martedì 26 gennaio 2016

IPSE DIXIT


JUVENTUS - ROMA 1 - 0



Torino - Juventus Stadium - 24 Gennaio 2016 ore 20.45
SERIE A - 21 Giornata
JUVENTUS - ROMA 1 - 0

JUVENTUS (3-5-2): Buffon sv; Barzagli 6, Bonucci 6, Chiellini 6; Lichtsteiner 6 (66' Cuadrado 6.5), Khedira 6, Marchisio 7, Pogba 6, Evra 6.5; Mandzukic 5.5, Dybala 7 (85' Morata sv). All.: Allegri 7.ROMA (3-4-2-1): Szczesny 6; Manolas 6, De Rossi 6.5, Rüdiger 5.5; Florenzi 5, Vainqueur 6 (71' Keita sv), Nainggolan 6, Digne 6; Pjanic 5, Salah 5; Dzeko 5. All.: Spalletti 5.5

ARBITRO: Banti di Livorno 6
MARCATORE: 77'Dybala




Allo Stadium non serve il pallottoliere ma la sensazione palpabile è quella della provinciale in gita a Torino. Al momento questa Roma, onestamente, non può offrire di più. Nella sfida quasi impossibile contro l'undici di Allegri, reduce da dieci vittorie consecutive e lanciato nella rincorsa scudetto al Napoli, Spalletti propone la difesa a tre con De Rossi centrale, Pjanic regista basso, Nainggolan che giostra da mezzala e il solo Dzeko come terminale offensivo. Ne viene fuori un fortino più accorto a non far passare gli avversari che a proporre gioco. Una Roma abbastanza concentrata e composta, con qualche buona intuizione tattica, con qualche errore tecnico di troppo ma come al solito lenta nell'esecuzione e nelle ripartenze che, nell'occasione, dovrebbero costituire il piatto forte della serata.

La Juve, dal canto suo, non sembra ispiratissima. I bianconeri fanno la partita ma non incidono a dovere, con Pogba che ha problemi di avviamento e Dybala marcato a vista dal trio Manolas-Ddr-Rudiger. Mandzukic, oltre alla rissa verbale con De Rossi, combina poco e si ha l'impressione che sarà un episodio a sbloccare il match. Allegri, per cautelarsi, tiene in panca Alex Sandro preferendogli la solidità e l'esperienza di Evra. La mossa si rivelerà vincente.

Il primo tempo, nonostante un buon inizio dei giallorossi, vede i bianconeri quasi sempre in possesso di palla anche se alla fine Sczeszny non è mai impegnato seriamente. Nella ripresa, però, il portiere polacco si rivela decisivo su una botta ravvicinata di Evra potente come un pugno di Tyson allo stomaco. La Roma cerca di alzare la testa affidandosi all'unico uomo in mezzo al campo in grado di fare la differenza, Nainggolan, però quasi sempre stoppato dall'ottimo Marchisio, e a qualche discesa di Digne e Florenzi (nel primo tempo decide di sparare ai piccioni a pochi passi da Buffon), oggi di nuovo a destra e purtroppo decisamente opaco. Se la difesa sembra reggere benino, così non è per centrocampo e attacco: Pjanic, Salah e il pachidermico Dzeko finiscono per non azzeccarne mezza.

A un quarto d'ora arriva puntuale il fatale episodio, proprio quando la Roma sta pian piano incanalando lo 0 a 0 verso la stretta finale. Florenzi si butta in contropiede ma Evra lo stoppa seccamente, palla a Pogba che azzecca l'unica palla della partita, assist per Dybala e colpo di biliardo che infila Sczeszny in uscita sul palo più lontano. Obiettivamente tutto molto bello.

Incassato il gol almeno la Roma non sbraga, anzi: Spalletti mette in campo Sadiq per un Salah irriconoscibile e i giallorossi, perdendo ogni timidezza, si gettano in avanti più con l'orgoglio che con la tecnica. Unico pericolo, una punizione di Pjanic nel finale che sfiora la traversa. Poi qualche mischia in area che vede Dzeko perennemente anticipato e qualche timidissimo segnale di risveglio dal punto di vista caratteriale. Certo siamo lontani dall'essere una squadra da primi posti ma tanto, andata la lotta scudetto, complicatasi anche la corsa per il terzo posto, e non semplice anche il piazzamento in Europa League (con Milan, Empoli e la rediviva Lazio nel giro di quattro punti), a questo punto, i giallorossi sono lontani un pò da tutto. La speranza è ormai soltanto quella di recuperare il recuperabile nel filotto delle prossime partite senza pensare troppo alla classifica.

