giovedì 31 dicembre 2015

domenica 27 dicembre 2015

"TIRA BONACI'...TIRA" - ESSERE UN PORTATORE D'ACQUA NELLA ROMA DEI PRIMI '90


Parli del "Cina" e tornano alla mente le emozioni dei 18 anni. La Roma dei primi '90, aleggiante tra il baratro e le acque minerali della gestione Ciarrapico e una la chance di sopravvivenza chiamata Sensi-Mezzaroma. Quella Roma in Adidas, quella della "blu notte", quella del Principe, con i capelloni e la barba, quasi un profeta costretto a predicare in un panorama spesso avaro di piedi talentuosi. Parli del "Cina" e mi torna in mente Roma-Torino 5 a 3, l'apoteosi in una serie di delusioni calcistiche a cui non si riesce maledettamente a volere male perchè quelle squadre, nonostante fossero poco abbondanti di piedi, erano ricche di attributi e di uomini calcisticamente veri.

Parli del "Cina", un bergamasco a Roma ai tempi in cui furoreggiava Bossi, e ti vengono in mente le sgroppate, i contrasti, il sudore che dava ancora più valore a quella maglia. E assieme a lui Gigione Garzya e Piacentini, i cosiddetti portatori d'acqua, calciatori lontani dalla ribalta scudetto o dai fari della Nazionale, ma faticatori che nel loro essere "essenziali" ci hanno regalato emozioni indelebili.

Parli del "Cina" ed è subito Roma-Napoli 2-3, una partita incredibile culminata in un'altrettanta incredibile delusione. All'acuto di Renato Buso risponde Rizzitelli. Poi, nella ripresa, l'ennesimo sgarbo ai giallorossi portato da Di Canio, arrivato in riva al Golfo di Napoli per vestirsi ancora una volta di celeste. La partita è tosta: il Napoli di Nonno Lippi appare inscalfibile e sugli spalti si cerca conforto in qualche nocciolina da sgranocchiare per diluire la tensione.

Poi, quando sembra non ci sia più nulla da fare, un ultrà ciccione e barbuto si alza in piedi quasi come per gridare ai protagonisti in campo la sua personale soluzione al problema: "Tira Bonacì...tira...li mortacci tua". Sì...Bonacina...uno che segna un gol ogni due anni...è un urlo di totale disperazione.

Ma quella è una Roma di uomini veri e, qualche secondo dopo, è proprio il "Cina" a far partire un missile dalla trequarti che non lascia scampo a Taglialatela. L'Olimpico e il nostro settore impazzisce. E' avvenuto il miracolo. La gioia purtroppo dura poco e la Roma torna sotto dopo un quarto d'ora grazie al gol di Ciro Ferrara che fissa lo score sul 2 a 3 per i partenopei. Poi, nel finale, la rudezza dei nostri fieri portatori d'acqua: vi diamo la vittoria ma all'Olimpico non passeggiate. Piacentini e Bonacina vengono espulsi dall'arbitro Cardona e la Roma finisce in nove.

Noi 18enni malati di pallone già vediamo i nostri due eroi vestiti dell'Azzurro Nazionale e poi siamo certi che l'anno prossimo Ferrara sarà giallorosso. Non rimane che terminare quel triste pomeriggio come pubblico di Michele Plastino in "Gol di Notte", quando ancora non c'era Sky e i giocatori non erano ancora "calciattori". Altri uomini, altro calcio....   



venerdì 25 dicembre 2015

LE INDIMENTICABILI: ROMA - SLAVIA PRAGA - LA BEFFA DI VAVRA




Roma - Slavia Praga...minuto 114' del secondo tempo supplementare...il diagonale di Vavra è in apparenza innoquo quanto, in realtà, insidioso. Cervone la battezza fuori ma la palla si infila placidamente in rete per l'incredulità dell'estremo romanista e la gioia incontenibile dei giocatori cechi. Sfuma in questa maniera, di fronte ad un Olimpico di colpo ammutolito, la qualificazione della Roma alla semifinale di Coppa Uefa 95/96. Insieme al passaggio del turno sfumano anche i sogni di gloria di tantissimi tifosi accorsi allo stadio a sostenere l'undici di Mazzone che quella sera la gloria se la stava guadagnando dopo aver clamorosamente ribaltato il 2 a 0 della gara di andata con una grandissima partita, forse tra le più commoventi di sempre.  

