lunedì 27 gennaio 2020

ROMA - LAZIO 1 - 1


Roma - Stadio Olimpico - domenica 26 gennaio 2020 ore 18
Serie A - 21 Giornata
ROMA - LAZIO 1 - 1

ROMA: Pau Lopez; Santon (83′ Kolarov), Mancini, Smalling, Spinazzola; Veretout (89′ Pastore), Cristante; Under, Pellegrini, Kluivert (81′ Perotti); Dzeko.
A disp.: Mirante, Fuzato, Bruno Peres, Fazio, Jesus, Cetin, Florenzi, Kalinic.All.: Paulo Fonseca.

LAZIO: Strakosha; Luiz Felipe (45′ Patric), Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto (71′ Parolo), Lulic; Correa (75′ Caicedo), Immobile.
A disp.: Proto, Guerrieri, Bastos, Vavro, Jony, Berisha, Anderson A., Anderson D., Adekanye.All.: Simone Inzaghi.

Arbitro: Calvarese
Marcatori: 26′ Dzeko, 34′ Acerbi


Una grande Roma, una grande curva Sud e un grande mister Fonseca. Purtroppo tutto questo non basta per vincere il derby e prendersi tre punti sacrosanti. Pur chiudendo con 22 tiri, un rigore negato dal VAR, due pali e una quasi totale supremazia territoriale, dobbiamo accontentarci di un punticino sul quale, premetto, fino a ieri avrei firmato col sangue.

Se il pessimo avvio di 2020 non mi aveva fatto cambiare idea sulla proposta calcistica di Paulo Fonseca, stasera mi trovo a ribadire la bontà della guida tecnica giallorossa. La Lazio doveva essere imbrigliata col pressing asfissiante e così è stato. "Garra", corsa e concentrazione per 93 minuti di gioco per mettere a nudo i limiti di un avversario sicuramente forte in zona gol ma non così trascendentale come recita la classifica del campionato. Lasciati Florenzi e Kolarov in panca per Santon e Spinazzola, uno Dzeko gladiatorio e un Cencio Under mai visto a questi livelli durante la stagione in corso, sono stati sicuramente i migliori interpreti della stracittadina, in compagnia di un grande Smalling (sembrava che il derby lo avesse giocato da sempre) e di un ottimo Spinazzola che non ha mai concesso spazio a Lazzari. Anche il folto centrocampo (Cristante e Veretù) proposto dal nostro tecnico non ha mai fatto respirare Luis Alberto e Milinkovic, gli unici che avrebbero potuto innescare i contropiedi per Immobile. Chissà se avessimo avuto la squadra al completo come sarebbe potuta andare. Tuttavia mi viene da chiedere perchè la squadra che scende in campo non interpreta le partite allo stesso modo? Perchè contro il Torino (che oggi ha pigliato 7...dico 7 fischioni dall'Atalanta) sembrava un undici di zombies? Perchè in due partite contro la Juve (sicuramente più forte della Lazio ma quest'anno non imprendibile) hanno giocato soltanto 40 minuti? I problemi, al di la dei limiti tecnici di alcuni protagonisti, sono sempre gli stessi: mentalità, atteggiamento, assenza di chi dovrebbe controllare a livello societario.



Purtroppo devo anche analizzare la faccia negativa di questo derby: non si segna nemmeno per sbaglio. 22 tiri 1 gol è una media troppo bassa per una squadra che nutre delle ambizioni. Gol di Dzeko a parte (su uscita a farfalle di Stracoscia), nessuno vede la porta con precisione. Mancano i gol degli esterni e pure dei centrocampisti (ad esempio le conclusioni di Veretù non fanno mai male). Poi la fatal cazzata di Pau che ci costa il pari sull'unico tiro in porta della Lazio in tutta la partita: vero che Acerbi gli ostacola il braccio ma...santo cielo...30 milioni di portiere, in un contesto del genere, quel pallone dovrebbe riuscire a smanacciarlo comunque oltre la linea dell'out. Infine il rigore annullato dal VAR: vero che Patric non guarda Kluivert ma il principio di volontarietà non era stato sacrificato dall'AIA, con tanto di pistolotti, per sgombrare il campo da qualsiasi ipotesi? Dalla dirigenza romanista naturalmente manco il minimo commento...vedremo se in futuro ci saranno episodi analoghi.



