domenica 29 maggio 2016

LA NAZzIONALE... ITALIA - SCOZIA 1-0


Partita soporifera, come da tradizione alla vigilia di una competizione estiva. Manovra lenta e diversi errori in fase offensiva contro la Scozia più brutta degli ultimi anni. Candreva e Giaccherinho imprecisi, Pellè intruppone mentre Eder continua l'astinenza da gol. Decide una rete del centravanti azzurro su azione impostata da De Rossi e con assist dell'italo-brasiliano. A Coverciano stanno lavorando tanto. Speriamo inizino a correre un pò di più e che lì davanti gli diano una limata ai piedoni ruvidi.
I ROMANISTI
DE ROSSI - Non brillantissimo ma considerato l'infortunio recente, per posizione e volontà è sufficiente. Bello il lancio che dà il via all'azione del gol azzurro. Esce visibilmente stanco.
FLORENZI - Inizia come laterale destro. La Scozia non punge e quindi non corre pericoli ma quando avanza finisce per essere spesso e volentieri risucchiato dalla densità in kilt e cornamuse. Un pò opaco ma è comprensibile. Attendiamo miglioramenti.
EL SHARAAWY - in panca

domenica 15 maggio 2016

MILAN - ROMA 1 - 3




Milano - Stadio Giuseppe Meazza - Sabato 15 Maggio 2016 ore 20.45
SERIE A - 38°Giornata

MILAN: Donnarumma 6,5; De Sciglio 5,5, Mexes 4,5, Alex 4 (21' st Calabria 5,5), Romagnoli 5; Kucka 5, Locatelli 5, Bertolacci 4,5 (12' st Bonaventura 5,5); Honda 5; Bacca 6, Balotelli 4,5 (1' st Luiz Adriano 5).  A disp.: Abbiati, D. Lopez, Zapata, Calabria, Simic, Bordi, Poli, José Mauri, Montolivo, Boateng. All.: Brocchi 5
ROMA: Szczesny 6.5; Florenzi 6,5, Manolas 6, Rüdiger 6, Digne 6,5; Strootman 6,5 (17' st Totti 6), De Rossi 6, Nainggolan 6,5; Pjanic 7; Salah 7, El Shaarawy 6,5 (31' st Emerson 6,5). A disp.: De Sanctis, Torosidis, Zukanovic, Castan, Maicon, Dzeko, Iago Falque, Sadiq. All.: Spalletti 7
ARBITRO: Rizzoli
MARCATORI: 19' Salah (R), 14' st El Shaarawy, 37' st Emerson



Terzo posto e preliminari. La bella vittoria contro un Milan al quale di grande è rimasto soltanto il nome, alla luce della passerella casalinga del Napoli contro il Frosinone, purtroppo finisce un pò in secondo piano.  Si chiude così, con qualche recriminazione di troppo, una stagione riaddrizzata nel corso del girone di ritorno, che ci ha restituito una Roma con tutti i tratti della squadra in salute, consapevole dei propri mezzi e della propria forza. Anche a San Siro i numeri parlano in favore dei giallorossi: 14esimo gol stagionale per Momo Salah e assist numero 12 per Pjanic che raggiunge così Pogba e Hamsik al primo posto della classifica assist. In più annotiamo anche il momento di gloria per Emerson Palmieri che il brasiliano, un giorno, racconterà ai nipoti.
Se, da una parte, rimane il rimpianto per gli innumerevoli punti persi tra Novembre e Gennaio, prima dell'esonero di Rudi Garcia, o per le occasioni sciupate nel match casalingo contro il Bologna o nel mezzo suicidio di Bergamo, ripensando alla situazione dei giallorossi al termine del girone d'andata, Luciano Spalletti va applaudito perchè ha comunque fatto un miracolo aggiustando una situazione che si era fatta disperata. Lo ha fatto fin dal principio imponendo le sue scelte nel mercato invernale, recuperando diversi giocatori dal punto di vista psicologico e, nonostante il mare di polemiche, gestendo Totti nel migliore dei modi fino a farlo diventare il valore aggiunto per il raggiungimento del terzo posto.

Naturalmente sappiamo che, però, tutto ciò non basta. Questo era un campionato in cui si doveva e si poteva fare meglio, soprattutto per come si era partiti rispetto a Juve e Napoli. E sappiamo pure che per il futuro sarà necessario fare molto di più specialmente da parte della società a livello di programmazione/gestione, di comunicazione e di mercato, dove sarebbe indispensabile smetterla con la vendita annuale dei giocatori migliori. La prossima stagione parte già complicata dal preliminare e farsi trovare impreparati per l'ennesima volta risulterebbe, con molta probabilità, fatale



Salah batte Donnarumma finalizzando al meglio un contropiede orchestrato da Strootman

L'egiziano chiude la stagione con 14 reti

Sicuramente un acquisto indovinato

Nella ripresa arriva il raddoppio del Faraone che non esulta. El Sharaawy tornava per la prima volta da avversario a San Siro contro il Milan

Il tris è firmato da Emerson Palmieri

Un gol a San Siro e l'abbraccio di Nainggolan. Il brasiliano lo racconterà ai nipoti.

