas, Emerson, Pellegrini, Under, Gerson. All.: Di Francesco.
Arbitro: Giacomelli
Marcatori: 59' El Shaarawy, 70' Lapadula (rig)



Un episodio sconcertante, di follia pura, regala un insperato 1 a 1 al Genoa. Un pareggio beffa che complica la già non semplice rincorsa della Roma al vertice della classifica. Commentare quanto accaduto sul campo quest'oggi è tutto tranne che facile in quanto lo "schiaffone" rifilato a Lapadula già di suo non è il massimo della vita dal punto di vista sportivo, ma soprattutto perchè a commettere quel gesto stupido, a palla lontana, sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto pure male, è proprio il capitano e il giocatore più rappresentativo della Roma.

Ci rimane purtroppo tanta delusione perchè su un campo tradizionalmente ostico come Marassi, nonostante una forma fisica limitata dalle fatiche del derby e della Champions e un avversario asserragliato con tutti gli effettivi dentro la propria area di rigore, i giallorossi stavano portando avanti una partita tutto sommato intelligente. Primo tempo non bello, gestito a ritmi bassi, scandito da un paio di occasioni capitate a uno Dzeko ancora deficitario e con Perotti praticamente mai incisivo (l'argentino viene poi sostituito da Defrè). Ripresa un pochino meglio: Genoa sempre nel segno del ballardiniano catenaccio ma con il granitico centrocampo che inizia a sfaldarsi per la fatica profuso e a concedere qualcosa all'undici di Di Fra.



Alla prima occasione vera la Roma passa: cross di Florenzi dalla traiettoria imprevedibile per l'inserimento al bacio di El Sciaraui che brucia in un sol colpo l'ex Spolli e Perin. Sembra fatta, con il Genoa incapace di imbastire mezza azione tra l'evanescente Laxalt e il pachidermico Pandev sostituito da Lapadula. Si tratta solo di gestire gli ultimi 20 minuti e magari di colpire in contropiede. Invece la cazzata di De Rossi ci costa, con una sola botta, VAR, rigore ed espulsione.

In una situazione fattasi improvvisamente complicata e, al tempo stesso, imbarazzante, Di Fra cerca di risollevare la baracca piazzando Massimino Gonalons in cabina di regia. I giallorossi iniziano a giocare a pallone soltanto all'80esimo minuto ma, invece del gol, arriva puntuale il palo stagionale numero quattordici, colpito stavolta da Strootman a due passi dalla porta rossoblu. Nella bagarre finale, dopo che il Genoa si divora il vantaggio con due contropiedi di Lapadula, entra il redivivo Scic e l'impatto non dispiace. Tocco buono, intesa discreta coi compagni e una grande occasione in mischia. Nell'impasto cromatico delle maglie non si capisce niente ma Perin la blocca a terra sulla linea. Fazio reclama l'intervento della VAR. Giacomelli fischia, giustamente, la fine dei giochi. Le prime della classe scappano via e noi rimaniamo a piangere su una cazzata che nessun top team europeo si sognerebbe mai di commettere.

Forza Roma 

Dzeko, apparso stanco anche oggi, contrastato da Izzo e Veloso

Dopo una strenua resistenza, il Genoa deve arrendersi alla gran bella girata di El Sharaawy

La palla si è insaccata all'angolo più lontano

Juan Jesus anticipa Pandev

Il tiro di Strootman finisce purtroppo sul palo (n.12 stagionale)

Poi la follia di De Rossi che costa alla Roma rigore ed espulsione

Nel finale rientra anche Patrik Schick. Per lui un buon impatto dopo tanto tempo.



1-0: El Sharaawy

sabato 25 novembre 2017

ATLETICO MADRID - ROMA 2 - 0




Madrid, Estadio Wanda Metropolitano, mercoledì 22 Novembre 2017 - ore 20.45
Champions League - Gruppo C - gara 5
ATLETICO MADRID - ROMA 2 - 0


ATLETICO MADRID Oblak; Thomas, Lucas, Gimenez, Filipe Luis; Saul, Augusto Fernandez (13' st Correa), Koke (18' st Gabi), Carrasco (12' st Gameiro); Griezmann, Torres. All: Simeone. A disp: Moyà, Godin, Gaitan, Vietto.
ROMA: Alisson; Bruno Peres, Manolas, Fazio, Kolarov; Pellegrini (17' st Strootman), Gonalons (33' st El Shaarawy), Nainggolan; Gerson (25' st Defrel), Dzeko, Perotti. All: Di Francesco. A disp: Skorupski, Juan Jesus, De Rossi, Under.
ARBITRO: Kuipers (OLA)
MARCATORI
: 24' st Griezmann (A), 40' st Gameiro (A)


Una squadra apparsa fisicamente provata e mentalmente un pò spenta (ancora euforia post derby?) deve cedere il passo all' Atletico Madrid, onestamente più cattivo e determinato nel cercare la meritata vittoria che tiene ancora in corsa gli uomini del Cholo Simeone per il secondo posto del girone di Champions. 

