lunedì 29 febbraio 2016

EMPOLI-ROMA 1 - 3




Empoli - Stadio Enzo Castellani - Sabato 27 Febbraio ore 20.45
SERIE A - 27 Giornata
EMPOLI - ROMA 1 - 3


EMPOLISkorupski 4.5; Laurini 5.5, Ariaudo 5, Cosic 5.5, Mario Rui 5; Zielinski 6, Paredes 6.5, Croce 6 (64' Livaja 5.5); Krunic 5.5 (51' Buchel 5.5); Maccarone 6 (73' Mchedlidze 5.5), Pucciarelli 5.5. All. Giampaolo 6.
ROMA: Szczesny 5.5; Maicon 5.5 (73' Manolas 6), Rudiger 6, Zukanovic 6, Digne 6; Pjanic 6.5, Keita 5.5; Salah 6, Nainggolan 6 (37' Iago Falque 5.5), El Shaarawy 7 (79' Dzeko 6); Perotti 6.5. All. Spalletti 6.5


ARBITRO: Gervasoni di Mantova

MARCATORI 5' El Shaarawy, 22' aut. Zukanovic, 27' Pjanic, 74' El Shaarawy



Una bella vittoria in casa di un avversario molto insidioso, quell'Empoli di Giampaolo più volte descritto come una delle più belle realtà calcistiche di questo campionato. Una Roma che trova subito l'eurogol di El Sharaawy ma che, soprattutto, impone il proprio gioco con una discreta finezza sia tecnica che tattica dando finalmente quell'impressione di squadra che non eravamo più abituati a vedere.

Una Roma in crescita anche sotto l'aspetto mentale che non si scompone dopo il momentaneo pari dei toscani (sfortunata ribattuta di Zukanovic su respinta di Sczeszny) e che è in grado di ribaltare la situazione sfavorevole riportandosi quasi subito in vantaggio con un bel gol di Pjanic su ribattuta di una sua stessa punizione (gol numero 9 - migliore stagione realizzativa da quando è in giallorosso) e continuando a macinare gioco grazie al movimento onnipresente di Perotti, alla velocità di ElSha e ai ritmi sapientemente dettati da Seydou Keita, lui davvero un giocatore almeno fin qui ritrovato.

Nella ripresa più o meno lo stesso copione, con i giallorossi che riescono a reagire anche all'uscita di Nainggolan (problema muscolare verso la fine del primo tempo) e al ritorno dell'Empoli che, nonostante le assenze di Tonelli e Saponara,si conferma compagine validissima. Tuttavia, proprio nel miglior momento dell'Empoli, la squadra di Spalletti piazza il colpo del ko grazie ad un'azione della "Egypt connection": lancio di El Sharaawy, fuga di Salah, respinta debole di Skorupski, quasi un assist all'irruzione del Faraone che, a porta vuota, fissa lo score sull' 1 a 3.

Da adesso però non si scherza più. Esauritasi questa striscia di partite,per così dire "abbordabili", ecco profilarsi all'orizzonte un filotto di partite molto impegnativo in cui la Roma dovrà davvero dimostrare di essere cresciuta per poter dire la sua nel corso del rush finale di stagione. Augurandoci il meglio, possiamo comunque dire di arrivare al momento della verità, lo scontro per il terzo posto contro la Fiorentina, in buona condizione, con un gioco e una testa ritrovati e magari un jolly in panchina che risponde al nome di Luciano Spalletti. 

     

El Sharaawy sblocca il punteggio dopo soli 4 minuti con un gran tiro a girare dai 30 metri

....sul quale Skorupski non può nulla

Dopo il fortunoso pari dell'Empoli, Pjanic riporta avanti la Roma. Per il bosniaco è il nono centro in campionato, miglior media realizzativa da quando veste il giallorosso. 

La seconda rete del Faraone che fissa lo score sul definitivo 1 a 3

Dopo le polemiche, Totti è di nuovo mattatore in panchina (non viene fatto entrare in campo) con scherzi e battute. Dopo la partita il Capitano festeggia comunque in campo con i compagni la sesta vittoria consecutiva.