Nel finale Bacca trova il punticino della bandiera. Troppo poco per un Milan apparso in stato comatoso.

Spalletti e Brocchi si abbracciano a fine gara. C'è da dire che tra giallorossi e rossoneri il fair play è stato protagonista






0-1: Salah


0 - 2: El Sharaawy



0 - 3: Emerson Palmieri




sabato 14 maggio 2016

C'ERA UN RAGAZZO CHE COME ME....LA PARABOLA DI DANI OSVALDO


Tra litigi, donne, fallimenti calcistici e selfie in tenuta adamitica, la parabola di Pablo Daniel Osvaldo, probabilmente, il migliore centravanti che la Roma abbia avuto negli ultimi anni


C'era un ragazzo che come me amava il calcio e i Rolling Stones. Il famoso hit di Morandi calzerebbe alla perfezione per Pablo Daniel Osvaldo se non ci si fosse messa in mezzo qualche "follia" di troppo e un carattere alquanto fumantino che hanno finito per oscurare il rendimento di quello che, probabilmente, a livello tecnico, è stato il miglior centravanti giallorosso delle ultime stagioni - a tal proposito rivedere lo "Scorpione" annullato contro il Lecce please.

In pochi possono permettersi certe maglie e comunque mai quando manca una vita alla fine di un derby. Il "Vi ho purgato anch'io" costerà caro alla Roma e a Osvaldo


Lasciata la Roma tra le polemiche e qualche "vaffa" di troppo con l'arrivo di Garcia, Osvaldo si è dimenato nelle successive stagioni tra esperienze fallimentari con il Southampton e i prestiti alla Juve e all'Inter, dove è balzato alle cronache soltanto per i gol segnati (guarda un pò) proprio contro la Roma. Perduta pure la Nazionale, Osvaldone è tornato in Argentina, poi al Porto, e scaricato anche dai Lusitani, di nuovo con la casacca del Boca Juniors.



              Il celeberrimo gol di "Scorpione" annullato in Roma-Lecce       



Con la maglia degli "Xeneises", zero apparizioni e un burrascoso rapporto tra compagni, allenatore e giornalisti che ha reso il calciatore inviso a tutto l'ambiente. Poi, il selfie in tenuta adamitica e quella sigaretta di troppo nello spogliatoio mai digerita da mister Schelotto che ha portato alla rescissione consensuale del contratto.

Et voilà...l'ultima follia di Osvaldo che ha incrinato i rapporti col Boca
(foto da Corsport)

Adesso Osvaldo è un free agent. Dove andrà a scrivere il prossimo folle capitolo della sua carriera? L'unica cosa certa è che Dani, volendo parafrasare un altro celeberrimo motivo cantato da Mina, "Non cambia mai". 

mercoledì 11 maggio 2016

MI RITORNI IN MENTE... PIU' BATTISTI CHE SALIH UCAN



Mi ritorni in mente...perchè in campo non ti ho visto mai. Con il ricciolo ribelle al vento che lascia presupporre il talento inespresso del fine architetto di geometrie calcistiche e un passato da stellina nel Fenerbahce. Una promessa esotica, il Genio del Bosforo, la Luce dell'Est, che passa attraverso sette presenze in giallorosso, indossato con simpatia ma con le tinte sbiadite di chi ha lucidato panchine e fatto il giardiniere a Trigoria. 11 milioni per il riscatto. Walter dice che non si può. Dicono che ti vendono assieme a Gyomber perchè Luciano non ti vede. Sarebbe stata una bella storia. Eccome se lo sarebbe stata...

lunedì 9 maggio 2016

ANCHE I RICCHI PIANGONO...#11

ANNUNCIAZIONE, ANNUNCIAZIONE...



FLORENZAO VINCE IL PALLONE D'ARGENTO


PAROLA DI MIDO...

Vi ricordate di Abdelhamid Hossam Ahmed Hussein in arte Mido? Lo scarsissimo antesignano di Momo Salah all'epoca ribattezzato dalla Sud "er pizzettaro", intervistato dalla tv inglese in merito alle possibilità di vittoria finale del Leicester, in Gennaio aveva dichiarato che in caso di vittoria delle Foxes si sarebbe rasato i capelli. Detto fatto...infallibile come sempre.



E PAROLA DI RUDIGHER....