IL FILM DELLA PARTITA


De Rossi è schierato da Spalletti come centrale difensivo. Nonostante una discreta partita, potrebbe pagare salato il duello verbale con Mandzukic

Momo Salah contrastato da Evra. L'egiziano, insufficiente anche stasera, è l'ombra del giocatore ammirato nella prima fase del campionato

Ennesima prova da dimenticare per Edin Dzeko, qui fermato in tackle da Chiellini. Alla Roma mancano in maniera preoccupante i gol del bosniaco


Evra anticipa Florenzi, apparso opaco e uno dei protagonisti in negativo della partita

Pjanic anticipato da Pogba. Ennesima prova insufficiente per il bosniaco

Spalletti lascia lo stadio. Nonostante la gara ordinata, la strada da percorrere non è semplice..


SERIE A -  21 GIORNATA

Il Napoli soffre ma sbanca Marassi e la Samp. La Juve si porta a - 2 e adesso sembra una sfida a due per il titolo. L'Inter inciampa di nuovo in casa contro il Carpi. 





domenica 24 gennaio 2016

UFFICIO PRESTITI


Pachidermici anche per quanto riguarda il mercato di riparazione, ormai a una settimana dalla chiusura, attendiamo (se arriverà) l'ennesimo nome straniero per la difesa. Ma a questo punto, ci chiediamo, considerate anche le operazioni in programma, non sarebbe stato più costruttivo dare fiducia e investire su qualche profilo proveniente dalla "cantera" di Trigoria per tappare le ormai annose falle nel reparto arretrato e sulle corsie laterali? Oppure è meglio spendere soldi per profili improbabili che mai giocheranno (Gyomber) o continuare a rovistarsi tra gente pericolosamente sbiadita (Torosidis) e/o rottamata (Maicon)?

Guardando l'infografica riteniamo che magari investire sul giovane Barba (ceduto all'Empoli e in odore di big) e su qualche altro prospetto disperso tra infiniti prestiti nelle serie inferiori non avrebbe fatto male. Ma quello è un discorso di programmazione che, a quanto pare, a Trigoria, è l'ultima cosa messa sul taccuino.

Ps: Nei riquadri in bianco sono segnalati i prestiti di maggiore spessore tuttora in essere. Nel riquadro grigio i giocatori ex Primavera ultimamente ceduti.  

sabato 23 gennaio 2016

SOMIGLIANZE....#2


Durante le pulizie dell'HD avvengono i ritrovamenti più incredibili. Colgo l'occasione per postare del materiale di repertorio nella rubrica "Somiglianze", iniziata (e mai portata avanti) sulla piattaforma che qualche anno fa ospitava il blogghino...


Dodò


Il suonatore di liuto - Caravaggio


E chi dice che il calcio non è arte....peste lo colga!

venerdì 22 gennaio 2016

ANCHE I RICCHI PIANGONO...#6



SE NE VA!!!


Anche Ashley Cole se ne va! Dopo qualche sigaretta, qualche bicchiere di vino buono, quattro salti in discoteca e una decina di prestazioni inguardabili, ci lascia uno tra i più conclamati bidoni della storia giallorossa. Dopo un tira e molla durato mesi, l'inglese e la Roma hanno rescisso consensualmente il contratto. Cole giocherà in America. Ma prima di partire per gli Stetes, un Ipse Dixit che fa tremare tutti: "Mi mancherete ragazzi. Spero vincerete lo scudetto!". Goodbye... #unmohitopercole


TIRA E MOLLA

Telegramma tra Gervigno, Sabatini e i cinesi (al momento, secondo noi, una cessione azzardata)...."vado...non vado...aspetta..blocca tutto...18 milioni...12 milioni..5 milioni...er Faraone...aspè rimani Gerva...mò vedemo" insomma un grande classico. Ma la rosa, intanto, resta coi buchi in difesa.


Telegramma tra Gerson (sedicente giovanissimo talento brasiliano strappato nientepopodimenoche al Barcellona con clausola di rivenderlo al Barca stesso in caso fosse per davvero un fenomeno), il padre di Gerson, Sabatini e il Frosinone "vai al Frosinone...vabbè...no, mio figlio tra i pecorari non gioca, torna in Brasile, vabbè, no! vai in Primavera...ecchime...l'aereo è pronto...ma a Giugno se arriva Alissò come famo?". Praticamente è già caos prima di cominciare. 

Telegramma tra Castan e la stampa: "è bollito, impresentabile, torna in Brasile in prestito con lo stesso aereo del padre di Gerson" Replica del difensore: "Basta con tutte queste cavolate!!! Lasciatemi in pace!"


IPSE DIXIT

Aforisma prima di Juve-Roma

Salah "Contro la Juve vinciamo 2 a 1. Ci basta una scintilla per tornare grandi". Ehm...



