martedì 21 marzo 2017

MI RITORNI IN MENTE....


Sottolineo obbligo di riscatto a 12.5 mln + bonus e pure la percentuale sulla futura rivendita.
Ecco perchè al Torino se sò presi Il Turpe...

lunedì 20 marzo 2017

ROMA - SASSUOLO 3 - 1



Roma – Stadio Olimpico – domenica 19marzo 2017 ore 20.45
SERIE A – 29 Giornata

ROMA-SASSUOLO 3-1

ROMA: Szczesny 5,5; Rudiger 6, Fazio 6, Manolas 5,5; Peres 5,5 (15' st Dzeko 7), Paredes 7 (42' st De Rossi sv), Strootman 7,5, Emerson 6,5; Salah 6,5 (30' st Perotti 6), Nainggolan 5,5; El Shaarawy 6. A disp.: Alisson, Lobont, Mario Rui, Juan Jesus, Vermaelen, Gerson, Grenier, Totti. All.: Spalletti 6,5.
SASSUOLO: Consigli 6; Letschert 5 (1' st Lirola 5), Acerbi 5,5, Peluso 5, Dell'Orco 5,5; Pellegrini 6, Missiroli 6 (24' st Ricci 5,5), Duncan 6; Berardi 6, Defrel 6,5 (12' st Matri 5,5), Politano 6,5. A disp.: Pomini, Pegolo, Cannavaro, Aquilani, Iemmello, Ragusa. All.: Di Francesco 6.

Arbitro: Di Bello
Marcatori: 9' Defrel (S), 16' Paredes (R), 47' Salah (R), 23' st Dzeko (R)




Inizio tosto: i neroverdi del DiFra, peraltro 15esimi in classifica e senza diversi titolari, in campo sembrano quattordici. Sugli scudi, manco a dirlo, gli ex "pischelli" giallorossi della Primavera. Pellegrini imposta, mentre Politano infilza le vacillanti maglie della difesa romanista con Manolas e "Piè Veloce" Fazio che danno l'idea di caracollare da un momento all'altro. Emerson Palmieri invece rincorre sempre l'uomo con la lingua di fuori. Nel cuore dell'area,poi, Defrel sembra tarantolato dall'idea di fare una bella figura di fronte alla squadra che nel Gennaio scorso lo ha cercato facendogli sognare la svolta della vita. Capirai..stasera in tribuna ce sta pure Pallotta e quindi come si dice in questi casi...nun succede ma se succede. 

E dopo nove minuti infatti succede per davvero: Berardi aggira l'inesistente guardia di Brunetto Peres sulla sinistra, mette in mezzo, Politano fa velo e Defrel batte Scesni con mezza difesa della Roma non pervenuta. Se pensavamo che i miracoli fossero circoscritti soltanto a Lazio e Lione, ci sbagliavamo di grosso: infatti tanto pè cambia, tocca rimontà. C'è in ballo tanta roba: il secondo posto, il morale, Lucianone che nun se sa che vole fà startr'anno....



Col fiato corto e con la reattività limitata si confermano i piedi spigolosi di qualche protagonista che, dopo l'immediato vantaggio del Sassuolo, ci fa subito immaginare il peggio. Una volta è corta, un'altra è lunga, poi Palmieri colpisce l'ennesima traversa...insomma sta palla non passa mai. Ma all'improvviso, l'acuto che non ti aspetti: Paredes segna dalla distanza il bel gol del pareggio pur non continuando a convincere. Lento e macchinoso come un cinquino sulla Via del Mare, all'improvviso, l'ex engache del Boca conosce qualche sussulto tipo un lancio azzeccato ma, onestamente, è ancora troppo poco. Il Sassuolo tuttavia accusa. Gli emiliani hanno girato a livelli disumani e nel finale di tempo mollano un pò la presa. Allora ecco Salà che dove non arriva di piede, ci mette una spintarella e segna il 2 a 1 al terzo di recupero.

La ripresa comincia come il primo tempo: i neroverdi fanno paura per diversi minuti ma oggi lo stellone veste giallorosso perchè, lì davanti, prima non ne azzeccano mezza e poi gli si rompe pure Defrel. DiFra non gradisce: lo sanno tutti che Matri è decisamente peggio. Però la Roma fatica uguale: El Sciaraui gioca soltanto 45 minuti mentre prosegue il dramma di Brunetto Peres che, ancora una volta, diventa un uomo in più per loro e, alla fine, viene sostituito nella ripresa con Dzeko. Difesa a quattro e assetto più solido. Garantisce Tonino Rudigher che non ne liscia più mezza. 