Ma a Tonino nostro, ieri pure goleador, è impossibile volergli male :)





domenica 8 maggio 2016

ROMA - CHIEVO 3 - 0



Roma, Stadio Olimpico, 09 Maggio 2016 ore 12.30
SERIE A - 37 Giornata
ROMA - CHIEVO 3 - 0 


ROMA: Szczesny 6,5; Florenzi 6, Rudiger 7, Manolas 6,5, Digne 6,5; Nainggolan 7, De Rossi 6 (21' st Strootman 6), Pjanic 6,5; Salah 6 (14' st Totti 6,5), Perotti 6, El Shaarawy 6 (34' st Emerson sv).A disp.: De Sanctis, Maicon, Castan, Torosidis, Zukanovic, Vainqueur, Dzeko, Iago Falque. All.: Spalletti 6,5
CHIEVO: Bizzarri 7; Cacciatore 6, Gamberini 5,5, Cesar 6, Gobbi 6 (27' M'poku 6,5); Rigoni 5,5, Radovanovic 5,5 (31' Pinzi 5,5), Hetemaj 5,5, Castro 5,5 (1' st Sardo 5,5); Pellissier 6, Floro Flores 6,5. A disp.: Seculin, Bressan, Spolli, Costa, Meggiorini, Inglese. All.: Maran 6 
ARBITRO: Celi
MARCATORI: 18' Nainggolan, 39' Rudiger, 40' st Pjanic


In un Olimpico parzialmente pieno e tutto giallorosso per l'ultima uscita casalinga, la Roma ha ragione di un Chievo soddisfatto della buona stagione disputata ma comunque solido e a tratti pungente. Per i giallorossi la conferma dell'ottimo lavoro svolto da Luciano Spalletti per tutto il girone di ritorno e un ulteriore appiglio a quella speranziella che si chiama secondo posto

Roma - Chievo è la conferma di una squadra ritrovata e dei rimpianti che si porta dietro. Roma - Chievo è anche la conferma di alcune certezze che si chiamano Radja Nainggolan e, nonostante tutto, Miralem Pjanic che giunto in doppia cifra sia per quanto riguarda il computo dei gol in campionato (10) sia per quanto riguarda gli assist (11), può essere soddisfatto della sua stagione, la migliore da quando veste il giallorosso. Se il bosniaco non incappasse nei frequenti problemi di continuità e in qualche acciacco fisico di troppo, staremmo a parlare di un ottimo calciatore. Ma magari, come per Manolas, considerata l'età, stavolta siamo davvero prossimi alla maturazione definitiva.

Quindi adesso bisognerebbe trovare anche la certezza economica affinchè, la prossima stagione, non si debba ricominciare tutto da capo cercando di mantenere possibilmente la spina dorsale di questa squadra (Manolas-Nainggolan-Strootman -Pjanic) e, nella peggiore delle ipotesi, affidandosi ad un'accurata programmazione che, in caso di cessione forzata, preveda da subito un innesto adeguato. Ci piacerebbe tanto lottare alla pari per lo scudetto e non per il secondo o terzo posto con la prospettiva di smantellamenti e ricostruzioni continueIncrociamo le dita.

E poi c'è il Capitano. Discorso a parte perchè lui è di un altro mondo. Gettone numero 600, tra le ovazioni e gli striscioni, e quell' assist per Pjanic che soltanto lui può fabbricare. Dicono che il rinnovo arriverà. Sarebbe tutto meritato.

Roma - Chievo è tante cose belle: Perotti che regala classe sopraffina in ogni parte del campo, Toni Rudiger che tra una falla (Floro Flores) e una spallata, trova il tempo per metterla ignorantemente nel sacco. Sczeszny che ultimamente si sta ricordando di essere un portiere, il pulcino Digne più consapevole delle proprie capacità (per ora più offensive che difensive) e il Kevin Strootman che, speriamo, tornerà al 100% nella prossima stagione. Poi l'aria primaverile di Roma e qualcuno, a ragione, un pò affaticato (Florenzi, Salah, El Sharaawy). 

Infine qualcuno in calo (De Rossi quando imposta è ancora accettabile ma in fase di copertura sembra, attualmente, mancare di passo) e qualcun altro forse arrivato al capolinea (Dzeko)? Sul bosniaco ci sbilanceremo, con calma, soltanto a bocce ferme. 

La stagione ancora non è finita. L'ultimo capitolo si gioca a San Siro contro un Milan al quale, di grande, è rimasto solamente il nome ma che, proprio per questo, non deve essere sottovalutato. C'è un secondo posto da raggiungere e finchè la matematica lo consente bisogna provare ad appigliarcisi con tutte le forze e la concentrazione possibili.