Il grande cuore dei tifosi giallorossi, venuti in 4000 circa ad Empoli

Luciano Spalletti si gode la bella prestazione scherzando col suo amico, e stasera avversario, Marco Giampaolo


0 - 1: El Sharaawy

 
1 - 2: Pjanic



1 - 3: El Sharaawy

lunedì 22 febbraio 2016

NON FATE LA GUERRA




Bisogna essere onesti. Ieri sera, al momento in cui le squadre sono scese in campo, ho avvertito un nodo alla gola. Sinceramente attendevo con trepidazione la gara contro il Palermo per rivedere in campo Francesco Totti. Primo perchè sarebbe stato bello vederlo tra i protagonisti nella mischia per l'assalto finale alla porta del Real, secondo perchè i rosanero, con tutto il rispetto possibile, prefiguravano una situazione ideale per il come-back del Capitano (magari pure con gol). Invece, l'inconsapevole Jesè Rodriguez Ruiz, andando a segnare lo 0 a 2 a una manciata dall'ingresso di Totti e scongiurando di fatto l'assalto a Forte Apache, è andato a dar fuoco a una miccia che, durante il fine settimana, ha fatto saltare del tutto la baracca giallorossa. Quando poi, il più consapevole Dzeko, è andato a sbagliare quel gol che, a un centimetro dalla linea di porta, probabilmente nemmeno i miei piedi "cubisti" avrebbero fallito, ho avvertito lo sfregamento di mani della pletora di giornalisti, opinionisti e affini, che da quasi 25 anni non vedono l'ora di far scendere il sipario sull'era Totti. Per fortuna il rotondo risultato di ieri sera, il ritorno di Strootman, la presenza del Capitano allo stadio e le dichiarazioni di alcuni giocatori e del mister hanno un pò addolcito la pillola, sperando che la querelle Totti-Spalletti possa essere almeno ricomposta in tempi brevi.

La versione di TOTTI
"C'è solo un Capitano". E ci mancherebbe. Totti è la storia, l'epica giallorossa, il calciatore sublime che ha portato  l'orgoglio romanista a livelli impensabili, l'uomo che abbiamo difeso da ogni assalto in ogni occasione e che ci ha ripagato rimanendo perennemente accanto a ogni singolo tifoso giallorosso per tutto l'arco della sua carriera. Solamente per quest'ultima cosa merita rispetto incondizionato. Però questa volta, secondo il mio umile parere, ha sbagliato tempi e modi d'entrata. Il Capitano si sente ancora un giocatore? Per noi è la cosa più bella del mondo. Tuttavia, a quasi 40 anni, potrebbe anche lui maturare l'idea che divenire il cosiddetto "valore aggiunto" all'interno di una rosa forse può essere anche una cosa non sbagliata. Non per regressione tecnica ma per naturale involuzione fisiologica. E forse comprendere che giocare mezz'ora alla Totti, nella pochezza tecnica del nostro campionato, per la Roma, può ancora rivelarsi un fattore determinante. Eh sì...perchè alla fine il "bene della Roma" è la cosa più importante. Quindi, se teniamo a mente proprio "il bene della Roma", l'uscita sul TG1 a 24 ore da una gara comunque delicata (perchè purtroppo bisogna risalire la china) e l'uso di parole belle piccanti, secondo noi è l'equivalente di un tackle da dietro. Per fortuna Francesco è persona arguta e intelligente. Un romano vero che quando è nervoso non le manda a dire ma che, dopo, non perde l'occasione per mostrare a tutti il proprio cuore. Un romanista vero che già ieri sera era allo stadio e negli spogliatoi a scuotere la squadra. Ci rifletterà, sperando che possa tornare sui propri passi e che ci sia la volontà societaria di renderlo per davvero un valore aggiunto.

La versione di SPALLETTI
Se tra il Capitano e Lucianone ci siano ruggini addirittura risalenti a 8 anni fa, questo, onestamente, non posso proprio saperlo. Il mio ruolo di tifoso in ciabatte mi impone di osservare solamente ciò che succede alla luce del campo e non in quella degli spogliatoi. Però Spalletti II mi è sembrato chiaro fin dal principio. La squadra non corre e se Totti, quasi 40enne, deve rappresentare quel valore in più, per motivi meramente fisiologici, deve essere inserito in un contesto che possa davvero valorizzarlo. Forse lo si poteva inserire qualche minuto in più, dargli un pò più di importanza ma a quei livelli e con una situazione in essere che a inizio Gennaio rasentava la catastrofe, la "ragion di stato" esemplare per una rosa di 22 - 23 giocatori ha per forza imposto la linea Spalletti (corroborata anche dai risultati in campo). Effettivamente se anche Maicon, Pjanic e compgnia bella prendessero il vizietto di andare al TG1 e spararne quattro (sapete bene che a Trigoria tutto è possibile) che cosa succederebbe? Adesso starà al mister mettere in campo la sua intelligenza nel gestire e nel far rientrare la querelle. Lo spessore Spalletti cel'ha. Speriamo bene.