QUANDO ERAVAMO RE

Il 19 Gennaio sono passati 25 anni dalla morte di Dino Viola. Forse il più grande Presidente giallorosso perchè prima di lui, la Roma, nell'italico mondo pallonaro, non contava davvero una mazza. Con lui si è vinto tutto, portandoci addirittura a 11 maledetti metri da un sogno forse irripetibile ma ad una gloria che resta calcisticamente immortale. Specialmente in questi giorni e in particolare prima di Juve - Roma, ci manca molto. 

mercoledì 20 gennaio 2016

"UOMINI"...


Ma chi ha detto ogni volta che la povera Coppa Italia non regala emozioni forti? Dopo l'Alessandria in semifinale, il duello rusticano, in campo e in tv, di ier sera...All'armi, messeri!

lunedì 18 gennaio 2016

ROMA - VERONA 1 - 1




Roma - Stadio Olimpico - 18 Gennaio 2016 ore 15.00
Serie A - 20°Giornata
ROMA - VERONA 1 - 1 


ROMA: Szczesny 6.5; Torosidis 5.5 (73' Iago Falque sv), Manolas 6, Castan 4 (66' Ruediger 6), Digne 5.5; De Rossi 6.5, Pjanic 5; Florenzi 6, Nainggolan 6.5, Salah 5.5; Dzeko 4. All. Spalletti sv.
VERONA: Gollini; Bianchetti (46' Hallfredsson), Moras, Helander; Sala, Greco, Ionita, Emanuelson (46' Fares); Wsolek (73' Gomez), Pazzini, Rebic. All. Delneri. 

ARBITRO: Massa di Imperia
MARCATORI: 41' Nainggolan (R), 61' Pazzini rig. (V)

AVVILENTI


L'esordio di Spalletti sulla panchina giallorossa vede il ritorno in campo del 4-2-3-1, modulo tanto caro al tecnico di Certaldo e alla tifoseria romanista. A sorpresa Castan viene schierato titolare accanto a Manolas, De Rossi e Pjanic come vertici bassi di centrocampo e Nainggolan a fare il Perrotta alle spalle di Dzeko. Torosidis è il laterale destro di giornata mentre Florenzi, assieme a Salah, sono gli esterni d'attacco. Il Verona dell'ex (mai rimpianto) Gigi Del Neri deve rinunciare a Toni e all'altro ex Viviani. Spazio quindi a Pazzini supportato sulle fasce dalla velocità di Rebic e del polacco Wsolek.

La Roma parte a testa bassa dimostrando di voler gettarsi alle spalle questo lungo periodo negativo ma l'azione confusionaria dei giallorossi finisce sempre per sbattere sul muro gialloblu alzato da Del Neri. Il Verona però non si limita a subire: gli scaligeri necessitano di punti per tentare di ribaltare gli esiti di un'annata funesta e propongono i pericoli maggiori con delle velocissime ripartenze. Wsolek, sulla destra, sembra imprendibile e al 18' serve il miglior Sczeszny per deviare in corner una stoccata sul primo palo del polacco. Spalletti, a questo punto, cambia le carte in tavola passando a un'inedita difesa a tre. La lentezza d'esecuzione e i tanti errori in fase d'impostazione creano qualche brivido di troppo anche se al 24' l'occasionissima capita proprio alla Roma. Filtrante di De Rossi per Dzeko, stop sbagliato del bosniaco a due passi da Gollini in uscita. Mugugni.

Nel frattempo Manolas fa venire i brividi a tutti finendo asfaltato dal piedone di Pazzini, dopo averne miracolosamente stoppato, in spaccata acrobatica, un tentativo di conclusione dal limite. Poi la Roma prende più di coraggio proponendosi con maggior convinzione dalle parti di Gollini. Al 41' è ancora Dzeko a far smadonnare i tifosi giallorossi quando colpisce il palo. Passano pochi secondi e la Roma si fa perdonare passando in vantaggio: colpo di tacco smarcante di De Rossi dalla sinistra e incursione felice di Nainggolan che fa secco Gollini. Un gol alla Perrotta che ci riporta alla mente vecchi sapori e vecchie speranze. Due minuti dopo Salah, colpo di testa su cross di Florenzi, si divora il 2 a 0 mandando di poco a lato e chiudendo un primo tempo sostanzialmente in crescendo.

Ripresa: per il Verona dentro Zatterone Halfredsson per dare più sostanza al centrocampo e Fares per uno sbiadito Emanuelson. La Roma rivede subito i fantasmi approcciando blandamente alla partita. Dopo 3 minuti il primo campanello d'allarme: il solito Wsolek si beve un lentissimo Castan ed entra in area. La botta violenta è respinta da Sczeszny. Tre minuti dopo Rebic sfugge a Torosidis...diagonale, palo pieno. La Roma prova a reagire con Salah che in pochi minuti colpisce un altro palo e, successivamente, spara su Gollini in uscita. Poi il pareggio dei veneti: Wsolek sfugge ancora una volta a un Castan imbarazzante che finisce per atterrarlo in area. Rigore realizzato da Pazzini.  La Roma tenta la reazione con uno Dzeko altrettanto imbarazzante anche se oggi, è doveroso dirlo, non gira nemmeno lo stellone. Il bosniaco prima liscia la palla su cross di Nainggolan poi colpisce i piccioni che volano sopra il campo dell'Olimpico dopo che Pjanic lo ha liberato davanti a Gollini. Poi il Verona alza la muraglia fino a pochi istanti dal termine quando ancora Dzeko stacca indisturbato a due passi dalla porta divorandosi l'ennesima palla gol.