Forza Roma





Radja Nainggolan apre le danze con una stoccata dal limite dell'area

Perotti dribbla Cesar. L'argentino ha dispensato classe in ogni parte del fronte offensivo.

Rudiger segna di testa il gol del 2 a 0 su corner battuto da Pjanic

E negli ultimi minuti il bosniaco batte Bizzarri per la terza volta

Indovinate di chi era l'assist? Per il Capitano 600 presenze in giallorosso

Puntellare e rinforzare. Non vendere e ricostruire ogni anno. Pallotta lo capirà?

SERIE A - 37 GIORNATA

Il Napoli passa a Torino per 2 a 1. Partenopei superiori ma annotiamo una curiosità: Ventura lascia in panca tutta la difesa titolare. Per la Roma il terzo posto è ormai quasi inevitabile. Verona - Juve 2-1 - A fuochi ormai fatti, la Juve regala una serata trionfale a Toni e all'Hellas già retrocesso. Al Genoa il derby della Lanterna. Salvezza: sprofonda il Carpi battuto in casa per 3 a 1 dalla Lazio. Il Palermo impatta 0 a 0 a Firenze ed è quartultimo. Il Frosinone è sconfitto al Matusa dal Sassuolo (ora sesto) ed è matematicamente in B.

INTER
EMPOLI
2 – 1
BOLOGNA
MILAN
0 – 1
ROMA
CHIEVO
3 – 0
ATALANTA
UDINESE
1 – 1
CARPI
LAZIO
1 – 3
FIORENTINA
PALERMO
0 – 0
FROSINONE
SASSUOLO
0 – 1
SAMPDORIA
GENOA
0 – 3
TORINO
NAPOLI
1 – 2
VERONA
JUVENTUS
1 – 2

CLASSIFICA

Juventus 88, Napoli 79, Roma 77, Inter 67, Fiorentina 61, Sassuolo 58, Milan 57, Lazio 54, Chievo 49, Genoa 46, Torino 45, Empoli 43, Atalanta 42, Bologna 41, Sampdoria 40, Udinese 39, Empoli 36, Carpi 35, Frosinone 31, Verona 28    

sabato 7 maggio 2016

FOCUS: PERCHE' IN MOLTI VOGLIONO MIRALEM PJANIC?



"Non è mai decisivo quando serve", "Sparisce dal campo", "Si eclissa", "Si vede solo sui calci di punizione", "Non lotta". Quante ne abbiamo dette (noi per primi) e sentite sul conto di Miralem Pjanic, ex allievo di Juninho Pernambucano al Lione ed attualmente il giallorosso (escludendo Totti e De Rossi) con più anni sulle spalle a Trigoria. Un calciatore, il bosniaco, benvoluto da quasi tutti gli allenatori avvicendatisi sulla panca romanista dal 2011 in poi ma, forse, amato a corrente alternata dai tifosi quasi a ricalcare l'efficacia discontinua delle sue prestazioni in campo. Eppure se Pjanic sembra essere cercato da diversi top club europei pronti a sborsare cifre consistenti per accaparrarsene le prestazioni sportive, un motivo dovrà pure esserci.

Effettivamente, spulciando la carriera statistica del bosniaco, che ricordiamo è arrivato a Roma per giocare titolare e regalare fantasia in campo a soli 21 anni, di motivi ne abbiamo trovati più di uno.


  • La costante crescita generale che, nelle ultime due stagioni, l'ha portato a levitare il proprio rating da 7.17 al 7.40 odierno (anche se il top, 7.54, è stato toccato durante il primo anno di Garcia).


  • Il costante incremento in fase offensiva che in questa stagione, ancora non ultimata, consta di ben 10 assist in 2474 minuti di gioco complessivi (stesso record della stagione 2014/2015 che però lo aveva visto in campo per più di 2500 minuti complessivi), trend che lo ha portato ad essere uno tra i migliori assist men della Serie A. In crescita anche la percentuale di tiri a partita, salita da 2 a 2.1, bissando i risultati del suo primo anno a Roma, e soprattutto quella dei passaggi chiave, arrivata da 2 a 2.3. Specularmente è sceso anche il rating degli errori in fase di controllo da 1.3 a 1.1. Se poi al tutto aggiungiamo anche le 9 reti fin qui siglate, con una frequenza altissima su calcio piazzato, la stagione di Pjanic, tra le cinque disputate in giallorosso, è forse quella più completa.



  • E veniamo all'analisi del piatto forte di Pjanic, i passaggi, che ci raccontano anche qui di un'incremento  rispetto al passato. Percentuale dei passaggi a palla lunga per partita 3.9 (il migliore di sempre), così come è la migliore di sempre anche la percentuale dei cross con un bel 1.4. La precentuale di passaggi riusciti è però minore rispetto al passato con 84.3 ma bisogna considerare anche la flessione per quanto riguarda i minuti giocati nella seconda parte di stagione. 