LA SOCIETA'
Arbitro imprescindibile della disputa per forza di cose dovrà soprattutto essere James Pallotta, l'uomo invisibile, che fin qui tutto ha fatto tranne che proteggere il valore aggiunto di Totti. Le continue cessioni dei migliori (Marchignos, Benatia) hanno imposto già al povero Garcia un azzeramento dell'impalcatura, un continuo ricominciare daccapo che ha costretto il Capitano ad essere sempre presente con sovraminutaggi eccessivi per un calciatore della sua età che lo hanno di fatto esposto agli ultimi, recenti, infortuni. Che il nostro glorioso numero 10 dovesse essere maggiormente protetto dalla società, non vendendo in nome della plusvalenza ma puntellando la rosa con acquisti mirati e possibilmente di livello per poter portare a casa almeno una coppetta Italia, lo si era a nostro parere da quel Roma - Napoli di due anni fa, quando il Capitano ebbe la prima elongazione che lo mise fuori dai giochi per parecchi mesi. Adesso la palla è tutta nelle mani di Pallotta.

Per il bene della Roma, quindi, non fate la guerra. 

ROMA - PALERMO 5 - 0




Roma - Stadio Olimpico - 21 Febbraio 2015 ore 20.45
SERIE A - 26 Giornata
ROMA - PALERMO 5 - 0


ROMASzczesny sv; Maicon 6,5 (33' st Strootman 6), Manolas 6,5, Rüdiger 6, Digne 6; Pjanic 6,5 (27' st Iago Falque 6), Nainggolan 7, Keita 6,5; Salah 7,5 (41' st Perotti 6), Florenzi 6; Dzeko 7,5. A disp.: De Sanctis, Zukanovic, Castan, Vainqueur, Uçan, El Shaarawy. All.: Spalletti 7

PALERMO: Alastra 5; Struna 5, Gonzalez 4,5, Andelkovic 4,5; Morganella 5, Hiljemark 5, Brugman 4 (12' st Trajkovski 5), Jajalo 4, Pezzella 5; Vazquez 5 (27' st Maresca 5), Gilardino 5 (27' st Djurdjevic 5). A disp.: Posevac, Vitiello, Cristante, Rispoli, Chochev, Cionek, Balogh, Quaison, Bentivegna. All.: Iachini 5

ARBITRO: Giacomelli 5
MARCATORI: 30' Dzeko, 7' st Keita, 15' st Salah, 17' st Salah, 44' st Dzeko


Roma a valanga! Cinque reti al Palermo per la quinta vittoria consecutiva, oltre a una prestazione molto convincente di singoli e squadra, che permettono ai giallorossi di consolidare il quarto posto e di chiudere nel migliore dei modi un fine settimana reso rovente dalla querelle Totti - Spalletti.

Il prepartita e la prima mezz'ora di gioco vedono l'Olimpico avvolto da una spessa cortina di tensione che, come si dice in questi casi, si affetta col coltello. Cartelli in difesa del Capitano e diversi fischi all'indirizzo del tecnico fanno da cornice a una gara che non ne vuole sapere di sbloccarsi. Palermo trincerato in difesa a difendere un'inviolabilità sacra ai fini della salvezza e Roma dal ritmo dimesso e dalle idee confuse dopo il Real Madrid che non riesce a prendere velocità e, di conseguenza, a sfondare la muraglia che il redivivo Iachini ha piazzato davanti al giovane Alastra. Il colmo si raggiunge intorno al 28' quando Dzeko, servito alla perfezione da un cross di Maicon che apre in due la difesa rosanero, riesce a mandare fuori una palla che necessita soltanto del minimo tocco per trasformarsi in gol.  E lì ecco innalzarsi cori in onore del Capitano, che siede in tribuna.