Passano i minuti e la Roma si fa sempre più Strootman: l'olandese da qualche partita sta diventando un pò tutto come lo era il Ninja fino a San Siro: mena, corre e s'inventa un assist per Dzeko. Aspettachemomegiroooo e sono 21 centri. Che ci frega...mica stiamo a giocà in Europa. A Consigli rimangono solo le bestemmie. Alla Roma la vittoria che poteva essere più rotonda se Dzeko non si fosse mangiato l'ennesimo gol. Tre punti che, comunque, in mezzo alla bufera, servivano come il pane sperando sempre che al ritorno dalla pausa nazionali la nottata sia passata per davvero.

FR












1-1 Paredes


2-1: Salah



3 - 1 Dzeko











venerdì 17 marzo 2017

ROMA - LIONE 2 - 1




Roma – Stadio Olimpico – Giovedì 16 Marzo 2017 ore 21.00
EUROPA LEAGUE – ottavi di finale (ritorno)
ROMAOLYMPIQUE LYONNAIS 2 – 1

ROMA: Alisson 6,5, Rüdiger 6,5, Manolas 6, Fazio 6,5, Bruno Peres 5 (13 st' El Shaarawy) 7, De Rossi 6,5 ( 38' st Totti sv), Strootman 7,5, Mario Rui 6,5 ( 30' st Perotti 6), Nainggolan 5,5, Salah 5, Dzeko 5,5. A disp.: Szczesny, Juan Jesus, Emerson, Paredes All.: Spalletti 6,5 
OLYMPIQUE LYONNAIS: Lopes 7,5, Jallet 6,5, Mammana 6,5 (32' st Yanga Mbiwa 6), Diakhaby 7,5, Morel 6, Gonalons 6,5, Tousart 5,5, Tolisso 6,5, Cornet 6,5, Lacazette 5,5 ( 39' st Fekir 6), Valbuena 6,5 ( 45' st Rafael). A disp.: Gorgelin, Darder, Ferri, Ghezzal, All.: Genesio 6,5
ARBITRO Kassai 
MARCATORI: 16’ Diakhaby (L), 17’ Strootman, Perotti (R), 15' st aut. Tousart (L) 




Fuori uno…il Lione di Tolissò se ne và ai quarti al termine del solito film visto ormai migliaia di volte nella nostra storia giallorossa: partita rabbiosa, perché no anche dominata, caratterizzata da due gol e da una “fatal cazzata” che, dopo appena un quarto d’ora circa permette ancora una volta a Diakaby (Manolas, Fazioe Dzeko...lo perdono in tre!!!) di segnare il gol dell’irragiungibilità. Poi ci mettiamo il cuore grosso, la solita traversa colpita, la solita sfiga, i gol già fatti e divorati, le tradizionali palle ciccate, il portiere avversario che diventa un fenomeno. Morale della favola la Roma è fuori dai giochi europei e pure meritatamente. I “grazie lo stesso” a nostro parere sanno di brodino riscaldato.

Il disastroso secondo tempo disputato nella gara di andata al Parc OL, con 3 gol presi in 45 minuti, ha impiccato una qualificazione non impossibile contro un Lione che all’Olimpico non si è certo dimostrato il Barcellona: anzi, la squadra di Genesiò, stasera, ha messo in luce più di qualche limite tecnico-tattico che probabilmente in Francia venne coperto grazie al fiato mozzo della banda Spalletti. Eppure,nonostante tutto, 4 reti realizzate non bastano alla Roma per passare un ottavo di Europa League: anzi l’undici di Spalletti è riuscito a fare di peggio incassando nei 180 minuti una cinquina davvero poco digeribile. Se guardiamo i ruolini di marcia dei maggiori “competitors” continentali (Manchester United, Ajax, Schalke 04), difficilmente troviamo una situazione come quella della Roma. E poi in pochi prendono ripetutamente gol dopo 15 minuti o a due giri d’orologio dall’inizio della ripresa. Evidente sintomo che nei momenti clou, il giallorosso va poco di moda.



Del resto le sfide veramente decisive devono essere vinte con  uomini che sanno fiutarle e dominarle: per esempio Strootman conosce bene quell’odore. Non gioca da due anni e sblocca il derby, mette paura al Napoli, infilza il Lione dopo un minuto dal vantaggio francese. Altri protagonisti no: Dzeko, al di fuori della Serie A e contro avversari un po’ più forti, sparisce. A Salah manca spesso la stoccata decisiva quando deve giocarla di fino, al Faraone (buona cmq la sua gara) invece manca spesso mezza lira pe’ fa un soldo, Perotti ridiventa quello di Genova, bravo a fare il compitino e poco più. Manca un regista e, giunti ormai a Marzo, siamo purtroppo consapevoli che non può essere Paredes. Poi un gruppetto di “mezzi giocatori” a nostro parere non adatti a partite di livello più elevato come Brunetto Peres, come Manolas, lo stesso Paredes. Infine un mister tanto bravissimo nel cavare il sangue fuori dalle rape quanto poco abile a gestire comunicazione e tattica in occasione delle sfide clou. A sua discolpa ha il fatto di una società da sei anni risibile ma resta indubbio che la prima Roma Spallettiana era un’altra cosa.

