lunedì 25 giugno 2018

CIAO NINJA



Si dice che i giocatori simbolo li riconosci dalle lacrime che ti fanno tirare fuori dagli occhi. Forse è così: le lacrime di Giannini in Roma-Torino e in quella maledetta notte di Vavra oppure quando Rudi Voeller o Montella trascinavano la squadra a suon di gol. Poi c'è Capitan Totti e quella rimane una storia a parte. 

In questo calcio senza più appartenenza, Radja Nainggolan in quattro anni e mezzo di Roma, per me ha rappresentato proprio quell'attaccamento alla maglia, ai colori, alla gente con la semplicità e la schiettezza dei campioni che hanno provato la gavetta sulla propria pelle. E' così che il Ninja di Antwerpen è diventato un pezzo di questa città anche a discapito di infrangere qualche regola di troppo.



E' vero: ci sono le bestemmie reiterate, i video su internet, le sigarette, il mood spesso un pò alticcio, però Nainggolan è stato anche e soprattutto tanto altro: il vivere Roma quasi come una persona qualsiasi, in mezzo alla gente qualsiasi...in una pizzeria o in un centro commerciale, in centro o più volentieri in periferia, senza negare mai a nessuno una foto o un autografo. Mettendo sempre la faccia di fronte a ogni dichiarazione "maligna" di una stampa mai troppo romanista, spesso irridendo lo strapotere juventino con quel vago accento neoromanesco che fa un pò "scialla", mutuato proprio dalle periferie della città.

In campo,invece, il legame è stato ancora più intenso, più cristallino senza risparmiarsi mai...ripeto, mai! La maglia sempre intrisa di sudore, la gamba mai tirata indietro, diversi gol spesso impossibili come uno segnato proprio all'Inter in quel di San Siro.



Lasciando perdere le cause del divorzio forzato (tanto, noi mortali tifosi, non le sapremo mai), lasciando perdere la Roma che sarà, la politica societaria degli americani che non ho mai appoggiato e le cessioni amare che come al solito potrebbero essere dietro l'angolo, vedere la Magica senza Nainggolan...anzi, vederlo proprio all'Inter al servizio di Spalletti e dei cinesi, mi dispiacerà molto, anzi di più. Perchè è vero che ci sono stati i Pjanic, i Salah, i Benatia e che forse ci saranno pure gli Alisson (speriamo di no, comunque), ma Radja è diverso, non può scendere in campo senza il giallorosso addosso...nun se pò vede con quei colori tetri.

Magari un giorno scopriremo che l'apparentemente folle mossa di Monchi era in realtà sensata, ma rimango dell'idea che il Ninja è stato uno di noi e lo rimarrà anche con la maglia dell'Inter addosso, che Pallotta e lo spagnolo vogliano o no. Perchè questo addio, peraltro non voluto dal giocatore, è pieno di lacrime amare, quelle che solo i campioni veri ti fanno tirare fuori.

Grazie di tutto Nainggolan e in bocca al lupo per tutto. Te vojio bene.



lunedì 4 giugno 2018

Italia - Olanda 1 - 1



In realtà un romanista in campo c'è ma ancora non ha firmato. Cristante fa a sportellate con De Roon. Arda Bèrghem' quant'è bella, spira tantu sentimento...



Il minitour della Nazionale termina con un pareggio che lascia qualche rimpianto. Eh sì, perchè l'Olanda, che come i nostri guarderà i Mondiali in Tv leccandosi le ferite sul divano per la mancata qualificazione, è sembrata alla portata degli Azzurri. L'undici di Rambo Koeman è un pò il ricordo sbiadito degli Orange che furono: per carità, senza scomodare Gullit e Van Basten...parlo semplicemente di Snejider, Robben, Van Nistelrooy e Van Persie. Basta guardarli e capisci perchè non andranno in Russia: difesa compassata, mediana compassata e attacco affidato al mastodonte Babel che torna a giocare in Nazionale dopo 9 anni (!). In campo c'è tanta Atalanta: Hateboer, De Roon e Cristante. Ci sono pure Van Dijk e Giorgino Wijnaldum che tanto ci han fatto male nella semifinale di Champions, ma qui è decisamente un'altra storia.