  • Infine la fase difensiva in cui si conferma un l'andamento delle palle intercettate e dei tackles con un 1.5 mentre i falli fatti sono cresciuti a 1.7 (contro l'1.6 della scorsa stagione). Nel dato bisogna ovviamente anche considerare le caratteristiche fisiche di Miralem Pjanic.


Dopo questa analisi possiamo ipotizzare una prossima maturazione anche per il fantasista bosniaco che ovviamente non può essere considerato un giocatore "fisico" ma probabilmente un arma in più per arricchire un centrocampo muscolare o ,molto più probabilmente, da far giostrare a ridosso del reparto offensivo, dove pur non risultando appariscente, riesce di fatto a conseguire risultati significativi che, nel breve futuro, potrebbero diventare importanti. A patto che Pjanic acquisti quella continuità e quel carattere fondamentali i n un campione la cui assenza, ad oggi, ne hanno frenato la carriera ad alti livelli. Alla Roma l'ultima scelta: crederci fino in fondo o venderlo per fare cassa.




Fonte dati: whoscored.com


mercoledì 4 maggio 2016

LA "MINESTRA" E' UN PIATTO CHE VA SERVITO FREDDO. LA RIVINCITA DI CLAUDIO RANIERI




Ci eravamo lasciati mentre Perrotta e Vucinic si prendevano a parolacce. Mentre Pazzini segnava una doppietta infrangendo il sogno dello scudetto più sentito, quello dei tre romani, che finiva invece tra le braccia di Giosè Murigno il portoghese che, sceso gonfio di boutade dai salotti di Chelsea fin sotto la Madunina di Milàn, continuava ad irriderti definendoti "vecchio". Ci eravamo lasciati tra i cuori grondanti di delusione e quel Genoa - Roma che sapeva un pò di autoaffondamento, di bandiera bianca. Ma tu sei rimasto sempre silenzioso, sofferente in silenzio, con il piglio, la classe e l'umilità che ti hanno sempre contraddistinto fin da quando regalasti una salvezza impossibile al Cagliari. 

Ti sei lasciato alle spalle la tua Testaccio, la tua Roma e sei andato proprio all'Inter con grande signorilità. Poi a riportare il Monaco tra i grandi del campionato francese. Hai vinto la Serie B e ti hanno preso i Greci. Ma anche loro non ti hanno capito. Così ecco Leicester, una compagine da salvare con l'astuzia di una vecchia volpe e un campionato che inizia alla grande. All'inizio sembra un gioco, ci speriamo tutti ma crederci è davvero dura. Sei primo e, in parte, tutto ricorda quell'annata romanista romantica e indimenticabile. Il ruvido Wes Morgan sembra Cassetti al derby, Vardy, l'ex operaio, diventa improvvisamente bomber e Mahrez assume le sembianze tottiane di un fuoriclasse incontenibile mentre Drinkwater non è più solamente un cognome da barzelletta con i piedi quadrati, come ne circolano tanti tra Championship e League Two.

Tutto è molto simile al 2009-2010 ma con la differenza che in Premier League non c'è Moratti, non c'è Damato e il Potere. E non c'è nemmeno il tuo "nemico" Murigno, esonerato da Abramovich perchè a momenti porta il Chelsea direttamente dal titolo alla Serie B. Allora il "non succede ma se succede" diventa prima realistico e poi sempre più reale. Noi continuiamo a seguirti perchè quello scudetto, sei anni fa, era tutto tuo e coniamo l'hashtag #quelminestrarodiranieri sperando di vederti, un giorno, servire quella maledetta minestra a qualcuno. Piano piano te le lasci tutte alle spalle fino a staccarle di sette, otto punti. La squadra è tosta e negli ultimi minuti sferra sempre la zampata impossibile e vincente, come fece Andreolli al Craven Cottage contro il Fulham o Riise contro la Juve a Torino.

E un bel giorno succede che il sogno diventa realtà e tutto il mondo, di colpo, scopre la grandezza calcistica e umana di Claudio Ranieri, testaccino e romanista, l'allenatore che ha fatto vincere la Premier League a una matricola. Il signore di stile che, come tutti i grandi, ha servito la sua minestra, fredda, anzi gelida, a tutti coloro che nel tempo l'hanno denigrato e spernacchiato. E che come tutti grandi non ha voluto rivincite su nessuno ma soltanto regalare gioia e divertimento. Da oggi, quello scudetto sfumato contro la Sampdoria è molto meno amaro. 

CHE FINE HA FATTO... ASHLEY COLE ESPULSIONE RECORD. DUE GIALLI IN 15 SECONDI!!!