Chiudo con gli striscioni reiterati contro Zaniolo. Vicino dallo stadio...lontano dallo stadio...La Lazio sono mesi che gioca con gli striscioni di varia natura a casa e in trasferta. Ma quando si decide la Lega Calcio (ehm...) a prendere misure uniformi per tutti? Vedi te se le parti fossero state invertite....
Comunque una brillante prestazione da parte di questa Roma che mi rende orgoglioso e che, speriamo, sia di buon viatico per il futuro. 

Conclusione di Cengiz Under. Il turco, tra dribbling e cambi di passo in velocità, è stato tra i migliori in campo

Spinazzola anticipa Lazzari. Schierato titolare da Fonseca al posto di Kolarov, l'ex Juve si toglie un'altra bella soddisfazione dopo il mancato passaggio all'Inter.

Strakosha esce a vuoto. Dzeko lo anticipa di nuca. Palla in rete.

L'azione vista da vicino

La Lazio accusa il colpo. Ancora Dzeko batte a rete da due passi dopo un azione ubriacante. Luiz Felipe salva la baracca da ultimo baluardo.

Stasera bene anche Pellegrini. Per lui un clamoroso palo colpito durante il primo tempo.

Corner per la Lazio, campanile di Santon e sconcertante leggerezza di Pau Lopez che, di pugno, mantiene in campo il pallone. Dopo unbatti e ribatti con Smalling, Acerbi è il più lesto a metterla nel sacco. La Roma si è praticamente fatta male da sola in occasione dell'unico tiro in porta dei biancocelesti.

Acerbi sembra trattenere l'estremo romanista ma l'errore rimane di una gravità assoluta

Paul Lopez sconsolato dopo l' 1 a 1. Brutta macchia su una stagione fin qui onorevole. Speriamo si riscatti.

La Roma però reagisce bene e anche nel secondo tempo è padrona del campo. Buona gara anche per Kluivert che finisce a terra in area toccato da Patric. Calvarese assegna il rigore ma il VAR dice di no per tocco involontario (Patric non ha visto arrivare l'olandese). Di sicuro non ne va bene una.... 

Mancini contrasta Correa
Smalling chiude Immobile. Ottima la partita del centrale inglese. Lui e Dzeko sono apparsi di un altro livello.

Fonseca consola Cengiz Under e Pellegrini. La preparazione del derby è stata perfetta. Purtroppo, a questa squadra, manca chi sa fare gol. 

La Curva Sud splendida come in ogni occasione che conta



Rizzitelli ancora protagonista: prima della gara, l'ex attaccante carica la Curva Sud. Sarà ricambiato da tutta la tifoseria e anche da mister Fonseca al termine della partita. Chi ha vissuto la Roma tra fine anni 80 e inizio anni 90 sa bene quanto quei calciatori, magari non tecnicamente eccelsi, fossero uomini attaccati alla maglia e ai colori giallorossi.

giovedì 23 gennaio 2020

JUVENTUS - ROMA 3 - 1

Torino - Allianz Stadium - mercoledì 22 gennaio 2020 ore 20.45
Coppa Italia - quarti di finale
JUVENTUS - ROMA 3 - 1

