martedì 26 novembre 2013

ROMA - CAGLIARI 0 - 0



Roma – Stadio Olimpico – 25 Novembre 2013 ore 20.45
ROMA – CAGLIARI 1-1

ROMA: De Sanctis; Maicon (all’80 Bradley), Benatia (all’89 Burdisso), Castan, Dodò; Pjanic, De Rossi, Strootman; Florenzi (al 68’ Borriello), Ljajic, Gervinho. A disposizione: Lobont, Skorupski, Jevdaj, Romagnoli, Taddei, Ricci, Marquinho, Caprari, Destro. Allenatore: Rudi Garcia
CAGLIARI:  Avramov; Pisano, Rossettini, Astori, Murru; Dessena, Conti, Eriksson; Cossu (all’80 Cabrera); Ibarbo (al 92’ Ariaudo), Sau (al 64’ Pinilla). A disposizione: Adan, Avelar, Ibraimi, Nenè. Allenatore: Diego Lopez

ARBITRO: Celi


La sfortuna continua senza dubbio a non mollare la nostra Roma: un palo, un intervento dubbio su Florenzi in area avversaria ma soprattutto un Avramov insuperabile. Il navigato portiere serbo, con un lungo passato in Serie B, probabilmente stasera si trova a giocare la migliore partita della propria carriera. Maledire ancora una volta soltanto il fato avverso però non sarebbe onesto: Daniele Conti, come al solito, aveva segnato pure stavolta. Per fortuna l'arbitro Celi annulla il gol. Sarebbe stata l'ennesima beffa. Evidente è poi la flessione di alcuni giocatori strategici – nell’ordine Maicon, Ljajic, lo stesso Florenzi e, per la prima volta dall'inizio della stagione, uno Strootman apparso sotto la sufficienza. Evidente è la mancanza di sostituti che possano dare il giusto cambio alla rosa. Quindi dopo tre pareggi (di cui due in casa) contro avversari non trascendentali, non mi pare cosa impropria usare la parola regressione. La Juve ci sorpassa e balza al primo posto.













domenica 10 novembre 2013

ROMA - SASSUOLO 1 - 1



Roma – Stadio Olimpico – Domenica 10 Novembre 2013 ore 15.00
ROMA – SASSUOLO 1-1

ROMA: De Sanctis, Maicon, Burdisso, Castan, Balzaretti, Pjanic (75′ Caprari), De Rossi, Strootman, Florenzi(84′ Marquinho), Borriello(33′ Bradley), Ljajic. A disposizione: Lobont, Skorupski, Romagnoli, Torosidis, Jedvaj, Dodò, Taddei, Ricci, Gervinho. All: Garcia
SASSUOLO: Pegolo, Antei, Bianco, Acerbi, Gazzola(72′ Kurtic), Missiroli (64′ Farias), Magnanelli (76′ Zaza), Marrone, Longhi, Floro Flores, Berardi. A disposizione:Pomini, Rosati, Schelotto, Chibsah, Laribi, Ziegler, Rossini, Masiccu, Alexe. All: Di Francesco

MARCATORI: 19′ Longhi aut., 94’Berardi
ARBITRO: Giacomelli di Trieste


Per la prima volta in questa stagione si può parlare di due punti persi. Due punti pesantissimi, considerata la vittoria della Juventus sul Napoli, che adesso si porta a -1 dai giallorossi.
La Roma appare da un paio di turni evidentemente stanca e agonisticamente meno spietata rispetto ai primi turni di campionato. Probabilmente sulla rosa (corta) di Garcià cominciano a pesare in maniera marcata gli infortuni (Totti, Gervigno ma anche quello ormai secolare di Destro e l’ultimo, odierno, di Borriello). Il continuo fare di necessità virtù comincia per forza di cose ad evidenziare le magagne di una panchina che sapevamo essere corta e non da primato già in partenza, oltre ad alzare il livello ansiogeno di qualche giocatore, apparso meno concentrato del solito e più incline a svarioni di vecchia data (vedi l’ormai bollito Burdisso e il pasticcione Bradley). Qualche preoccupazione è lecita, a nostro parere, riguardo al vistoso calo fisico di Maicon, il quale, dopo la partita contro il Napoli, sembra aver smarrito per strada quella cattiveria che lo aveva caratterizzato nelle prime giornate di campionato lasciando il proscenio a tocchi approssimati, falli inutili e fiato mozzo. Un calo generale, considerati infortuni e turni infrasettimanali, è tuttavia ancora da considerarsi nella normalità. Speriamo nella pausa Nazionali per recuperare qualche acciaccato.