Che Luciano Spalletti non portasse dalla Russia la bacchetta magica, lo avevamo dato per scontato e quindi, dopo il casalingo pareggio di oggi contro il Verona, ci sembra fuori luogo prendersela con un allenatore arrivato a Trigoria da soli tre giorni. La cosa avvilente rimane quella di non riuscire ad avere ragione, tra le mura amiche, nemmeno dell'ultima in classifica. Farsi rimontare per l'ennesima volta nel secondo tempo dopo essere andati in vantaggio. Avere ormai chiaro il fatto che qualsiasi squadra, da molte settimane, riesce a correre più della Roma. Peccato perchè l'impegno oggi non è mancato ma l'impressione rimane quella di un quadro già degenerato dalla scorsa estate con gli screzi Garcia-società e a seguire con errori di natura tattica, di mercato (probabilmente più di qualche giocatore è stato sopravvalutato) e di preparazione. Ci dispiace tanto anche per Leo Castan: dopo quasi un anno e mezzo di stop, vederlo nelle condizioni odierne fa davvero male.

Archiviato ormai mestamente il discorso scudetto, l'obiettivo rimane il posto Champions (nella migliore delle ipotesi) o l'Europa League (nella peggiore). E domenica ci attende l'inarrestabile Juve. In bocca al lupo Lucianone. Ne hai bisogno.

LA STAMPA


IL FILM DELLA PARTITA

La Roma inizia a testa bassa finendo sempre per sbattere sul muro alzato da Del Neri

Dopo un buon momento dei veneti, però i giallorossi passano. Nainggolan finalizza molto bene un assist di tacco di De Rossi
Salah, ancora una volta evanescente, sciupa per ben due volte il gol del raddoppio, colpendo anche un palo
Nella ripresa, riecco la solita Roma brutta e lenta. Dopo pochi minuti un buco di Torosidis lascia libero Rebic di colpire a botta sicura. Il croato, per fortuna della Roma, colpisce il palo
Ma al 61' gli ospiti pareggiano grazie al rigore realizzato da Pazzini, concesso per un fallo di Castan su Wszolek
Luciano Spalletti pensieroso in panchina. Il suo ritorno non è coinciso con una vittoria. Il nuovo allenatore avrà molto da lavorare. 

I GOL



1 - 0: Nainggolan







sabato 16 gennaio 2016

venerdì 15 gennaio 2016

SPALLETTI ATTO II


In bocca al lupo mister. L'impresa è ardua per tanti motivi anche se 7 punti, con un intero girone da giocare, non costituirebbero ancora un divario incolmabile. Speriamo che i suoi "comportamenti e situazioni" sblocchino la Roma, sveglino qualche calciatore un pò troppo addormentato e diano una scossa a una società la cui disorganizzazione (quella sì, altro che brand) è ormai nota a livello cosmico. Mister, faccia vedere questo video a un pò di persone...


                           

mercoledì 13 gennaio 2016

UN COCCODRILLO PER RUDI




Ciao Rudi. Dispiace scrivere questo coccodrillo perchè nei coccodrilli si usano espressioni trite e ritrite e soprattutto perchè, evidentemente, questa Roma è rimasta ferma al palo, in pieno inverno, coi termosifoni spenti. Purtroppo siamo obbligati a farlo. Ti hanno accollato una marea di "fatali cazzate" e, forse, più di qualche volta, ahinoi, le accuse sono state veritiere. Però a noi la tua "boutade" romantica e guascona non è mai dispiaciuta, anzi ci ha sempre fatto un pò sorridere anche se qualche volta è stata fuori luogo e non sempre suffragata dalle vittorie fondamentali, quelle in cui si alza al cielo un trofeo. Tuttavia dobbiamo ringraziarti per averci fatto uscire dal baratro del 26 Maggio regalandoci due secondi posti, il ritorno in Champions League, il derby di Balzaretti, la corsa verso la Sud a pugni chiusi verso il cielo, il record delle 10 vittorie consecutive nelle prime di 10 giornate e una prima stagione in cui siamo tornati a vivere emozioni che con Luis, Zeman II e il Sor Aurelio, erano divenute sbiadite.