Per fortuna, dopo aver incrociato tutto l'incrociabile perchè il Palermo sarà pure una compagine allo sbando ma conosciamo bene la Roma in queste situazioni, lo stesso Dzeko pone rimedio all'imbarazzante conclusione nel giro di un minuto e mezzo: stop di petto a centro area e sinistro che non lascia scampo ad Alastra. Possiamo asciugarci le goccioline di sudore. Dopo il vantaggio la Roma cerca di intensificare la manovra con Pjanic stasera più che discreto direttore d'orchestra e Salah sempre pronto a tentare la sgasata su Gonzalez o Struna. Prima dell'intervallo altra chance per i giallorossi. Punizione di Pjanic dal limite dell'area e palla sul palo.

Nella ripresa il crollo della muraglia palermitana. In campo scende soltanto la Roma che raddoppia dopo sette minuti con una puntata di Keita sugli sviluppi di un corner. Poi si scatena Momo Salah, che trova il tris con un'ottimo diagonale dopo un assist di Dzeko e, successivamente, realizza il 4 a 0 battendo il malcapitato Alastra con una millimetrica conclusione dalla linea di fondo. Al 78' un boato di gioia: dopo tredici mesi torna in campo Kevin Strootman. All' 89', infine, la quinta rete, seconda personale di Dzeko, con uno stacco di testa da centravanti vero.

Si torna a casa soddisfatti e, dopo aver ascoltato le dichiarazioni dei protagonisti, speranzosi per il caso Totti. Per quanto riguarda il Palermo, il nostro in bocca al lupo. La situazione è disperata e Iachini dovrà lavorare tanto per scongiurare un finale di stagione a tinte horror.

Edin Dzeko sblocca il risultato. Chissà cosa sarebbe successo se, dopo essersi divorato un gol clamoroso qualche attimo prima, non fosse riuscito a segnare

La conclusione del bosniaco da altra angolazione

Ad inizio ripresa arriva anche il raddoppio di Seydou Keita


Il gran gol di Salah dalla linea di fondo campo. L'egiziano è stato una perenne spina nel fianco nella dimessa retroguardia rosanero.

Dopo 13 mesi Kevin Strootman torna in campo per una gara ufficiale

Polemiche a non finire dopo lo strappo Totti - Spalletti

Gli applausi sono tutti per il Capitano. I fischi per Luciano Spalletti.








IL SERVIZIO


CLASSIFICA


sabato 20 febbraio 2016

IDEE PER IL CENTROCAMPO: IL RITORNO DI PAREDES?



Il giovane talento argentino sta vivendo un'ottima stagione in prestito all'Empoli di Marco Giampaolo, squadra di cui è diventato il perno della manovra. Da qualche tempo, alla luce delle sue recenti prestazioni, stiamo ipotizzando un suo ritorno di Leo Paredes in maglia giallorossa al fine di prendere in mano le redini di un centrocampo ancora bisognoso di quella caratura necessaria per poter primeggiare in Serie A e per togliersi più di qualche soddisfazione nell'Europa che conta (magari sperando anche in un pieno recupero di Kevin Strootman).

A tal proposito vi indichiamo un ottimo articolo scritto da Alex Belinger per la rubrica "Preferiti" di Ultimouomo.com, in cui vengono esaminate a 360 gradi le qualità e le potenzialità di Leo Paredes. Buona lettura.



Dimenticavamo...il tutto sempre che a Trigoria a qualcuno non passi per la testa l'idea di venderlo a Milan o Inter per fare cassa e/o plusvalenza.

mercoledì 17 febbraio 2016

ROMA - REAL MADRID 0 - 2



Roma - Stadio Olimpico - Mercoledì 17 Febbraio 2016 ore 20.45
CHAMPIONS LEAGUE - Ottavi di Finale (andata)
ROMA - REAL MADRID 0 - 2

ROMA:  Szczesny 6; Florenzi 6.5 (86′ Totti sv), Manolas 6.5, Rüdiger 6, Digne 5.5; Pjanic 5.5, Vainqueur 6 (77′ De Rossi sv), Nainggolan 6; Perotti 7.5; Salah 7, El Shaarawy 6 (64′ Dzeko 5.5)A disp,: De Sanctis, Maicon, Zukanovic, Iago Falque.All.: Spalletti 6
REAL MADRID: Keylor Navas 6; Carvajal 6.5, Varane 7.5, Sergio Ramos 7, Marcelo 7; Modric 6, Kroos 6, Isco 6.5 (64′ Kovacic 6); James Rodriguez 5.5 (82′ Jesé 6), Benzema 5.5, Cristiano Ronaldo 7 (89′ Casemiro sv) A disp.: Kiko Casilla, Nacho, Danilo, Lucas Vazquez.All.: Zidane
ARBITRO:
 Pavel Kralovec 5
MARCATORI: 57′ Ronaldo (R), 86′ Jesè