JUVENTUS: Buffon; Danilo (40' Cuadrado), Rugani, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Rabiot (75' Matuidi); Douglas Costa (66' Ramsey), Higuain, Cristiano Ronaldo.A disp.: Szczesny, Pinsoglio, de Ligt, Coccolo, Matuidi, Emre Can, Dybala, Pjaca, Bernardeschi.All.: Sarri. ROMA: Pau Lopez; Florenzi (66' Veretout), Mancini, Smalling, Kolarov; Diawara (80' Peres), Cristante; Under, Pellegrini, Kluivert (46' Santon); Kalinic.A disp.: Fuzato, Cardinali, Juan Jesus, Cetin, Fazio, Spinazzola, Estrella.All.: Fonseca. Arbitro: Rocchi.
Marcatori: 26' Ronaldo, 37' Bentancur, 47' Bonucci, 49' Buffon (autogol)


Prima della pausa natalizia forse è venuto spontaneo credere che gli orizzonti di questa squadra potessero essere più ampi e più rosei. Gennaio mi ha bruscamente riportato con i piedi per terra e la disastrosa trasferta di Coppa Italia a casa della Juve, consegna agli almanacchi una Roma in difficoltà e, ahinoi, dai tanti, troppi limiti quando andiamo a parlare di scontri diretti.


Andiamo fuori dalla coppa nazionale con la consapevolezza che la Roma non è una grande squadra e ne al momento è possibile preventivare quando potrà mai tornare ad esserlo. La dimensione attuale è quella di una compagine che può oscillare tra quarto (e sarebbe una missione compiuta) e sesto posto in classifica, con limiti realizzativi e caratterliali molto evidenti. Non è possibile accontentarsi di una decina di minuti ben giocati e buttati al vento dopo l'ennesimo controllo di palla sballato che finisce per consegnare tutta la posta agli avversari. Non si possono sbagliare tre occasioni da gol su quattro in un secondo tempo giocato col cuore ma senza un briciolo di cattiveria.



Al netto di infortuni e situazioni perennemente negative, è evidente la mancanza non dico di campioni ma di giocatori che almeno possano risultare decisivi nei momenti che contano. Kalinic, che non segna manco per sbaglio, non può rivestire il ruolo di vice Dzeko e, lo dico con grande dispiacere, Florenzi non ne azzecca più mezza da secoli. L'azione del vantaggio juventino, nato da un sanguinoso errore di controllo del capitano proprio nel momento migliore della Roma, sembra la fotocopia di un'altra rete incassata qualche anno fa allo Stadium. L'altro errore dello stesso Florenzi che, nella ripresa, spara su Buffon in uscita, fa parte di un campionario che mi trovo a scrivere per la centesima volta. Una sensazione oramai che ha il sapore della rassegnazione.

Sottorete non si è mai decisivi nè con tiri da lontano, nè con conclusioni ravvicinate perchè non abbiamo uomini che sanno fare gol. L'unico in grado di tirare in porta sembra essere Cencio Under, stasera a segno, dal quale ci aspettiamo almeno un onorevole girone di ritorno ma per il resto sono dolori. Paradossalmente nel secondo tempo è stata più pericolosa la Roma e ci sono state addirittura le occasioni per riaprirla e ribaltarla. Purtroppo però a pallone vince chi la mette nel sacco.