Eppure, nell'infuocato catino madrileno del Wanda Metropolitano, l'inizio dei nostri sembra essere incoraggiante. La Roma, pur scesa in campo con più di un occhio al turn over, riesce infatti a resistere per 70 minuti, dando addirittura l'impressione di prendere le misure ai più titolati avversari in fase di contrasto e ripartenza, grazie ad un pressing alto e mirato che vede in Fazio e Nainggolan i gladiatori di serata. 

Nella ripresa, è però evidente un inesorabile calo fisico il quale permette all'Atletico di proporsi con più pericolosità nella metà campo romanista fino ad arrivare alla prodezza di Griezmann, originata comunque da una grave incertezza di Brunetto Peres, che sblocca la partita in favore dei madrileni. Nel finale, poi, il conseguente crollo psicologico e il patatrac: espulsione dello stesso Peres e raddoppio dei colchoneros col subentrato Gameiro.  




Singoli: tra i migliori senza dubbio Piè Veloce Fazio (bravissimo ad annullare Torres) e Perotti. Poi Nainggolan, gladiatorio, seppur con pochi allenamenti sulle gambe, il quale colpisce anche un fortunoso palo (13esimo stagionale) poco prima del gol di Griezmann. Incerti Manolas e Gonalons, che alterna cose discrete ad errori grossolani. Provatissimo Dzeko, il quale sembra patire sempre di più l'assenza di un cambio che possa farlo rifiatare. Deludente Pellegrini. Apparsi non all'altezza di certi livelli Gerson (ma il ragazzo ha comunque l'inesperienza dalla sua parte per giustificare la prestazione non brillante) e Brunetto Peres che, nel secondo tempo, ha mostrato nettamente una marcia in meno rispetto al talentuoso e rapidissimo Correa.

Tuttavia, nonostante la sconfitta, stasera non ce la sentiamo di fare drammi: Di Fra sta facendo un grande lavoro ma si sapeva che a casa della squadra di Simeone sarebbe stata dura, in particolar modo senza cambi adeguati in fase offensiva. Infatti l'Atletico, oltre a una maggiore determinazione e qualità in alcuni elementi della rosa, ha probabilmente vinto la partita proprio con le sostituzioni: l'argentino Correa e Gameiro. 

Adesso, per strappare la qualificazione agli ottavi, nonostante il secondo posto sia ancora giallorosso, servirà il match della vita contro il Qarabag per ottenere i tre punti nel retour match dell'Olimpico. Non sarà la prima volta. Speriamo però sia una di quelle giuste.









CLASSIFICA GRUPPO C

Il Chelsea cala il poker al Qarabag e ritorna in testa al girone. La Roma è ancora seconda. Per passare il turno bisogna vincere contro gli azeri.





domenica 19 novembre 2017

ROMA - LAZIO 2 - 1


Roma - Stadio Olimpico - Sabato 18 Novembre 2017 - ore 18.00
Serie A - 13 Giornata
ROMA - LAZIO 2 - 1

ROMA Alisson 6; Florenzi 6 (35' st Bruno Peres sv), Manolas 6, Fazio 6,5, Kolarov 7; Nainggolan 7,5 (40' st Juan Jesus), De Rossi 6,5, Strootman 7; El Shaarawy 6 (27' st Gerson 6), Dzeko 7, Perotti 7. A dispSkorupski, Lobont, Moreno, Emerson Palmieri, Castan, Pellegrini, Gonalons, Ünder, Defrel. All. Di Francesco 7
LAZIO: Strakosha 6,5; Bastos 5, de Vrij 6, Radu 6 (32' st Patric sv); Marusic 5,5, Parolo 6, Leiva 5,5 (13' st Nani 6), Milinkovic-Savic 5,5, Lulic 6 (13' st Lukaku 6,5); Luis Alberto 5,5; Immobile 6. A disp. Guerrieri, Vargic, Basta, Luiz Felipe, Mauricio, Jordao, Murgia, Neto, Palombi. All. S. Inzaghi 6Arbitro: Rocchi
Var: Irrati
Marcatori: 4' st Perotti (R) rig., 8' st Nainggolan (R), 27' st Immobile (L) rig.