Caro Rudi, la Serie A non è facile. Prima che gli arabi si prendessero il PSG, forse, in Francia potevi anche sognare di vincere con il Lille. Qui non è così. Gli allenatori italiani studiano, si aggiornano, sono maestri di tattica, pretattica e pure di ostruzionismo. Una volta creato il giocattolo bisogna portarlo avanti, magari scomporlo e ricrearlo perchè quel qualcuno che prima o poi ti "sgama", sta proprio dietro l'angolo. E poi ci sono tante squadre...la Juve che vince sempre, le milanesi che vincono quasi sempre, il Napoli col bomber da 50 gol che forse vincerà, la Fiorentina che joga bonito e c'ha il Premier in tribuna. Tutte compagini ambiziose e assetate di vittoria. Ma non è finita qui...ci sono le provinciali, i campi insidiosi con i loro Paloski di giornata pronti a purgarti quando meno te lo aspetti.
Forse ti sei perso in tutto questo caotico bailamme e non hai nemmeno trovato la forza di alzare la voce verso chi, in campo, non correva e forse, per tanti motivi, non correrà nemmeno in futuro.

Certo, non sei nemmeno capitato sotto la migliore gestione Romanista. In altri tempi, Benatia magari non te l'avrebbero venduto dopo un anno. Sul più bello hai avuto la sfiga di avere Strootman in mille pezzi e Castan fuori dai giochi per due anni. Forse la dirigenza avrebbe potuto accontentarti di più in sede di mercato evitando di comprare troppi calciatori rottamati e di essere troppo accondiscendente con chi ha scarsa voglia di allenarsi, di correre e sudare. Forse avresti avuto miglior fortuna grazie ai consigli di uomini di campo che nel cuore hanno la Roma invece dei posticci proclami degli avvocaticchi, mercanti o presidenti che sono riusciti, prima volta nella storia di questo club, a spegnere ogni focolaio di passione curvarola, la benzina che ha portato avanti per novant'anni il nostro tifo a discapito di una bacheca rimasta spesso a "zero tituli".

Consapevoli degli errori tattici commessi (nds...Florenzi a destra, porello, non può proprio giocare anche se non avevi altra scelta) sappiamo che comunque hai dato tutto per questa maglia e che probabilmente non sei stato l'unica causa di questo sfacelo. Purtroppo, alla fine dei giochi, l'allenatore, nel pallone, è spesso il capro espiatorio di tante altre situazioni ma noi siamo certi che tu non sei il brocco che con troppa faciloneria si è voluto dipingere dimenticando in fretta anche quanto di buono sei riuscito a fare. C'est la vie. Per il futuro ti auguriamo soddisfazioni e traguardi, come diresti tu, più "òmpi". 

In bocca al lupo e Au revoir (magari con una rosa più forte e una dirigenza più tosta), caro Rudi.



  • Chi contesta la Roma non è tifoso della Roma. Al massimo è della Lazio. 
  • Un derby non si gioca, si vince  
  • Abbiamo rimesso la Chiesa al centro del villaggio 
  • Difendere bene è una forza della squadra intera, non solo dei centrocampisti o dei difensori. Abbiamo 11 giocatori che difendono insieme e questa è la cosa più importante  
  • La fortuna si provoca, non arriva sola  
  • È un peccato che a Torino l'area sia grande 17 metri  
  • Sono stato fiero dei miei giocatori, hanno dimostrato personalità ed è stata tutto tranne che uno sconfitta. Mi ha fatto capire che secondo me siamo più forti della Juve, questo lo dirà poi il campo. E lo dico chiaro: vinceremo lo scudetto, possiamo farlo 

  • Le parole sullo scudetto? Forse c’è una divinità che vuol punirmi per la mia superbia. Io quando dissi quelle cose volevo risollevare un ambiente un po’ depresso. Comunque non ho parlato a caso, penso che per mantenere ambizione e motivazione era necessario. L’obiettivo è vedere la Roma al centro del villaggio e al centro dell’Italia.  
  • Noi dobbiamo da continuare la fase di crescita. Non c’e’ paradosso tra quello che dissi dopo Juve-Roma (e cioe’ che era sicuro della vittoria dello scudetto, ndr) e le frasi di ieri, quando ho detto che la Juve e’ irraggiungibile. Ogni volta che parlo c’e’ un momento specifico con una verita’ specifica. A Torino subimmo tre gol irregolari e dovevo ricaricare la squadra: negli spogliatoi i giocatori erano delusi e dicevano che sarebbe stato impossibile. Se non avessi detto quelle parole non saremmo arrivati nemmeno in Europa League. Con le mie dichiarazioni ho protetto la societa’ e la crescita del club. Roma non e’ stata fatta in un solo giorno e questo vale anche per il club giallorosso, che e’ ambizioso come il sottoscritto. Per il momento il nostro obiettivo e’ giocare la Champions il piu’ spesso possibile e lo faremo per seconda volta di fila”. 
  • Barca non invincibile. Possiamo farcela. Ce la vogliamo giocare e lo faremo con tutte le nostre qualità. Scenderemo in campo con molta umiltà. Non partiamo sconfitti.  
  • Prima voglio dire una cosa ai miei tifosi: adesso mi sento uno di voi, un romanista 