Ashley Cole perde il pelo ma non il vizio per la "fatal cazzata". E' proprio il caso di dirlo perchè il laterale inglese, trasferitosi nello scorso Gennaio dalla Roma agli L.A. Galaxy, MLS americana, fa subito parlare di se per un nuovo record (negativo...of course). Due cartellini gialli nel giro di 15 secondi. Il primo per aver ritardato una rimessa laterale e subito dopo per un fallaccio nei confronti di un avversario. Il direttore di gara, Mr. Penso non ci ha pensato due volte e ha mandato inflessibilmente l'ex giallorosso sotto la doccia . Per la cronaca, la partita della squadra di Los Angeles e il Kansas City è finita 1 a 1. Ancora una volta Ashley Cole ci regala sensazioni elettrizzanti che scavalcano addirittura l'oceano.

lunedì 2 maggio 2016

GENOA - ROMA 2 - 3




Genoa - Stadio Luigi Ferraris - Lunedì 2 Maggio 2016 ore 19.00

SERIE A - 36 Giornata


GENOA-ROMA 2-3

GENOA: Lamanna 5,5; Munoz 5,5, Burdisso 6, Izzo 6; Fiamozzi 6 (26' st Capel 5), Rincon 6,5, Dzemaili 6, Tachtsidis 6,5 (16' st Marchese 5,5), Laxalt 6,5; Suso 6,5 (37' st Pandev sv), Pavoletti 7. A disp.: Donnarumma, De Maio, Sommariva, Rigoni, G. Silva, Ntcham, Ansaldi, Lazovic, Matavz. All.: Gasperini 6,5
ROMA: Szczesny 6; Maicon 5,5 (21' st Dzeko 6), Rudiger 6, Manolas 6, Digne 6; Nainggolan 6, De Rossi 6, Strootman 6; Salah 7 (43' st Zukanovic sv), Perotti 6,5 (15' st Totti 7,5), El Shaarawy 7. A disp.: De Sanctis, Lobont, Castan, Emerson, Zukanovic, Gyomber, Sadiq, Keita, Vainqueur. All.: Spalletti 7
Arbitro: Gervasoni
Marcatori: 6' Salah (R), 13' Tachtsidis (G), 21' st Pavoletti (G), 32' st Totti (R), 43' st El Shaarawy (R)

Un altro finale da cardiopalma. Più col cuore che con la tecnica per una rimonta incredibile con l'ennesimo sigillo del Capitano e il colpo del ko di El Sharaawy. Marassi sponda Genoa è un campaccio: ostico, spigoloso, con un tifo autentico, bello e viscerale. Un campo spesso pesante sul quale si dispiegano sempre partite imprevedibili e dai tanti gol. Spalletti I e Ranieri ci lasciarono la panca a Marassi. Zeman II ne uscì da trionfatore dopo 90 minuti assurdi e indimenticabili. Quest'anno a Marassi Higuain ha fatto cilecca e la Juve due anni fa ne uscì con le pive nel sacco. La Roma di Spalletti II vince sospinta dagli Faraoni di Roma e dal Calcio fatto uomo che riescono ad adombrare una forma fisica deficitaria e una fascia destra in cui giostra un Maicon formato zombie (Laxalt se lo beve come un caffè) e una difesa svagata che permette il gol dell'ex addirittura al lento Tachtsidis. 

Ma a questo punto della stagione, nella disperata corsa che vale il secondo posto, ci viene da urlare come fecero i telecronisti del match tra Rocky Balboa e Ivan Drago: "non c'è più la tecnica". Contano soltanto i tre punti che arrivano con l'ingresso di Totti e la stoccata di El Sharaawy a -3 dal novantesimo tra la rabbia dei genoani e di mister Gasperini che se la prende con Gervasoni per le mancate espulsioni del Capitano e di De Rossi (chissà se però il Gasp ha visto la manata in area di Izzo a El Sharaawy nel primo tempo...). In questa battaglia c'è spazio anche per la bella sponda di Dzeko e per il paratone di Sczeszny a una manciata di secondi dal triplice fischio. Una girandola di emozioni che, in queste ultime soffertissime partite di stagione, confermano la bontà del duro lavoro svolto da Luciano Spalletti.

E allora pure se il Napoli dovesse battere l'Atalanta, chisseneimporta. La corsa continua per altri due turni, come è giusto che faccia una squadra di professionisti che onora la maglia fino alla fine. Noi stasera ci prendiamo il cuore e i sorrisi. Sì, anche i sorrisi perchè, dopo una vita, Kevin Strootman rimane tutti e 90 minuti in campo da titolare. 

Sarà poco o nulla ma stasera, consentiteci, ci sentiamo davvero contenti.

Forza Roma.