Il centrocampo, a mio parere, è parso invece il reparto più comatoso, nel quale il solo Betancurt, sembrava il gigante in mezzo alle formiche. Il reparto manca di velocità (si gioca spesso in orizzontale tipo rugby con l'avversario che ha tutto il tempo di piazzarsi in difesa), di convinzione ed è spesso prodigo di errori pure in occasione di passaggi semplici e dei fondamentali di base. Pellegrini, come già accaduto nel match di campionato, tende ad eclissarsi nei momenti importanti. Cristante ha sbagliato quasi ogni palla. Diawarà l'unico sufficiente, finisce preda dell'ennesimo ko.
Per quanto riguarda mister Fonseca, c'è da dire che fin qui ha tenuto botta onorevolmente, in silenzio, cercando di fare i miracoli con un parco giocatori non da podio e con la giustificazione dell'anno di rifondazione alla quale non credo. Prima ha piazzato Smalling al posto di Piè Veloce Fazio e Jesus. Poi s'è inventato Mancini mediano. Ha dovuto far giocare Dzeko pure con lo zigomo frantumato perchè è meglio lui a pezzi rispetto a Kalinic. Kolarov non ha mai riposato per le recidive di Spinazzola. In più duecento in fortuni. Insomma ma un cristiano che se deve più inventà? Di sicuro in questo mese c'è stato un calo fisico generale che sta limitando la manovra di gioco della squadra ma il fatto che gli manchi qualche uomo di qualità/sano è indubbio. Dopo questo brutto mese di Gennaio, l'unico a finire sulla graticola sarà comunque lui e, infatti, già nel dopopartita il mister si è detto preoccupato. Ci sarebbe bisogno di alzare l'asticella per puntellare la qualità della rosa e almeno per non finire la stagione con le pezze nelle terga (leggete la panchina di stasera e sono brividi). Invece, l'unico sussulto del mercato di Gennaio, consiste rivedere in campo Brunetto Peres, peraltro scartato pure dalla B brasiliana. Ogni altro commento, proprio alla vigilia del derby, appare superfluo...Forza Roma


Nel momento migliore della Roma, un errore di controllo da parte di Florenzi scatena il contropiede di Cristiano Ronaldo che arriva al limite e scaglia un preciso diagonale sul secondo palo. Juventus in vantaggio ma il capitano e Mancini lo han lasciato libero di fare tutto.

Colpita a freddo la Roma crolla. Bentancur si beve mezza difesa romanista e firma il raddoppio.

In casa Juve si infortuna Danilo ed entra Cuadrado. Kolarov lo tiene a stento. 
La squadra di Sarri segna il 3 a 0 con Bonucci lasciato solo da tutti proprio nei minuti di recupero. La difesa romanista, nell'occasione, è allo sbando.

Il secondo tempo vede la Roma gettare il cuore oltre l'ostacolo. Florenzi spara su Buffon in uscita disperata poi Cengiz Under accorcia le distanze complice un pasticcio dello stesso Buffon e un rimbalzo della palla sulla traversa.

L'ultimo gol giallorosso allo Stadium era stato segnato da Iturbe nel contestatissimo 3 a 2 del 2014

La Juve preferisce gestire le energie ma la Roma potrebbe riaprire l'incontro. Buffon devia un insidioso colpo di testa da parte di Kolarov 

Cristante contrastato da Rabiot. Per il giallorosso è stata una serata da dimenticare.

Disastroso anche Kalinic, partito titolare in assenza di Dzeko. Il croato si divora un gol fatto ad inizio ripresa mandando la sfera sul palo a pochissimi metri dalla porta. La sua esperienza romanista ha già il sapore del fallimento.

Grande assente della partita anche Lorenzo Pellegrini

Mister Fonseca scuro in volto a fine gara. La sua Roma è in difficoltà fisica, mentale e di uomini. E Domenica c'è il derby... 

lunedì 20 gennaio 2020

GENOA - ROMA 1 - 3


Genova - Stadio Ferraris - domenica 19 gennaio ore 18
Serie A - 20 Giornata
GENOA - ROMA 1 - 3

GENOA: Perin; Biraschi, Goldaniga, Romero; Ghiglione, Cassata (70' Favilli), Schöne, Sturaro (92' Radovanivic), Barreca; Pandev, Sanabria (86' Agudelo).A disp.: Radu, Marchetti, El Yamiq, Pajac, Behrami, Jagiello, Ankersen, Pinamonti, Destro.All. Nicola.
ROMA: Pau Lopez; Santon (84' Çetin), Mancini, Smalling, Spinazzola; Veretout (72' Cristante), Diawara; Kluivert, Pellegrini, Ünder (88' Bruno Peres); Dzeko.A disp.: Fuzato, Cardinali, Juan Jesus, Kalinic.All. Fonseca.

Arbitro: Maresca di Napoli.