Una grande illusione che fin quando è stata gonfiata da una buona forma fisica ci ha fatto sognare ma che, al primo momento  con 11 partite in 20 giorni, si è afflosciata in maniera inquietante tra dubbi e tensioni interne.

In questa notte senza gloria ci rimangono le prove gagliarde di Alissò, De Rossi, Tonino Rudigher  e Mariolino Rui. Come dire: è mejio consolasse co l'ajetti quanno nun so ppè l’asini i confetti.   












sabato 11 marzo 2017

LIONE - ROMA 4 - 2





Lyon - "Parc OL" - giovedì 9 Marzo 2017 ore 21.00
EUROPA LEAGUE - ottavi di finale (andata)
OLYMPIQUE LYONNAIS - ROMA 4 - 2

OLYMPIQUE LYONNAIS: Lopes 6; Rafael 6 (1' st Jallet 6,5), Mammana 6 (26' st Fekir 7), Diakhaby 6, Morel 6; Tolisso 7,5, Gonalons 7, Tousart 6,5; Ghezzal 6,5 (31' st Cornet 6,5), Lacazette 6,5, Valbuena 6,5.A disp.: Gorgelin, Yanga-Mbiwa, Darder, Ferri. All.: Genesio 7,5ROMA: Alisson 6; Manolas 5, Fazio 6, Juan Jesus 5; Bruno Peres 5, De Rossi 6,5 (37' st Paredes sv), Strootman 6, Emerson 5,5; Salah 7, Nainggolan 6 (40' st Perotti sv); Dzeko 5.
A disp.: Szczesny, Vermaelen, Mario Rui, El Shaarawy, Totti. All.: Spalletti 5
ARBITRO: Taylor (Inghilterra)
MARCATORI: 8' Diakhaby (L), 20' Salah (R), 33' Fazio (R), 2' st Tolisso (L), 29' st Fekir (L), 47' st Lacazette (L)




..e tre! La serie delle partite più importanti della stagione si conclude con la terza sconfitta consecutiva, stavolta rimediata in remontada dai francesi del Lione. Purtroppo a nulla serve il buon primo tempo disputato nell'infuocato catino dello "Stade de Lyon" che vede i giallorossi rimontare l'iniziale svantaggio subito da Diakaby grazie alle reti di Salah e di "Piè Veloce" Fazio. La ripresa si svolge in maniera disastrosa e, dopo l'immediato pari di Tolissò, ci consegna la solita Roma degli ultimi 10 giorni: fisicamente a pezzi e caratterialmente inesistente. Un invito a nozze per i talentuosi avanti di Genesiò che, col passare dei minuti, smantellano quanto di buono fin lì costruito dall'undici di Spalletti. Sugli scudi finiscono Jallet, Gonalons e Ghezzal ma soprattutto l'ex talento dell'U21 francese Valbuenà, castigamatti di mezza difesa giallorossa. Sul tabellino dei marcatori, invece, Fekir e il temuto Lacazette. Per i giallorossi si salva soltanto Alissò, bravissimo a limitare più volte un passivo che altrimenti avrebbe rischiato di farsi imbarazzante. 



Singoli: sufficienti Strootman e Salah. De Rossi gioca soltanto un tempo. Male Manolas. Malissimo Brunetto Peres e Dzeko. Inesistente Paredes, quando chiamato in causa. La rosa si dimostra ancora una volta numericamente inadeguata per competere su più fronti. Deludente anche Spalletti che forse, ancora una volta, mentre il risultato è ancora favorevole, pecca di mentalità conservativa lanciando la squadra all'arma bianca contro un avversario che ne ha di più e tardando colpevolmente le sostituzioni.  Per il ritorno che si svolgerà tra una settimana all'Olimpico, la Roma prenota un altro difficile miracolo da compiere. Che delusione!









lunedì 6 marzo 2017

ROMA - NAPOLI 1 - 2






Roma - sabato 04 Marzo 2017 - ore 15.00
SERIE A - 27 Giornata
ROMA - NAPOLI 0 - 2