Genoa - Roma 2 - 3
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FOCUS CALCIOMERCATO: ROMA-JUVE, COME SI DIMINUISCE IL GAP?


E' possibile colmare il corposo gap tecnico esistente tra Roma e Juventus? Quale valutazione si può dare al lavoro di Walter Sabatini rispetto a quello di Marotta? La Roma smetterà, prima o poi, di cedere i migliori calciatori ogni anno per poter far rifiatare le casse? Se non è possibile arrivare ai top players, si può allestire una squadra caratterialmente di ferro che al tempo stesso abbia anche un buon tasso tecnico?

Confrontare le differenze in fase di progettazione e calciomercato tra Roma e la Juventus  può far comprendere meglio qual'è stato il percorso e i risultati ottenuti dalle due compagini negli ultimi cinque anni. Premesso che abbiamo esaminato i principali movimenti di mercato, riavviamo il nastro e torniamo 5 anni indietro....


2011 - 2012




Roma: Inizia l'era Pallotta. Ci si aspetta la grande svolta. Si spende tanto (quasi 50 milioni!) tra promesse, giocatori incostanti e un paio di bidoni conclamati. Della precedente rosa rimangono i grandi vecchi (e un pò logori) Pizarro, Cicinho, Juan, Perrotta, Cassetti, Simplicio e Taddei.
Juve: 35 mln per i colpi di mercato (spiccano Vidal, Lichtsteiner e l'ex romanista Vucinic) più la ciliegina Pirlo, svincolato. Un acquisto che cambierà di molto la storia contemporanea dei bianconeri anche se il telaio della rosa è già buono e abbastanza giovane: Buffon, Chiellini, Bonucci, Barzagli, Marchisio, Grosso e Del Piero. Notare che, nonostante il settimo posto della stagione 2010 - 2011, nessuno dei big, a Torino viene venduto. Posizioni finali: Juve campione d'Italia - Roma settima (niente Europa)





2012 - 2013



Roma: l'anno di Zeman II, in cui si sfrondano gli ultimi residui della gestione Sensi e in cui si cedono ben sei dei dieci giocatori acquistati l'anno precedente. Il capolavoro di Sabatini consiste nel riscattare Borini a 5.3 e rivenderlo immediatamente al Liverpool per più di 13 milioni. Con il Boemo arrivano il portiere uruguagio Goicoechea (che finirà la stagione a pomodorate), Balzaretti, Florenzi di ritorno dal Crotone (andrà comunque esercitato il controriscatto), Leo Castan e il già promettentissimo giovane Marquinhos. In avanti si spendono 11 milioni e mezzo per Mattia Destro. Poi una sfilza di giocatori di mezzo profilo se non deludenti come Tachtsidis, Bradley, Dodò, Marquinho riscattato e il pòro Piris. Nella stagione successiva non ne resterà nemmeno uno. Totale: poco più di 31 milioni spesi. 
Juve: nell'anno dell'addio di De Piero, un calciomercato non proprio eccezionale (i 18 milioni per Isla e Asamoah col senno del poi sembrano eccessivi) ma pochi acquisti mirati tra cui spicca la promessa Pogba ancora una volta a parametro zero. Poi il vecchio ma esperto Lucio sempre a zero, Giovinco a 11 e Giaccherini a 4.25. Bendtner si rivela un mezzo bidone ma è in prestito. Posizioni finali: Juve - Campione d'Italia - Roma sesta, fuori dall'Europa, con coppa in faccia e il Sor Aurelio in panca dopo l'esonero di Sdengo.




2013 - 2014



Roma: dopo le pesanti contestazioni post 26 maggio, Pallotta & co. migliorano un pochino la qualità degli acquisti anche se la rosa, con due anni di seguito fuori dalle coppe europee, deve affrontare delle cessioni. Addio a due promesse come Marquinhos (31.4 milioni) e Lamela (30 milioni) ai quali si aggiungono Osvaldo (15) e il bidone Stekelenburg (5.6). Agli ordini di Rudi Garcia arrivano però due ottimi giocatori come Benatia (13.5), Strootman (20) che innalzano il livello della rosa. In più l'ivoriano Gervinho (9.7), Ljajic (15), un Maicon bollito ma svincolato e determinato oltre a un portiere (De Sanctis) ai limiti del rottamato ma almeno efficace rispetto ai "citofoni" che lo hanno preceduto. Nella sessione invernale, invece, l'arrivo di un altro ottimo calciatore: Radja Nainggolan. Ne scaturirà un ottimo secondo posto (a - 17 dalla Juve del record di punti) anche se l'eliminazione in coppa con il Napoli lascia spazio a non poche recriminazioni. 
Juve: E' la stagione monstre dei 102 punti con l'acquisto monstre di Carlos Tevez a soli 15 milioni! Un altro puntello che dopo Pirlo e Pogba accresce il valore dei bianconeri. Assieme all'argentino arrivano Llorente (ovviamente svincolato) e Ogbonna (15 milioni), all'epoca miglior giovane difensore italiano. Per quanto riguarda le cessioni vanno via senza rimpianti Anelka, Bentdner più i capolavori Giaccherini (7.5) e Matri (11). I big invece, per l'ennesima volta, non si toccano. A partire da questa stagione la Juve intensifica la politica della linea verde con i suoi  giocatori del vivaio (ad esempio Leali, Rugani, Zaza, Immobile ecc.) mandati a farsi le ossa in squadre satelliti. Posizioni finali: Juventus - campione d'Italia - Roma: seconda (-17 punti) finalmente in Champions League