La sfiga: quella però non si infortuna mai. E così rieccoci di fronte alla consolidata tradizione che vuole gli ultimi della classe venire a fare i leoni all’Olimpico e a pontificare: “Le partite si chiudono!”. Questo temevamo succedesse col coriaceo Sassuolo targato Di Francesco e così, puntualmente, è accaduto. Nello specifico mettiamo sugli allori il portiere Pegolo, sicuramente un affidabile elemento di categoria, oggi trasformatosi in Jascin. Prendiamo atto delle polveri bagnate di Ljajic (comunque, a nostro parere, autore di una buona prestazione) ma di fronte alla palla che rimbalza sempre sui piedi degli avversari sfiorando con regolarità di calibro quelli degli attaccanti giallorossi, crediamo si possa fare davvero poco. Ancora meno si può fare e dire di fornte al mischione e al gol del pari a sette secondi dal triplice fischio. Sappiamo che il calcio è sport impietoso ma, se lo amiamo, dobbiamo accettare anche questo suo lato poco piacevole.

L'arbitraggio: dopo Banti ecco Giacomelli che non vede un netto fallo su Bradley in occasione del mischione finale da cui scaturisce il pari di Berardi. Ciliegina sulla torta.









domenica 3 novembre 2013

TORINO - ROMA 1 - 1


Torino – “Stadio Olimpico” – Domenica 3 Novembre 2013 – ore 20.45
TORINO – ROMA 1-1

TORINO: Padelli, Darmian, Glik, Moretti, D’Ambrosio, Basha, Gazzi, Cerci(90′ Maksimovic), Barreto(59′ Immobile), Meggiorini, El Kaddouri  (75′ Bellomo). A disposizione: Gomis, Berni, Bovo, Masiello, Pasquale, Brighi. All: Ventura
ROMA: De Sanctis, Maicon, Benatia(73′ Marquinho), Burdisso, Balzaretti, Bradley, De Rossi, Strootman, Pjanic, Borriello(67′ Ljajic), Florenzi(88′ Dodò). A disposizione: Skorupski, Lobont, Taddei, Caprari, Jedvaj, Torosidis, Romagnoli, Ricci, Di Mariano. All: Garcia

MARCATORI: 28′ Strootman, 63’Cerci
ARBITRO: Banti di Livorno


Prima o poi doveva succedere. L’undicesima vittoria di fila sarebbe stata davvero troppo per tutta la Serie A. Detto questo, mi sembra più che evidente la totale insufficienza di Banti nel dirigere la gara. Spesso tentennante, un falletto non visto, un golletto regalato, un rigoretto non fischiato, cartellini gialli tirati fuori anche per le carezze e la Roma si ferma a dovere in modo tale da farla rimanere a un tiro di schioppo dalle inseguitrici.

Arbitro a parte, la Roma di Torino mi è piaciuta. Considerate le assenze del Capitano e di Gervigno, che ovviamente si sono rivelate più lunghe del previsto, considerate le tre partite in sette giorni (di cui due in trasferta) contro altrettante compagini spigolose, non riesco proprio a vedere il bicchiere mezzo vuoto, anzi…dopo il gol del pari dell’ex Cerci (l’unico davvero in grado di impensierire l’ottimo De Sanctis), i giallorossi hanno reagito da grande squadra mostrando carattere, denti (ottimo l’approccio di Ljajic e, secondo me, anche il Pjanic più avanzato) e chiudendo il Torino in clinch nella propria area. Se il gol vittoria non è arrivato si è trattato probabilmente soltanto di sfortuna.

Tuttavia occhio al comprensibile calo fisico che tra infortunati, squalificati e un ritmo che va a palla dalla fine di Agosto, si è notato durante i primi 20 minuti della ripresa. L’allungamento della squadra ha esaltato i guizzi di Meggiorini e Cerci, bravi cmq a venirsi a prendere palla o a fare sponda quasi a centrocampo per poi scendere in velocità sulla fascia e tagliare repentinamente al centro per la conclusione, che hanno visto i propri effetti amplificati anche dalle sviste del fischietto livornese.
Sono particolari importanti anche perchè i giallorossi hanno una panchina più corta rispetto alla Juve e al Napoli e le vittorie, sono spesso figlie dei particolari.