lunedì 11 gennaio 2016

AND THE WINNER IS....ROMANISTI AWARDS 2015

In concomitanza con l'assegnazione del Pallone d'Oro, il più misero (ma non meno onorevole) spazio web di Romanisti celebra i suoi awards ovvero nientepopodimenochè i TOP & FLOP PLAYER 2015. Il sondaggio si è svolto nel corso dei primi dieci giorni di Gennaio sulla nostra pagina di Google+ coinvolgendo gli utenti e le communities giallorosse.


ROMANISTI TOP PLAYER 2015 - ALESSANDRO FLORENZI



Seper il Premio Puskas, purtroppo, è andata male, siamo certi che Sandrino si consolerà con il nostro.



ROMANISTI FLOP PLAYER 2015 ASHLEY COLE




Anche per il Flop Player 2015 si è trattato di un plebiscito. Effettivamente in pochi potevano far peggio di Mr. COLE che col 75% delle preferenze ha preceduto ITURBE (20%) e il pòro DUMBIA' (5%).

Al vincitore, andrà un alcolicissimo Mohito web. Per questo è stato creato l'hashtag #unmohitopercole

Per le successive edizioni (qualora ci saranno) promettiamo di ideare altri premi.

Grazie a tutti i votanti. 

domenica 10 gennaio 2016

ROMA - MILAN 1 - 1



Roma - Stadio Olimpico - Sabato 09 Gennaio 2016 ore 20.45
SERIE A - 19°Giornata
ROMA - MILAN 1-1

ROMA Szczesny 5,5; Florenzi 4.5, Manolas 5,5 (1' st Castan 5), Rudiger 6, Digne 5; Nainggolan 6, De Rossi 5, Pjanic 5; Iago Falque 5 (11' st Salah 5,5), Sadiq 6,5 (25' st Totti sv), Gervinho 5.5. A disp.: De Sanctis, Lobont, Torosidis, Maicon, Emerson, Gyomber, Vainqueur, Machin, Tumminello.All. Garcia 5

MILAN: Donnarumma 7; Abate 5 (33' st Antonelli sv), Zapata 5,5, Romagnoli 5, De Sciglio 5,5; Honda 6, Kucka 6,5, Bertolacci 5, Bonaventura 6,5 (40' st Niang sv); Luiz Adriano 5 (11' st Boateng 6), Bacca 5,5. A disp.: Abbiati, Livieri, Rodrigo Ely, Mexes, Calabria, De Jong, Mauri, Poli, Montolivo.All. Mihajlovic 5,5
ARBITRO: Orsato 6.5
MARCATORI: 4' Rudiger (R), 5' st Kucka (M)

UN'ARMATA BRANCALEONE

Ancora un'altra prestazione mediocre, l'ennesima di un girone d'andata che, alla sua conclusione, vede ormai la Roma staccata dal gruppo di testa e in preda a problemi di ogni tipo. I giallorossi, contro un Milan tutt'altro che solido e con Mihajlovic all'ultima spiaggia, si limitano a giocare soltanto un tempo dove, dopo quattro giri d'orologio, trovano il vantaggio con Toni Rudiger e si vedono negare il raddoppio (Sadik e ancora uno scatenato Rudiger) da due grandi parate del giovane Donnarumma. 

Poi, una ripresa disastrosa in cui la squadra di Garcia cala improvvisamente di ritmo, concede metri di campo agli avversari e subisce irrimediabilmente il gol del pari da Kucka. Dopo l'1-1 segnato dal Milan, il solito avvilente film che stiamo sopportando da ormai due mesi: un'armata Brancaleone senza posizioni definite, scarsa in più elementi, lunga, senza fiato, senza alcuna idea e soprattutto priva di un leader in mezzo al campo che ne riesca a serrare le fila. 
"Almeno non abbiamo perso" - dichiara Rudi Garcia ai microfoni nel post partita - ma il Milan nella ripresa sfiora l'incredibile remuntada per ben due volte con Bacca. Come se non bastasse, gli infortuni muscolari di Manolas (rimasto negli spogliatoi nell'intervallo) e di Nainggolan rischiano di pregiudicare ancora di più la situazione già di per se tragica. Unica nota "positiva" della serata, il ritorno in campo di Capitan Totti dopo quattro mesi di assenza.