Nonostante la differenza di caratura rispetto agli avversari ed uno 0 a 2 sul groppone probabilmente bugiardo, la Roma disputa una partita gagliarda, forse la migliore della stagione, ed esce dall'Olimpico a testa alta tra gli applausi dei tifosi.

Giallorossi modello libro Cuore: concentrati, compatti, determinati, attenti da subito a non concedere nulla alle merengues e addirittura a provare la ripartenza in velocità quando il Real si trova a concedere palla. Purtroppo questa sera è mancato il guizzo risolutore davanti alla porta (merito anche di una prestazione monstre di Varane e di Sergio Ramos) e, onestamente, anche un pizzico di fortuna in più. In sostanza è stata una gara decisa dagli episodi e dal maggior talento dei più titolati avversari: per sbloccare lo score Cristiano Ronaldo deve infatti ricorrere a una maestria delle sue (passaggio di palla sinistro - destro e palombella resa fatale da una sfortunata "sporcatura" di Florenzi) a cui i giallorossi, dopo aver subito l'inevitabile colpo di frusta culminato nel calo del pressing, reagiscono generosamente sfiorando più volte il gol prima con una sassata di Vaincqueur dalla distanza (fuori di poco) e poi una girata di Dzeko che termina sull'esterno della rete. Peccato anche per un'altra ottima occasione di El Sharaawy, chiuso in uscita da Navas (fallo?), nel primo tempo e per uno scatenato Salah (stop sballato di Salah a due passi da Navas) che stasera non ha reso la vita facile a un perfetto Sergio Ramos. E chissà se il pareggio sarebbe arrivato su rigore, qualora il mediocre arbitro Kralovec avesse visto meglio i due falli in area nettissimi sul Faraone e su Florenzi. Invece, al posto del sospirato e meritato 1 a 1, a cinque minuti dal termine, arriva il chirurgico raddoppio di Jesè favorito dall' erroraccio di Digne (fin lì abbastanza bravo) che nell'occasione lo attende senza pressarlo per 30 metri di campo fino a farlo entrare in area per la fatale conclusione.

I singoli: bene Manolas, Salah una spina nel fianco, onorevole, nonostante i limiti, Vaincqueur, di personalità Rudiger, ottimo Perotti. Insufficienze per Digne che con quell'errore compromette una discreta prestazione e per Pjanic, lento in fase di esecuzione e quasi mai presente in un contesto che per classe dovrebbe essere il suo. Sarà per il ruolo forse troppo arretrato, ma da lui è lecito aspettarci quel qualcosa in più che arriva sempre e soltanto a sprazzi. Menzione a parte per Alessandro Florenzi, oggi capitano, e marcatore di Cristiano Ronaldo e, all'occorrenza, di Marcelo. Nonostante la sfortuna, il ruolo che a nostro parere non è il suo e la differenza di caratura, non ha mai mollato un centimetro dimostrandosi a nostro parere un degnissimo capitano di giornata.

In attesa di cinismo (qualità che il Real ha sfruttato al massimo), di uomini gol e forse di più spessore in mezzo al campo per poter competere a questi livelli e  per poter capitalizzare al meglio gli errori che anche le grandi squadre fanno, ci rimane il campionato e una classifica che la Roma è obbligata a scalare, magari rigenerando in furore agonistico e in continuità la rabbia incamerata per questa sconfitta forse troppo bugiarda. 



Cristiano Ronaldo, attesissimo, prova ad anticipare Florenzi e Manolas. Sarà proprio una palombella dell'asso portoghese, deviata dallo stesso Florenzi, a sbloccare lo score di una gara che la Roma stava interpretando molto bene

Dopo il vantaggio madridista Florenzi allarga le braccia mentre Ronaldo se la ride. Al nostro capitano di giornata, cmq degno avversario del fenomeno targato Real, non possiamo rimproverare nulla.