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I nostri: Mancini, come aveva promesso alla vigilia, mette dentro quasi tutti i nuovi: Perin, Verdi, Cristante, Baselli, Jack Bonaventura. In attacco c'è Gallo Belotti che fa la staffetta col riesumato Zaza. La fascia va a Insigne. L'ingranaggio funziona benino, specialmente coi suggerimenti in profondità di Verdi. Ma lì davanti, come al solito, sono dolori: le occasioni ci sono ma non si segna nemmeno se il capitano invoca l'intervento di San Gennaro, che però, forse, un pensiero verso lo Juventus Stadium, lo manda. Infatti la gara si sblocca soltanto con un fortunoso gol (rimpallo, tocco di naso e palla in rete) di Zaza. L'avevamo lasciato mentre ballava la danza della pioggia di fronte ai tedeschi. Uscì fradicio di fischi e ortaggi lanciati da mezza Italia dopo un rigore finito sulla Luna. Stasera ritrova la rivincita. Happy end? Maddechè...gli Azzurri si rilassano, tanto mancano dieci minuti ed ecco che la difesa si perde Akè. Sembra il figlio di Gullit e come lui fa secchi tutti con un colpo di testa. 1 a 1 e arrivederci a Settembre. Mancio, nonostante tutto, si coccola il crestone di Balotelli e ci crede. Dai... voglio crederci pure io e caldeggio pure il ritorno di Joe Vinco.

Dopo la leggendaria danza della pioggia di Euro 2016, ecco il "mae-geri" con tocco di naso. Quando Zaza è in campo, le emozioni vanno sempre a mille.


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Romanisti in campo: Nessuno. Pellegrini e Strotman in panca, Florenzi tornato a Roma perchè neopapà.

Italia - Olanda. Tutto in una foto



sabato 2 giugno 2018

Francia - Italia 3 - 1




Naturalmente, come sapevamo già, tra i francesi e noi non c'è storia. Il chiccherone rode assai però il divario, al momento, è troppo. Mbappè e Dembelè lasciano sistematicamente sul posto D'Ambrosio e De Sciglio, Grizmàn è sempre troppo veloce...insomma la palla, quando ce l'hanno, loro va e viene come vogliono. Però, dalla trasferta di Nizza, qualche indicazione incoraggiante potrebbe esserci.

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Innanzitutto c'è una premessa insindacabile da mettere sul tavolo. La Francia è pronta per il Mondiale e ha il morale alle stelle. Gli Azzurri sono all'"anno zero" con tanti esordienti e altrettanta inesperienza. Poi gli altri aspetti: il primo proprio legato all'esperienza - Mbappè ha già fatto due Champions da titolare, Chiesa, alla stessa età, è quasi uno sbarbatello. Pogbà lo conosciamo tutti, Dembelè pagato dal Barcellona 100 milioni - Mandragora, Caldara, Cristante, Berardi, il nostro Pellegrini e D'Ambrosio, in quattro non fanno la loro esperienza internazionale.

Folies Bergère: Mandragora e Kantè ballano il can can

Poi c'è il lato prettamente tecnico, che forse è quello più inquietante e che ormai ripeto da mesi: nessuno, tranne Chiesa, sembra in grado di saltare l'uomo. A livello di regia, poi, sò dolori: tenuto a casa Verratti, Mancini si affida a Giorgigno che, francamente, sembra essere ancora acerbo e poco brasileiro. Ne esce fuori un centrocampo fragile e implume che onestamente, al momento, non può reggere contro lo strapotere fisico e tecnico dei transalpini. Lì davanti idem...intenzioni buonine (Balotelli sufficiente) ma piedi e visione della porta, zero. Del resto si pagano le conseguenze dell'eterno sonno della Federcalcio per cui ci vorrà tanto tanto lavoro per rimettere in piedi la baracca Nazionale.

Bonucci,autore del gol del momentaneo 2 a 1, leggermente piccato nel dopopartita. Raisport, affetta da SuperMariomania cronica, vede sempre 11 Balotelli in campo. Lui gli ricorda che la Nazionale è di tutti. Ps: Balotelli comunque è stato autore di una discreta gara.

Cose buone: Il carattere, contro un avversario più forte, stasera l'Italia ce l'ha messo, specialmente ad inizio secondo tempo quando, per quanto possibile, ha cercato di ribattere colpo su colpo. Mancini punta tanto sull'entusiasmo, dote che con Conte all'Europeo aveva indubbiamente funzionato. La prima mossa da cui ripartire effettivamente, sembra essere proprio quella. Poi, però, sti giovanotti vanno pescati accuratamente e, qualora siano validi, fatti giocare senza indugio ad alti livelli e non pasteggiare fino a 21, 22 anni nelle seconde squadre di Serie C o in cadetteria. A quel punto meglio l'estero di elite come fanno i francesi. Finalino con una nota di merito a Chiesa bravo sia tecnicamente che di tigna. Non sappiamo ancora se diventerà qualcuno ma è la prova del nove che se i giovani bravi vengono fatti esordire subito, i risultati potrebbero arrivare.

Il nostro Lorenzo Pellegrini duella con Kantè. Per il romanista altra gara in agrodolce.


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Romanisti in campo: Pellegrini - primo tempo in difficoltà, ripresa migliore. Florenzi - gioca gli ultimi 15 minuti.