Singoli: Dicendo che Rudigher è il migliore in campo, si può immaginare il resto. Male Florenzi, a nostro parere (e lo ripetiamo per la ventesima volta) snaturato nel ruolo di terzino destro dove stasera perde fatalmente il duello aereo con Kucka e, nella ripresa, non essendo nemmeno supportato dai compagni di reparto, finisce per essere preso perennemente in contropiede da avversari fisicamente più possenti di lui (anche una squadra scarsa come il Milan se ne è accorta). Male anche Manolas e il subentrato Castan (ovviamente non può essere al meglio), male De Rossi e Pjanic che nella ripresa non azzeccano una giocata degna di tale nome. Gervigno, Salah e Iago evanescenti, Sadiq ancora una volta ok anche se, alla sua età, non può pretendere la malizia. Infine un Garcia ormai fuori controllo, finisce per parlare di "difficoltà fisiche"della squadra. Al momento sembra che sarà comunque confermato.

La situazione attuale appare come un informe guazzabuglio che al momento sembra molto difficile da ricostruire.

LA STAMPA


IL FILM DELLA PARTITA 

Quattro minuti di orologio e Toni Rudiger irrompe in mischia deviando in rete una punizione di Pjanic dal vertice destro

Ancora una buona prestazione di Sadik che dopo pochi secondi di gioco si vede negare il gol da Donnarumma 
Pjanic torna dalla squalifica ma non incide nell'economia di gioco della Roma

Prestazione in ribasso anche per Iago Falque, qui marcato da Bertolacci
Dopo un disastroso avvio di secondo tempo, Kucka sovrasta Florenzi e pareggia i conti per il Milan
De Rossi contro Luiz Adriano. Il capitano di giornata è apparso pesante e impreciso. 
L'abbraccio tra Totti e Mihajlovic prima del fischio d'inizio
Il Capitano entra in campo al posto di Sadik tornando a giocare dopo quasi quattro mesi. Stasera non gli si poteva chiedere di più. 
Rudi Garcia non verrà, per il momento, esonerato ma la situazione tecnico tattica della Roma è oramai diventata grottescamente ristagnante. Nessuno sembra essere in grado di imprimere una svolta a una stagione avviata verso l'ennesimo fallimento e con i tifosi oramai quasi totalmente disamorati dell'allenatore, della squadra e della società.


  




venerdì 8 gennaio 2016

CENTRALI SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI


Garcia dice che Castan ancora non è pronto. Certo che con quel Rudigher e quel Manolas lì, solidarizzare col suo "magari" viene quasi dal cuore. Magara Leo, magara....

giovedì 7 gennaio 2016

CHIEVO - ROMA 3 - 3


Verona - Stadio Bentegodi - Mercoledì 6 Gennaio 2016 ore 15.00
SERIE A - 18 Giornata
CHIEVO - ROMA 3-3

CHIEVO: Bizzarri; Cacciatore, Gamberini (36' Dainelli), Cesar, Frey; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa (81' Pepe); Paloschi, Meggiorini (18' Inglese). All. Maran.
ROMA: Szczesny 4.5; Maicon 5, Manolas 4.5, Rudiger 5, Digne 6; Florenzi 6 (91' Tumminello sv), Vainqueur 6, Iago Falque 6; Salah 4.5 (64' Di Livio 6), Sadiq 6 (80' Gyomber sv), Gervinho 6. All. Garcia.

MARCATORI: Sadiq, Florenzi, Paloschi, Dainelli, Iago Falque, Pepe
ARBITRO: Irrati


FINE DEI GIOCHI?

Anno nuovo, Roma vecchia...anzi stravecchia, per una Befana che regala ai tifosi giallorossi soltanto delusioni. Peccato perchè l'insidiosa trasferta al Bentegodi di Verona contro il Chievo si era subito messa bene col doppio vantaggio firmato dal giovane Sadik (!) e da Florenzi, con un altro paio di clamorose occasioni mancate (palo esterno ancora di Sadik e paratona di Bizzarri su botta di Maicon dalla distanza) oltre ad un Gervigno che sembrava tornato ad essere inarrestabile. Poi, a una manciata di secondi dalla fine del tempo, la paperona di Sczeszny che permetteva a Patatino Paloski di riaprire la partita.

Dagli spogliatoi riemergeva la solita inconsistente Roma: centrocampo di burro, piedi storti, fiato mozzo e difensori centrali/portiere non degni di una squadra scudetto. Logica conseguenza, il clamoroso pareggio di Dainelli, sfuggito alla guardia di un elefantiaco Manolas, grazie a una zuccata su calcio d'angolo. Incassato il 2 a 2 la Roma spariva: in campo la squadra di Maran era l'unica a cercare (e sfiorare) di piazzare la stoccata dell'incredibile vittoria in remuntada. I giallorossi puntualmente cotti e rimasti senza ricambi a causa delle numerose squalifiche e degli infortuni (per ultimo quello dell' evanescente Salah, costretto ad abbandonare il campo nel corso della ripresa) erano costretti a mettere in campo addirittura l'altro esordiente Di Livio.