Nainggolan svetta di testa su Benzema in una mischia nell'area giallorossa. 

Ottima prestazione per Diego Perotti, che qui si contende la sfera con Toni Kroos. L'argentino ha dispensato palloni un pò ovunque non sentendo l'imbarazzo dell'esordio in Champions con la maglia giallorossa. 

Prova di carattere anche per Toni Rudiger, che qui anticipa James Rodriguez in tackle.

Bellissima partita anche per Momo Salah. Sulla sua fascia, pur avendo due mostri sacri come Sergio Ramos e Marcelo, è apparso a tratti irresistibile. 

Will Vaincqueur in stile karateka compie un miracolo su Rodriguez, lanciato a rete dalle retrovie. A tratti lento, a tratti convincente, il francese ha mancato il clamoroso pari con una bordata dalla distanza terminata fuori di un soffio. 

Zidane festeggia la vittoria con Ramos e Ronaldo. Per il Real la qualificazione ai quarti è ormai in cassaforte

Un mesto Luciano Spalletti esce dal prato dell'Olimpico. Il tecnico di Certaldo ci teneva a fare bene. La sua Roma non ha vinto ma ha sicuramente riconquistato l'affetto dei suoi tifosi disputando una bella partita.


lunedì 15 febbraio 2016

C'EST LA CHAMPIONS: ROMA - REAL - LA STORIA



Alla vigilia dell'ottavo di Champions tra Roma e Real Madrid, ripercorriamo la storia di una sfida affascinante che prima dell'11 Settembre 2001 era andata in scena soltanto nelle fantasie di noi tifosi ma che, successivamente, ha tenuto banco per buona parte della prima decade degli anni duemila.

2001 - 2002
ROMA - REAL MADRID 1 - 2



La prima assoluta della Roma in Champions si gioca in un clima surreale qualche ora dopo gli attentati di New York. I giallorossi, neocampioni d'Italia, scendono in campo frastornati, dopo un primo tempo cmq equilibrato, il Real bussa due volte nella ripresa (Figo su punizione e Guti di testa). Nell'ultima parte di gara la Roma si sveglia e chiude le merengues nella propria area finchè Totti non accorcia su calcio di rigore (fallo su Zebina). Negli ultimi minuti gli uomini di Capello mancano il clamoroso pari con Balbo (traversa) e con Batistuta che, nel recupero, si divora il mondo. 



REAL MADRID - ROMA 1 - 1
Nella gara di ritorno è un'altra Roma: trascinati da un Totti monstre, i giallorossi si portano in vantaggio grazie a una rete dello stesso Capitano e colpiscono una traversa con Batistuta. Poi, nella ripresa, il pari di Figo su rigore molto dubbio (nell'azione c'era Zebina a terra infortunato) ma la Roma è venuta al Bernabeu per giocarsela alla pari.






2002 - 2003
ROMA - REAL MADRID 0 - 3
L'anno successivo si bissa e la Roma incontra di nuovo i blancos nei gironi di Champions. La prima all'Olimpico è però distruttiva: 0 a 3 per il Real grazie a Guti (doppietta) e Raul. La Roma non è mai in partita. Curiosità: in campo per i giallorossi ci sono anche Cassano e Pep Guardiola.






REAL MADRID - ROMA 0 - 1
Una delle partite europee più leggendarie della storia romanista. I giallorossi sbancano il Bernabeu grazie a una rete di Francesco Totti e sfiorano più volte il colpo del clamoroso ko. Ma il risultato è di quelli che fa strabuzzare gli occhi perchè da 35 anni nessuna compagine italiana (manco la Juve) vinceva in casa del Real.Un momento storico!



2004 - 2005
REAL MADRID - ROMA 4 - 2
Dopo un anno di purgatorio in Europa League, la Roma riconquista la Champions e come al solito riparte dal Real Madrid. La situazione non è più rosea come l'ultima volta: Capello è andato alla Juve e la stagione (quella dei quattro allenatori) sarà una tra le più sofferte degli ultimi anni. Tuttavia, con Ezio Sella in panca, la Roma si presenta al Bernabeu giocando un grandissimo primo tempo in cui segna addirittura due reti in avvio con De Rossi e Cassano. Poi, sull'incredibile score di 0 a 2, entra in scena l'arbitro russo Ivanov che facilita la rimonta dei blancos avvenuta grazie a Raul, e a Figo su rigore dubbissimo. Conseguenza ne è il crollo fisico e psicologico con il Real che dilaga nella ripresa grazie a Raul e Roberto Carlos.