La Roma torna a vincere il derby dopo quasi un anno al termine di una gara spigolosa ma nella quale l'undici di Di Francesco ha quasi sempre tenuto brillantemente in mano il pallino del gioco. Un derby che, considerate le ambizioni e le buone posizioni in classifica delle due Romane, si presentava non solo come avvincente ma, soprattutto, come un importante esame sulla strada verso i quartieri alti della classifica.



I giallorossi hanno avuto il merito di interpretare la sfida approcciandola con la mentalità vincente che abbiamo visto nelle ultime uscite, ossia partendo piano e aspettando i biancocelesti, più propensi a chiudere ogni spazio ma pronti a scatenare le loro velocissime ripartenze verso la porta di Alisson. Infatti, dopo soli sei minuti, Immobile va a segno ma il gol viene annullato per netto fuorigioco.

Col passare dei minuti la squadra di Di Fra inizia a tenere alto il possesso palla e a spingere con più convinzione specialmente sulla sinistra dove l'ex Kolarov e Perotti riescono quasi sempre ad avere la meglio su Bastos, per poi cercare il suggerimento in area a Dzeko. Ne nascono tre ottime occasioni per il bosniaco di cui una, proveniente dalla destra, esalta i riflessi di Stracoscia. Gli uomini di Inzaghi, forse in una delle poche occasioni in questo campionato, non riescono a reagire dimostrandosi quasi timorosi di fronte agli avversari. Nonostante gli sforzi profusi e l'evidente superiorità, si va al riposo sullo 0 a 0 con l'impressione che per sbloccare il risultato servirà ancora una volta un episodio.


Ripresa: si attende un segnale e il segnale arriva. La Roma torna dagli spogliatoi con il piglio messo in mostra contro Chelsea e Fiorentina e, dopo pochi minuti, Kolarov semina il panico in area laziale mandando in tilt il pòro Bastos, costretto al fallo. Rigore e realizzazione al cardiopalma di Perotti.

La Lazio sbanda pericolosamente e dopo soli quattro minuti, Nainggolan trova la sassata vincente dalla distanza che non lascia scampo a Stracoscia. 2 a 0! Totale controllo e partita che sembra chiusa! Però...in un derby non bisogna mai dire "è chiusa". Inzaghi cambia tutto inserendo Lukaku per Lulic e Nani e i biancocelesti si lanciano all'assalto disperato, sfruttando anche una maggiore freschezza sulle corsie laterali (specie a destra dove Florenzi risente anche di guai a un ginocchio). Da un innocuo cross dalla destra arriva così il patatrac: Alissò non esce e Manolas intercetta la palla staccando il braccio dal corpo. Rocchi non concede il rigore ma il VAR sancisce invece la "fatal cazzata" del greco. Dagli 11 metri Immobile riapre la contesa a un quarto d'ora dalla fine.



Da qui fino alla fine va in scena una sorta di cavalleria rusticana con la Lazio a testa bassa in avanti per cercare il gol del pari (un tiro di Parolo sibila a pochi passi da Alissò  nel corso degli ultimi minuti) mentre la Roma, nonostante gli out di Florenzi e del Ninja, si difende in maniera gladiatoria tentando anche la sortita offensiva con un generosissimo Dzeko, pronto a lottare su ogni palla.

Il fischio finale di Rocchi sancisce una vittoria meritata, mai in discussione sul piano del gioco. Un derby tosto, nel quale una bella Roma ha saputo prima dominare la scena e poi lottare con la forza e la mentalità delle grandi senza concedere nulla a una pur buona Lazio a cui, onestamente, per diventare grande manca ancora qualcosa. 



SINGOLI: 

NAINGGOLAN - il migliore perchè gioca con un solo allenamento sulle gambe dopo l'infortunio patito in Nazionale e ci regala una prestazione delle sue, da leader indiscusso. Ruba palla ovunque e s'inventa un gol fantastico.