Vittoria sofferta e importante...- Da Marassi arrivano i primi sospirati tre punti di questo 2020 proprio nella settimana più "calda" della stagione che ci vedrà impegnati contro Juve (coppa) e Lazio. I giallorossi respingono gli attacchi del Grifone fornendo una prestazione ruvida e concreta, purtroppo non priva di qualche imbarazzante sbavatura, avendo così la meglio su un Genoa praticamente mai domo. E' stata comunque una serata in cui è risultato determinante il gruppo, che per me ha visto più di un eroe: 1) Spinazzola, ritornato a Trigoria dopo che l'Inter in settimana aveva fatto saltare lo scambio con Politano, ha interpretato alla grandissima il ruolo di vice Kolarov sulla sinistra. Corsa, tecnica, un gol propiziato e giù con gli abbracci dei compagni e della tifoseria. Una storia che da paradossale, oggi si è trasformata in un lieto fine degno del miglior Frank Capra. 2) Cencio Under, finalmente rieccolo da titolare, era stato accostato al Milan ma invece è lui a sbloccare la gara, dopo pochi minuti, con una fiondata che non lascia scampo a Perin. Il turco, tra infortuni e forma al limite della decenza, non ha mai brillato per tutta la prima parte della stagione. Speriamo possa risultare decisivo, come fece tre anni fa, nella fase calda del torneo. 3) Pau Lopez: è vero che il portiere si incarta insieme a buona parte della difesa sull'imbarazzante gol di Pandev a due secondi dal finale di tempo, ma è altrettanto vero che ancora una volta salva la baracca con tre grandi parate, di cui due arrivate nel finale di partita. Ancora non ci puoi mettere la mano sul fuoco come per Alissò (a me non fa impazzire coi piedi), però l'estremo spagnolo mi pare in crescita. Importante ai fini del risultato anche il ruolo di Dzeko, impegnato in molteplici duelli fisici nell'area genoana e ispiratore delle manovre offensive quando scende a prendere palla, si toglie lo sfizio di cogliere l'ottavo gol stagionale. Rispetto agli altri cannonieri di Serie A è indubbiamente poco ma è pur vero che tra infortuni e scarsa vena, i suoi compagni di reparto non lo hanno fin qui supportato a dovere e sono proprio i due esterni che dovrebbero aiutarlo alzando la media gol. Bene anche il rientro di Kluivert, ok, quando si innesca, anche Pellegrini. La difesa regge (ripeto il Genoa era indemoniato) con un Santon discreto mentre in mezzo Veretù è apparso un pò in calo.



...ma occhio alle sbavature - Tra le note meno liete della trasferta genovese spicca il pasticcio generale (Santon, Mancini, Pau) che permette alla squadra di mister Nicola di riaprire la partita subito dopo il raddoppio romanista, a partita che sembrava già essere chiusa. Già farsi uccellare da Pandev nun se pò sentì, ancora meno quando mancano 10 secondi al termine di una prima frazione che gli uomini di Fonseca avevano disputato in maniera perfetta. Ennesimo errore di concentrazione che rovina tutti i buoni propositi e che purtroppo finisce per conferire alla Roma sempre un'aura di incertezza. Altro problema sembra essere il ritmo costantemente lento: la squadra gira a due all'ora, perdendo tempo con leziosi palleggi per vie orizzontali che permettono al Genoa di ricompattarsi in difesa. Infine i soliti errori in fase offensiva: un sacco di cross sballati e troppe occasioni fallite prima di fare gol. Se si vuole il quarto posto, l'asticella deve per forza di cose essere in qualche modo alzata.

Kluivert torna titolare in campionato dopo oltre un mese e mezzo. Nonostante la fatica, una buona gara. 

Dopo sei minuti di gioco Under sblocca il risultato con un tiro dei suoi.

La Roma sembra padrona della situazione e, su un cross di Spinazzola, Biraschi mette fuori causa Perin. E' il raddoppio.