ROMA - REAL MADRID 0 - 3
La gara di ritorno vede l'esordio di Gigi Del Neri nell'Europa che conta ma si disputa a porte chiuse a causa della squalifica comminata dall'Uefa per il lancio dell'accendino all'arbitro Frisk in occasione di Roma - Dinamo Kiev. La partita non ha storia: una Roma dimessa e dal piglio dopolavoristico soccombe ad un Real nettamente più forte. Le reti portano la firma di Ronaldo e doppietta del solito Figo.



2007 - 2008
ROMA - REAL MADRID 2 - 1
E riecco spuntare il Real Madrid per gli ottavi di finale della secondo anno di Spalletti I. I blancos, nell'andata all'Olimpico, iniziano in maniera veemente con i giallorossi chiusi a riccio a contenere. Raul dopo otto minuti porta avanti i madridisti ma la Roma tira fuori il carattere dei suoi giorni migliori e strappa il pareggio con le unghie grazie ad un grandissimo Pizarro. Poi, nella ripresa, quando gli spagnoli calano, la Roma esce fuori e disputa un finale di gara sensazionale coronato dal gol vittoria di Mancini.





REAL MADRID - ROMA 1 - 2
Grandissima vittoria al Bernabeu, dove la Roma disputa un'altra partita leggendaria mettendo in campo cuore, testa e tecnica in un mix di perfezione calcistica. Il risultato si sblocca nella ripresa con una rete di Rodrigo Taddei a cui risponde, poco dopo, Raul in sospetto offside. I minuti seguenti sono battaglia col Real in dieci uomini (espulso Pepe) e la Roma che stringe i denti trascinata da Totti e De Rossi. Poi al 92' la rete di Vucinic imbeccato da Panucci che condanna le merengues alla sconfitta e qualifica la Roma ai quarti di finale. Ad oggi si tratta dell'ultimo precedente tra Roma e Real Madrid in gare di Champions League.







sabato 13 febbraio 2016

SOMIGLIANZE #3 - MI RITORNI IN MENTE

A Trigoria il carretto passava e quell'uomo gridava "Gelati"...

CARPI - ROMA 1 - 3



Modena - Stadio Alberto Braglia - Venerdì 12 Febbraio 2016 ore 20.45
SERIE A - 25 Giornata
CARPI - ROMA 1 - 3

CARPI: Belec 5.5; Suagher 5.5 (40' st Verdi s.v), Romagnoli 6, Gagliolo 6; Sabelli 6, Crimi 5.5, Cofie 6, Lollo 6, Letizia 6; Mancosu 5.5 (9' st Lasagna 6.5), Mbakogu 6.5 (34' st Di Gaudio s.v.). (91 Colombi, 5 Zaccardo, 7 Porcari ,14 Gnahore', 36 Daprela'). All.: Castori 5.5.
ROMA: Szczesny 6; Florenzi 6, Manolas 6, Rudiger 5, Digne 6.5; Vainqueur 6, Nainggolan 6.5; Salah 7 (46' st Emerson Palmieri s.v.), Perotti 6, El Sharaawy 5.5 (1' st Pjanic 6); Dzeko 6.5. (26 De Sanctis, 5 Castan, 13 Maicon 14 Iago Falque, 20 Keita, 48 Ucan, 87 Zukanovic, 97 Sadiq, 99 Nura). All.: Spalletti 6.5. 
ARBITRO: Tagliavento di Terni 5.
MARCATORI: 55' Digne, 61' Lasagna, 84' Dzeko, 85' Salah.


E quattro!!! Il filotto giallorosso di vittorie consecutive si allunga di un'altra misura e questa sera, dopo aver piegato un solido Carpi al "Braglia" di Modena, la Roma sale solitaria al terzo posto (Fiorentina e Inter si incontreranno domenica). Non inganni il nome dell'avversario: la compagine guidata da Castori si è confermata avversario molto rognoso fino ai minuti finali della partita, quando i giallorossi hanno calato un uno-due che ha fatto scendere il sipario regalando a tutti una dolce serata che non si viveva da un pò di tempo a questa parte.