PEROTTI - Le malelingue lo volevano in rotta con Spalletti. Sarà...però sotto la gestione Di Fra si sta rivelando un altro giocatore. I pesanti ghirigori sembrano un lontano ricordo. Diego rivela finalmente tanta concretezza mista a fantasia e a continuità, sia sulle fasce sia al centro. E, poi, quei perfetti rigori da infarto. Stasera manda a farfalle mezza Lazio. Numero 10.

FAZIO - Altro sintomo di un unione solida e ritrovata tra squadra-mister e tifosi è il rendimento di Piè Veloce Fazio. In copertura chiude tante falle anche perchè supportato dalla velocità di Manolas mentre è soprattutto in fase di impostazione che il Comandante sta impressionando. Testa alta e piede educato. Ci siamo scervellati per un difensore che sapesse impostare. Con una buona intesa tra i reparti sta dimostrando di esserci.

DZEKO - E' lento, non segna più ma ragazzi....Edin è onnipresente. In mezzo, in difesa, sulla fascia, in area di rigore e con una cattiveria che non conoscevamo. E' l'uomo squadra che non vedi ma che c'è.

DI FRANCESCO - Altra partita da incorniciare per volume di manovra, intensità e concentrazione. La Lazio è squadra















Roma - Lazio 2 - 1 - servizio completo






lunedì 13 novembre 2017

ITALIA - SVEZIA 0 - 0

13 Novembre 2017 - l'Italia non si qualifica al Mondiale. Non succedeva da 60 anni e mai avevo assistito a una cosa del genere. Sembra un film di fantascienza ma purtroppo è la cruda realtà...

Siamo fuori dai Mondiali!!! A San Siro la Nazionale non riesce nemmeno a fare mezzo gol agli Svedesi. Un naufragio senza precedenti...una immenso dramma sportivo. La pochezza dei nostri giocatori è purtroppo un dato di fatto: lenti, prevedibili, senza tecnica e coi nervi a mille. In questa buia e triste serata di Novembre, si chiude il capitolo azzurro per molti protagonisti: in primis De Rossi, ultimo giallorosso rimasto tra i campioni del Mondo 2006 (stasera non schierato) che, onestamente, alla Nazionale ha dato tanto senza tirarsi mai indietro. Ultima anche per Barzaglione e per Chiellini. Forse anche per Buffon. Nonostante siano juventini, rimangono comunque dei calciatori che hanno fatto epoca.

Ventura abbraccia Buffon. Cinquantuno anni dopo la Corea c'è la Svezia. 


E' la fine anche per Ventura, allenatore mediocre e poco amato (noi romanisti lo diciamo da anni). Un profilo senza l'esperienza di vertice e le "palle" per guidare la Nazionale Italiana, incredibilmente messo lì dalla Federazione per fallare in qualche modo il buco lasciato da Conte perchè "tanto ai Mondiali ci andiamo pure giocando i playoff". E invece no! Se non giochi a pallone resti a casa! Nonostante abbia dato una lieve impressione di ripresa nel corso della scorsa stagione, il CT ha finito inevitabilmente col soccombere a una Spagna largamente più forte senza, però, poi possedere la caratura e la personalità per recuperare le redini di una Nazionale già tecnicamente scarsa di per se. Il guazzabuglio inventato stasera con la cocciuta esclusione di Insigne, l'inserimento allo sbaraglio del debuttante Giorgigno e di Gabbiadini, il rifiuto di De Rossi a entrare in campo, sono episodi che la dicono un pò tutta. Il confronto con le Furie Rosse rimane impietoso ma il non riuscire a fare nemmeno un gol in 180 minuti a una nazionale senza piedi come la Svezia giustifica pienamente sia l'esclusione sia il fallimento dell'intero movimento calcistico italiano.

Minuti finali di Italia - Svezia: Ventura vuole far entrare De Rossi, lasciato in panchina. DDR lo manda quasi a quel paese consigliandogli di inserire Insigne perchè bisogna vincere.