Nonostante tutto, a dieci minuti dalla fine, dalle nebbie veronesi usciva fuori il bel gol di Iago Falque, purtroppo, l'ennesima illusione di questa stagione. Illusione smorzata nel finale dal 3 a 3 realizzato nientepopodimenoche dell'ex Simone Pepe, la cui parabola su punizione (causata da un fallo stragratuito di Manolas) veniva smanacciata da Sczeszny dopo aver colpito il palo e battezzata oltre la linea di porta solamente dall'occhio di falco della Goal Technology, degna ciliegina sulla torta di una partita da dimenticare.

Il grottesco pareggio del Bentegodi, in relazione ai successi di Inter, Napoli, Juve e Fiorentina, taglia probabilmente fuori la banda Garcia dal discorso scudetto. Tralasciando gli errori tecnico tattici dell'allenatore e di alcuni giocatori, le follie commesse in sede di calciomercato (non ultima quella di non presentare da subito un sostituto di Iturbe, finendo per schierare due Primavera) e una società perennemente assente, stanno come al solito presentando fin da Gennaio un conto salatissimo da pagare. Se invece ci riferiamo a quanto impapocchiato da Rudi Garcia nel dopopartita ("Mancavano 6 titolari a centrocampo" o "Abbiamo perso 2 punti"), sembra un pò come nascondersi per l'ennesima volta dietro a un dito. 

LA STAMPA



IL MESSAGGERO - GARCIA "Abbiamo buttato via la vittoria"
«Anche oggi non posso dire niente ai ragazzi, anche se è ovvio che abbiamo buttato via due punti. Eravamo in vantaggio di due gol e non dovevamo concedere quello che abbiamo concesso. Avevamo delle assenze, ma con la squadra che ho messo in campo pensavo ugualmente di vincere». È un Rudi Garcia visibilmente non soddisfatto quello che, dai microfoni di Premium Sport, commenta la prestazione della Roma a Verona contro il Chievo. «Ora si gioca subito e dobbiamo pensare solo a recuperare - aggiunge Garcia -: avremo due squalificati e spero che l'infortunio a Salah non sia grave. Dobbiamo far girare la ruota della fortuna: i ragazzi erano tutti arrabbiati e io con loro, ma questa rabbia dobbiamo subito trasformarla in motivazione per la sfida con il Milan. Se non vogliamo perdere altro terreno dalle prime dobbiamo subito ripartire, con la voglia di vincere che comunque anche oggi ci ha contraddistinto». Fra le poche note liete c'è stata la prova di Sadiq. «Sono contento per Sadiq - sottolinea l'allenatore della Roma -: in questo momento è un giocatore che ci serve. Gioca con entusiasmo e fiducia, lotta e ha colpi interessanti». E le difficoltà evidenziate da Manolas? «Forse stavolta è stato un pò sfortunato - risponde Garcia -, anche se non ha fatto errori clamorosi, ma ricordiamoci che è il nostro difensore più forte. Questa squadra arrivava da 4 partite senza subire gol, non dimentichiamolo: ci può stare che capiti che una volta non si faccia bene».

IL FILM DELLA PARTITA

La trasferta di Verona si mette subito bene. Al primo contropiede, Gervinho scappa a tutti sulla sinistra e centra in mezzo per la scivolata vincente di Sadiq

Per il 18enne nigeriano Umar Sadiq è ilsecondo gol in due partite.
Il Chievo soffre moltissimo le ripartenze giallorosse. Florenzi sfrutta al meglio un errato tocco di Cesar, fugge verso la porta clivense e batte Bizzarri con un diagonale sul secondo palo. Con la Roma sullo 0 a 2 al 35 del primo tempo la partita sembra già chiusa.
Ma a due minuti dalla fine del tempo, Paloschi sfrutta al meglio una paperona di Sczeszny e una dormita di Rudiger riaprendo il match.
Nel secondo tempo riecco la solita orribile Roma, lenta, fragile...anticalcistica. Dainelli segna di testa l'incredibile 2 a 2 anticipando di testa un elefantiaco Manolas.
Tra i peggiori in campo dobbiamo purtroppo annoverare anche Maicon, ormai apparso al capolinea della sua carriera.
A dieci minuti dalla fine, però, Iago Falque ridà fiato e speranza ai tifosi giallorossi segnando il gol del momentaneo 2 a 3. A questo punto bisogna soltanto tenere il risultato.
Ma all'85 una punizione di Pepe colpisce prima il palo e smanacciata da Sczeszny sulla linea di porta. E' gol, non è gol? A decretare il pareggio del Chievo è l'occhio della Goal Technology. L'arbitro Irrati non l'avrebbe potuto vedere.

I GOL



0 - 1: Sadiq



0 - 2: Florenzi



2 - 3: Iago Falque