Eppure per gli uomini di Spalletti le cose si erano messe tutt'altro che bene. Un primo tempo brutto, giocato a ritmi soporiferi nonostante il formato trazione anteriore con Dzeko punta centrale assistito dalla linea a tre El Shaarawy, Perotti, Salah. Davanti, invece, un Carpi blindato in difesa ma sornione nel rilanciare le potenti sgroppate di Mbakogu e la velocità di Lasagna. Il campo zuppo d'acqua, inoltre, non aiuta i nostri. Risultato: 40' minuti che ci tentano a fare zapping sul Festival di Sanremo. I giallorossi sbagliano tutto lo sbagliabile (non bene Florenzi che dimentica il calibro su ogni cross). Poi, però, nel finale di tempo due sussulti che ci convincono rimanere collegati col "Braglia": prima un contatto sospetto in area romanista tra Manolas e Mancosu con Tagliavento che sembra indicare il dischetto salvo poi ripensarci e ammonire per simulazione il calciatore del Carpi, e poi una traversa colpita da Salah dopo una pregevole sponda di Dzeko.

Negli spogliatoi Lucianone rimescola le carte: fuori il Faraone per Pjanic che avanza a supporto di Dzeko mentre Perotti viene dirottato a sinistra. La mossa si rivela felice perchè il bosniaco riesce a penetrare maggiormente palla al piede in prossimità dell'area avversaria, mentre l'argentino, stasera meno incisivo, propone il meglio di se sulla fascia dove riesce ad aprire qualche spazio nel muro biancorosso. E dopo dieci minuti è proprio uno di questi spazi che Lucas Digne riesce a sfruttare alla perfezione battendo Belec (piazzato male) con una pregevolissima conclusione dalla lunga distanza. Sembra fatta ma con la Roma l'ultima parola non è mai detta: al primo tentativo di reazione il Carpi pareggia. Rudiger, in anticipo sulla palla, si fa bruciare e superare da Mbakogu, centro per l'accorrente Lasagna che, a sua volta, brucia Manolas e deposita in rete la palla del pari. Spalletti, a bordo campo, brucerebbe tutti.

A questo punto si teme il peggio anche perchè gli emiliani, pur senza mai attaccare e con un mezzo tiro in porta in quasi sessanta minuti, sembrano più sciolti. Tuttavia Castori commette un errore grave: togliere Mbakogu, fino a quel momento, il migliore dei suoi per alzare il muraglione modello Cesarone Maldini per conquistare il punticino. E allora la Roma, forse in una delle rare volte in questa stagione, tira fuori palle e voglia di vincere, ritrovando anche una discreta velocità nelle gambe di Salah. Così, dopo due occasioni mancate da Dzeko e Nainggolan, l'egiziano, all'84', sgasa sulla destra, arriva sul fondo e centra per il piedone di Dzeko che stavolta non può proprio sbagliare. 1 a 2!!! E a Roma a momenti nevica perchè Dzeko non segnava da una vita lunga 83 giorni. Ma come diceva Corrado "non finisce qui": due minuti dopo Nainggolan prende palla al limite, sfonda la linea difensiva del Carpi e tira a colpo sicuro. Miracolo di Belec che però sulla ribattuta di Salah non può nulla. Al "Braglia" cala il sipario.

E la partita contro il Real Madrid si approccia almeno col morale più alto.

IL FILM DELLA PARTITA


Florenzi parte alla carica di fronte al muro biancorosso. Dopo un primo tempo in cui non azzecca molti cross, per lui una ripresa disputata leggermente meglio

Lucas Digne, autore di un gol dalla distanza molto bello che fa coppia con quello segnato proprio al Carpi nella gara d'andata all'Olimpico

La gioia di Digne dopo il vantaggio giallorosso

Dzeko e Rudiger pronti a svettare in area avversaria. Per il difensore tedesco una serata da dimenticare. Gravissimo il suo errore su Mbakogu che spiana la strada al pari di Lasagna

Il pareggio di Kevin Lasagna

Dopo 83 giorni Edin Dzeko torna al gol finalizzando al meglio un ottima azione di Salah

Lo stesso Salah sigla la rete del definitivo 1 a 3 mettendo nel sacco una ribattuta di Belec. Molto buono il secondo tempo dell'egiziano.

Luciano Spalletti si dimena a bordo campo. Con lui in panchina la squadra sembra aver invertito il trend negativo. 


LA STAMPA