E mò da dove si ricomincia? In un quadro di distruzione totale e, con tante responsabilità non  adducibili al solo tecnico e alla squadra, al momento è difficile dirlo. Rimango però dell'idea che l'allenatore della Nazionale sia soltanto l'ultimo anello di una catena vincente, la guida, possibilmente capace, di un progetto ben strutturato che parta (e lo ripeto per la centesima volta) dalle scuole federali, da uomini di campo e non di scrivania, dall'insegnamento della tecnica (!), dell'estetica calcistica e non solo dalla valorizzazione del fisico. Un progetto che magari includa una riduzione del numero di squadre della Serie A, che guardi a realtà virtuose (Spagna, Germania, Francia e occhio pure alle ultime giovanili inglesi), che includa un veritiero lancio dei giovani talenti (nei contesti importanti e non in Serie B o C) e che abbia coraggio, oltre al buon senso, di scrollarsi di dosso anche diversi profili "barocchi" che da anni aleggiano tra Coni, Lega Calcio e FIGC.

La disperazione di Florenzi dopo il fischio finale

Un processo che si prevede lungo e non semplice. Per ora la realtà rimane amarissima: l'Italia è una squadra di seconda, terza fascia. Inferiore pure alla Svezia o all'Islanda. E io rimango lì a riporre mestamente le vuvuzelas in solaio dicendo "arrivederci" alle afose, palpitanti, criticone...uniche notti azzurre che, una volta, riuscivano a diventare pure magiche. Speriamo almeno di poterle riviverle al prossimo Europeo.

venerdì 10 novembre 2017

SVEZIA - ITALIA 1 - 0




Irretiti da una squadra priva di tecnica e schiantati fisicamente. Svezia - Italia, primo round del playoff, termina in favore degli svedesi. A Stoccolma decide un autogol del nostro Daniele De Rossi che manda nel sacco un tiro telefonatissimo di Johansson. Si può imprecare per il palo colpito da Darmian ma, onestamente, gli Azzurri non sono riusciti a imbastire mezza azione degna di nota, chiudendo il confronto con un solo tiro (Candreva) nello specchio della porta svedese. Una media da eliminazione diretta.

DE ROSSI - il suo autogol mette l'Italia con un piede fuori dal Mondiale di Russia


lunedì 6 novembre 2017

FIORENTINA - ROMA 2 - 4




Firenze - Stadio Artemio Franchi - domenica 6 Novembre 207 ore 15.00
Serie A - 12 Giornata
FIORENTINA - ROMA 2 - 4

FIORENTINA: Sportiello 6; Gaspar 6, Pezzella 5,5, Astori 6, Biraghi 5; Benassi 5,5, Badelj 5 (29' st Sanchez 6), Veretout 6,5; Gil Dias 6 (37' st Eysseric), Simeone 6,5, Chiesa 6,5 (29' st Babacar 6). A disp.: Dragowski, Cerofolini, Milenkovic, Vitor Hugo, Olivera, Cristoforo, Lo Faso, Zekhnini, Saponara. All.: Pioli 6

ROMA: Alisson 6; Florenzi 6, Manolas 6,5, Fazio 6,5, Kolarov 6,5; Pellegrini 5,5 (26' st Strootman 6), Gonalons 6,5, Nainggolan 7; Gerson 7,5 (37' st Defrel 6), Dzeko 6, El Shaarawy 5,5 (20' st Perotti 6,5). A disp.: Skorupski, Lobont, Juan Jesus, Moreno, De Rossi, Under, Castan, Emerson. All.: Di Francesco 6,5.
Arbitro: Di Bello
Marcatori: 5' Gerson (R), 9' Veretout (F), 30' Gerson (R), 39' Simeone (F), 5' st Manolas (R), 42' st Perotti (R)



Nel giorno di Gerson, altra risorsa che mister Di Francesco sta pian piano rigenerando, arriva la 12esima vittoria in trasferta contro una Fiorentina tosta e mai doma. Una vittoria tremendamente sofferta, sotto il diluvio del Franchi, e con i giallorossi che risentono della fatica accumulata con il turno di Champions, apparendo, nonostante il doppio vantaggio, opachi e pasticcioni durante la prima frazione di gioco.
I ritmi imposti dalla Viola, reduce dal bruttissimo ko di Crotone nell'ultimo turno di campionato, sono indiavolati. L'undici di Pioli, colpito a freddo da Gerson dopo appena quattro minuti di gioco, la butta subito sul pressing e sul cuore piazzando l'agile Gil Dias di fronte a un Kolarov troppo stanco per poterlo fermare. L' 1 a 1 arriva qualche minuto dopo quando Veretout anticipa proprio Gerson sul secondo palo, finalizzando nel migliore dei modi una bella imbeccata dalla destra del giovane talento portoghese.