Non si fa in tempo a riprendere il gioco e, complice un svarione della difesa, Pandev accorcia le distanze a 10 secondi dall'intervallo.... 

Senza gli squalificati Kolarov e Florenzi, tocca a Santon. Buona partita. Peccato per quell'incertezza, assieme a Pau Lopez e Mancini, che porta al gol di Pandev. 
Pellegrini suona la carica. In un secondo tempo sofferto è l'unico a gridare per spronare i suoi.

Smalling chiude su Schoene.

Ma nel momento migliore del Genoa, Perin sbaglia il rinvio. La Roma ne approfitta e Dzeko mette nel sacco il punto della tranquillità. 1 a 3!!!

Tranquillità comunque relativa perchè il Genoa non molla fino alla fine. Pau Lopez sale in cattedra.

Grandissima parata a volo d'angelo su conclusione di Goldaniga. Nel recupero il portiere spagnolo concede il bis deviando una botta ravvicinata di Pandev

E' finita. Tutta la squadra si congratula con l'estremo difensore giallorosso.

     




venerdì 17 gennaio 2020

PARMA - ROMA 0 - 2




Parma - Stadio Ennio Tardini - giovedi 16 gennaio 2020 ore 21.15
Coppa Italia - ottavi di finale
PARMA - ROMA 0 - 2

PARMA: Colombi; Laurini (64′ Iacoponi), Dermaku, Gagliolo, Pezzella; Kurtic, Scozzarella (70′ Kulusevski), Barillà; Siligardi, Cornelius (45′ Inglese), Kucka. A disp.: Sepe, Alastra, Darmian, Bruno Alves, Brugman, Hernani, Goglino. All.: Roberto D’Aversa.
ROMA: Pau Lopez; Florenzi (79′ Bruno Peres), Smalling, Mancini, Kolarov; Diawara, Cristante; Under, Pellegrini (85′ Veretout), Perotti (70′ Kluivert); Kalinic.A disp.: Mirante, Fuzato, Juan Jesus, Cetin, Santon. All: Paulo Fonseca.

Arbitro: Pairetto
Marcatori: 48′, 76 rig. Pellegrini


Nonostante il discutibilissimo calendario elucubrato dalla Lega Calcio (ma se pò giocà de gennaio, a Parma, coi nostri che cianno i muscoli de vetro alle 21 e 15?), la Roma bagna l'esordio in Coppa Italia con una vittoria esterna e porta inviolata in casa del Parma, la squadra sicuramente più temibile e in forma tra le avversarie delle big di Serie A nel roster degli ottavi di finale.

Dopo la bruttissima partita contro la Juventus, è indubbiamente la notte di Lorenzo Pellegrini, mattatore della gara, sulla quale lascia il segno con due reti. Non mi stancherò mai di dirlo ma il numero sette è uno di quelli che, in Italia, fa la differenza e che ti cambia in meglio la squadra. Il problema, al momento, sembra essere la continuità, specialmente nelle partite che contano. Se il nostro compirà questo ultimo step potrà per davvero diventare un campione. 



Per il resto Fonseca concede spazio a Kalinic (un assist), che in Coppa Nazionale dovrà per forza di cose rimpiazzare lo squalificato Dzeko e a Cencio Under (in odore di trasferimento al Milan?). Cristante torna dal primo minuto, Kluivert rientra dall'infortunio mentre nel finale si rivede addirittura Brunetto Peres. L'impressione, a differenza degli anni precedenti, è che stavolta la Coppa Italia possa davvero rappresentare un trofeo su cui puntare anche se la Roma apre gli occhi nell'anno in cui il percorso è più difficile. Tra una settimana rivincita a Torino contro la Juventus per i quarti di finale. I giallorossi, nuovamente a discapito del folle calendario che si snoderà anche in quei giorni (Genoa-Juve in coppa e derby una manciata di giorni dopo), sono chiamati a dare il meglio.