2014 - 2015



Roma: In questa stagione il club di Trigoria perde forse l'opportunità di avvicinare la Juventus come livello qualitativo della rosa. Nonostante l'ingresso in Champions League, la società giallorossa preferisce ancora cedere piuttosto che puntellare. La cessione di Benatia al Bayern se da un lato porta nelle casse ben 26 milioni di euro, in campo apre una bella voragine che sarà parzialmente ripianata dall'arrivo del giovane e acerbo Manolas. In più si registrano una serie di errori clamorosi sul mercato: i 22 milioni spesi per il flop Iturbe, il bidone Ashley Cole (svincolato) al quale rimane solamente il nome, l'inadeguato Astori, l'altro bidone Holebas e gli acquisti invernali Doumbia/Ibarbo/Spolli non proprio da scudetto, non permettono una reale crescita della squadra, che funestata anche dai lunghissimi infortuni di Castan e Strootman e dalle polemiche che portano alla cessione di Destro al Milan, crolla sia fisicamente sia psicologicamente nel girone di ritorno, trasformatosi in un'autentica via crucis. Con un Gervinho che non ripete la prima stagione in giallorosso e una sfilza di giovani (Paredes, Sanabria, Ucan, Verde) che non vengono quasi mai utilizzati, Garcia salverà la baracca solamente grazie gol di Yanga Mbiwa nel derby spareggio Champions ma si porterà dietro contestazioni che condizioneranno anche l'attuale stagione fino all'esonero del tecnico francese avvenuto a Gennaio.
Juve: Giusto qualche ritocchino per puntellare una formazione ormai rodata e vincente basata sull'ossatura Buffon-Chiellini-Pirlo-Pogba-Tevez. Arriva l'ex Manchester Utd Evra a parametro zero e le due giovani promesse Coman e Morata. Basteranno per rivincere lo scudetto con 17 punti di scarto e arrivare a un passo dal trionfo in Champions. Posizioni finali: Juventus - campione d'Italia - Roma seconda a -17 punti, dopo aver perso 13 punti nel girone di ritorno sulla Lazio terza in classifica e aver vinto il derby spareggio.


2015 - 2016



E veniamo alla stagione in corso, abbondantemente figlia della precedente.
Roma: Le uscite estive, complice la deludente annata precedente, si basano sulle cessioni di Romagnoli e Bertolacci, cavalli di rientro dai prestiti alla Sampdoria e al Genoa. Il Milan se li porta a casa per ben 50 milioni scongiurando così altri addii. In entrata, Sabatini basa tutta la strategia sul bomber Dzeko (15 milioni totali) e su Salah. Poi tanti prestiti (Sczeszny, Rudiger, Iago Falque e Digne). L'esonero di Garcia dopo la seconda, pessima, metà del girone d'andata, stravolge un pò tutto. In panca arriva Spalletti e le richieste di garanzia alla società. Il mercato invernale è buono con gli acquisti di Perotti, El Sharaawy e Zukanovic che permettono alla Roma di risalire prepotentemente la classifica anche se la Juventus è ormai imprendibile e il Napoli conserva attualmente due punti di vantaggio per il secondo posto.
Juve: Dopo una stagione più calma sul fronte acquisti, con gli introiti della finale Champions, il divario sulle altre squadre diventa più ampio. Nonostante le cessioni di Pirlo, Tevez e Coman, gli arrivi di Dybala, Kedhira,Alex Sandro, Cuadrado, Mandzukic e Rugani, consentono ai bianconeri di stravincere il quinto scudetto di fila dopo una rimonta che sa ancora dell'incredibile e che lascia spazio a prospettive di crescita ancora più ampie.

Come basereste la strategia mercato per la prossima stagione? Chi bisognerebbe cedere per evitare dolorosi sconquassi? Siete convinti che una squadra vincente dovrebbe cercare di non alterare la propria struttura? Ancora qualche settimana e avremo la risposta ma nel frattempo dite la vostra...

* Fonti calciomercato da Wikipedia