I giallorossi, nonostante più di qualche incertezza difensiva, riescono comunque a reagire: Manolas dopo aver stoppato miracolosamente una fuga di Simeone, lascia palla a Massimino Gonalons che forse fa la cosa più bella della sua partita. Percussione centrale e apertura al bacio sulla destra per l'accorrente Gerson. Controllo, un'occhiata alla porta e conclusione secca sul primo palo che non lascia scampo a Sportiello. Non è finita: lo stesso Simeone trova lo stacco perfetto per riportare le sorti della gara in parità mentre Chiesa, in finale di tempo, si vede negare due volte il gol del clamoroso vantaggio da uno strepitoso Alissò e dal palo! 


Speriamo che nel secondo tempo la Fiorentina paghi dazio con la fatica - dico io. In parte è così...ma soltanto in parte, perchè il primo quarto d'ora della Roma è giocato con la personalità e l'intensità delle grandi squadre. Palla al centro e padroni di casa subito schiacciati in area grazie a giocate veloci e sicure. Il gol è nell'aria ed è Manolas a riportare subito in vantaggio la Roma con uno sfondamento in area sugli sviluppi di un corner. La Fiorentina, col passare dei minuti, pur essendo sempre lì a dar fastidio, non riesce più a sfondare come nel primo tempo. E quando la migliore qualità della panchina romanista (Strootman, Perotti su tutti) viene a dare il cambio a chi non ce la fa più, per i viola scende il sipario. Nainggolan (eccellente la sua gara) apre il campo per un solitario Perotti. Staffilata quasi come col Chelsea ed è il 2 a 4 che chiude i giochi!!!!  Poi Defrè potrebbe anche rimpinguare lo score ma, da due passi, spara in bocca Sportiello. Abbiamo aspettato Godò Iturbe...aspetteremo pure Defrè. 
Alla fine, però, arrivano comunque i tre punti, che oggi sono pesantissimi. Una vittoria che, ci sentiamo di dire, in altri tempi la Roma probabilmente non avrebbe mai portato a casa da un campo su cui, probabilmente, anche le altre grandi faticheranno per imporsi. 


Singoli: Alissò determinante, bravo due volte e fortunato una, con l'aiuto del palo, a sventare il possibile 3 a 2 di Chiesa. Di Gerson abbiamo già detto (anche se non chiude bene in marcatura in occasione dell'1 a 1 viola), Dzeko e Kolarov infaticabili nonostante l'evidente stanchezza dopo 16 gare giocate in poco più di due mesi. Perotti sempre più decisivo, Nainggolan bravo ad affondare sempre il tackle e a fornire due aperture decisive (bellissima quella per Perotti). Chissenefrega se prima del 2 a 2 perde sfortunatamente la palla. Gonalons in sensibile ripresa. 

Inter e Napoli pareggiano e i giallorossi gli rosicchiano 2 punti. Il derby, nel frattempo, già chiama....

Passano soltanto cinque minuti e Nainggolan pesca Gerson sul vertice destro: il diagonale sul palo più lontano non lascia scampo a Sportiello. La Roma è in vantaggio...
...ma la Fiorentina pareggia neanche cinque minuti dopo. Gil Dias sfugge a Kolarov e il cross basso sul secondo palo è finalizzato da Veretout sul quale lo stesso Gerson non fa buona guardia

I giallorossi, seppur stanchi, impegnano Sportiello con Dzeko e Pellegrini. Al 30', Gonalons trova l'imbeccata per Gerson che, entrato in area sempre dal vertice destro, firma la sua doppietta. 

La gioia dura però molto poco. El Cholito Simeone, con un gran colpo di testa, rimette il risultato sul 2 a 2. L'impressione è che questa partita sarà tutto tranne che facile.

Ma nel secondo tempo la Roma torna in campo con la personalità delle grandi e Manolas, in mischia, la butta dentro...una partita da cardiopalma!

La Fiorentina colpita dal terzo gol cala d'intensità e la miglior panchina dei giallorossi fa la differenza: Diego Perotti entra e crea subito scompiglio finchè non scaglia la conclusione che chiude il conto. 2 a 4.

La squadra festeggia una vittoria importantissima
Festeggia anche Alisson, determinante con due parate prodigiose su Chiesa nel momento più duro della partita

Di Francesco abbraccia Gerson, stremato e dolorante. Il mister sta rivitalizzando anche questo ragazzo che sembrava essersi perso.



Fiorentina - Roma 2 - 4 [servizio completo]