ROMA: Szczesny 6; Rüdiger 5, Manolas 5, Fazio 4,5 (6' st Bruno Peres 5,5), Juan Jesus 5; De Rossi 5,5 (33' st Paredes sv), Strootman 6,5; Perotti 6,5, Nainggolan 6, El Shaarawy 5 (6' st Salah 6,5); Dzeko 5. A disposizione:  Alisson, Lobont, Mario Rui, Vermaelen, Emerson, Grenier, Gerson, Totti. Allenatore: Spalletti 5.
NAPOLI: Reina 8; Hysaj 5,5, Albiol 5,5, Koulibaly 6, Ghoulam 6; Rog 7, Jorginho 6,5 (21' st Diawara 6), Hamsik 7 (33' st Milik sv); Callejon 6, Mertens 7,5 (33' st Zielinski 6), Insigne 7. A disposizione: Sepe, Rafael, Strinic, Maggio, Maksimovic, Chiriches, Giaccherini, Allan, Pavoletti. Allenatore: Sarri 7.
ARBITRO: Banti
MARCATORI: 26' pt e 4' st Mertens (N), 44' st Strootman (R)



E’ ufficiale: la Roma è rimasta intrappolata tra le nebbie di San Siro. A tre giorni dalla disfatta nel derby di Coppa, il Napoli arriva all’Olimpico e si dimostra, con merito, superiore ai giallorossi per 80 minuti di gioco. Velocità di fraseggio sullo stretto, ricerca della profondità, attenzione nelle marcature e, nel finale, una sana dose di fortuna: la squadra di Sarri si porta i tre punti sotto al Vesuvio e adesso con solo due lunghezze di margine insidia di brutto la piazza d’onore del Campionato.

E la banda Spalletti? Completamente sparita nel momento clou della stagione. La pesantezza della manovra romanista è pane per i guizzi di Mertens e Insigne che sfruttano a pieno errori ed incertezze di Manolas e (ahinoi) di “Piè Veloce” Fazio, oggi autore di due cappellate clamorose e sostituito nel corso del match. Se durante il post partita del derby avevamo rimpianto l’assenza di De Rossi, oggi Capitan Futuro ci smentisce con una prova disastrosa. Lento come una testuggine delle Galapagos, colleziona una serie continua di errori di impostazione, anche sui passaggi più semplici. Probabilmente innervosito dalla brutta prestazione personale e di squadra, DDR molla anche un calcetto di troppo a Reina, per fortuna non sanzionato da Banti. Il resto è purtroppo una conferma di quanto visto contro la Lazio: El Sharaawy impalpabile, Perotti così così, Dzeko affossato da Culibalì. Tanta stanchezza e tanti palloni gettati senza alcuna idea in mezzo all’area avversaria.



Poi Spalletti si accorge che la squadra è priva di “passisti”. Quindi dentro Salah e Brunetto Peres. Aumentano i giri mentre il Napoli cala ma a questo punto è un problema di piedi. Momo arriva a concludere per ben due volte davanti a Reina: prima manda fuori, poi colpisce un clamoroso palo. E’ il prologo agli ultimi cinque, disperati, minuti di gioco in cui la Roma avanza più coi nervi che con il gioco. Strootman, leone indomabile, accorcia le distanze su bella imbeccata di Perotti. Poi ancora Perotti conclude a botta sicura: Reina e la traversa salvano il Napoli da un pareggio che sarebbe comunque stato ingiusto.

Purtroppo il dubbio si sta trasformando in realtà anche se qualcosa già sapevamo: per lottare su tre fronti e vincere partite da dentro o fuori che capitano a distanza di tre giorni, serve una rosa adatta che sia all’altezza della situazione per tutti e 95 i minuti di gioco



In casa Roma la coperta è corta e, quando si sono spenti i termosifoni, ecco giunto il gelo totale che rischia seriamente di impiccare una stagione la quale, nel momento della verità, sarebbe dovuta invece fiorire. Infine, la scarsa forma ha finito per far venire a galla anche qualche palese limite tecnico-caratteriale che, quello sì, magari non ci aspettavamo così marcato (le amnesie di Manolas, l’evanescenza di Brunetto Peres e di El Sharaawy, Salah che non tira mai fuori la stoccata decisiva nelle partite che contano, l’inadeguatezza di Paredes a certi livelli).


Certificata quindi l’impossibilità di competere con la Juventus, consegnato un 50% di finale di Coppa Italia alla Lazio, cerchiamo almeno di tenerci in qualche modo stretto il +2 sul Napoli e di affrontare in maniera dignitosa il Lione. Le prossime due partite saranno determinanti per avviarsi verso un finale di stagione che ci auguriamo non diventi grottesco. Il serbatoio è in rosso ma in qualche modo si deve reagire.

















IL GOL




1 - 2 : Strootman


CLASSIFICA