Ma andiamo con ordine: 19 Marzo 1996, allo stadio Olimpico si gioca la partita di ritorno tra Roma e Slavia Praga, quarti di finale di Coppa Uefa. La squadra di Mazzone è chiamata a fare il miracolo per ribaltare la secca sconfitta rimediata quindici giorni prima tra i ghiacci di Boemia. L'atmosfera è elettrizzante con 65.000 supporters giallorossi accorsi ad incitare i propri beniamini con canti e scenografie. La partita si dimostra però subito complicata con lo Slavia asserragliato in difesa a difendere il doppio vantaggio e pronto a lanciare il contropiede sfruttando l'estro di Karel Poborsky (futuro laziale) e la velocità del longilineo Smicer. Frantisek Cipro, tecnico della squadra ceca, ha infatti preparato una gabbia per contenere la rapidità di Carboni e Moriero e le giocate del giovane Totti. Il risultato è che per tutto il primo tempo la Roma non crea profondità e il muro eretto dallo Slavia appare invalicabile. La Roma prova a sfondare per vie centrali ma Giannini e Di Biagio finiscono per non trovare alcun punto di riferimento. L'unico sussulto è dato proprio da una conclusione di Di Biagio con la sfera che prima rimpalla sulla gamba di Suchoparek e che poi si stampa sul palo con Stejskal battuto. A questo punto si sveglia anche lo Slavia che approfittando di una Roma sbilanciata in avanti, colpisce in contropiede prima con Smicer (erroraccio di Tarzan Annoni) e poi, in finale di tempo, col solito Poborsky. Cervone, attentissimo, riscatta con due belle parate le insicurezze mostrate quindici giorni prima.



Nell'intervallo il Sor Carletto cambia le carte in tavola togliendo un Fonseca evanescente per inserire un grintosissimo Cappioli, una furia nello strappare palloni preziosi agli avversari quanto sfortunato a vedersi negare il gol di testa da Penicka. La mossa si rivela comunque azzeccata perchè Cappioli porta velocità alla manovra dei giallorossi che cominciano così a sfaldare il fortino dei praghesi. Al 60' la svolta: Moriero porta in vantaggio la Roma con una bella conclusione dalla distanza. L'Olimpico ruggisce infondendo la carica agli uomini di Mazzone. La manovra dei giallorossi diventa più incalzante e Giannini sale in cattedra. Il raddoppio è nell'aria. Minuto 82': punizione battuta da Balbo dal vertice destro. La traiettoria è precisa proprio sulla testa di Giannini che si avvita e batte imparabilmente Stejskal per il 2 a 0. La scena è una tra le più belle di sempre: il Principe corre sotto la Sud e si toglie la maglia. Totti gli si avvinghia dietro e poi tutta la squadra, massaggiatori inclusi. Il risultato dell'andata è ribaltato. L'Olimpico è una bolgia infernale. Ma non basta. Nel corso dei tempi supplementari serve il colpo del ko che arriva al minuto 99' di una partita dalle emozioni intense. Break romanista, Totti prende palla a metà campo, millimetrico lancio in profondità di destro per Moriero che, in corsa, fa secco Stejskal sul palo più lontano. 3 a 0. L'apoteosi e giro di campo per il marcatore con tutto lo stadio in visibilio. La Roma è in semifinale.

A questo punto sembrerebbe fatta ma purtroppo c'è ancora spazio per il fulmine a ciel sereno. Mancano soltanto sei minuti alla fine quando Vavra lascia partire quel lento, maledetto diagonale che inganna Cervone spedendo la Roma e i suoi impagabili tifosi all'Inferno. Quell'insidiosa conclusione pone la parola fine all'avventura giallorossa di Carlo Mazzone e all'epopea di Capitan Giannini. Ma quella partita è rimasta indimenticabile per l'attaccamento alla maglia di tutti i protagonisti in campo e per il tifo incessante di una Curva Sud da brividi. 



mercoledì 23 dicembre 2015

BUONE FESTE


Tra avvistamenti, scoop e rumours più o meno reali, la Redazione di Romanisti vi augura un Sereno Natale e Buone Feste alla sua maniera. Con l'augurio di un 2016 migliore per i colori giallorossi. 

Sempre Magica!

domenica 20 dicembre 2015

ROMA - GENOA 2 - 0



Roma - Stadio Olimpico - 20 Dicembre 2015 ore 15.00
SERIE A - 17 Giornata
ROMA - GENOA 2 - 0

ROMA: Szczesny 6, Florenzi 7.5, Manolas 6, Rudiger 6.5, Digne 6.5, Nainggolan 6.5 (88′ Vainquier 7), De Rossi 6, Pjanic 5 (65′ Falque 6), Salah  5.5 (82′ Sadiq 7.5), Dzeko 4.5, Gervinho 5. All: Garcia
GENOA
Perin 5.5, Ansaldi 5.5 (57′ Pandev 5), De Maio 6, Izzo 5.5, Gakpé 5, Capel 5 (46′ Lazovic 6), Ntcham 5.5, Munoz 6, Tachtsidis 5.5 (64′ Cissokho 5.5), Rincon 5.5, Laxalt 5


MARCATORI: 42'Florenzi, 89'Sadiq
ARBITRO: Gervasoni (Mantova)


OSSIGENO


Un 2 a 0 per scacciare questo brutto 2015. Possiamo sintetizzare così la gara della Roma vinta contro un Genoa rimaneggiato, una partita non sufficiente, ancora una volta zeppa di errori ma dalla quale escono fuori questi benedetti tre punti che mancavano ormai dal derby.

Naturalmente i problemi in corso rimangono tutti: il destino di Rudi Garcia, nonostante oggi abbia probabilmente schivato l'esonero, la mancanza di gioco, il caos mentale della squadra, l'ennesimo flop di Dzeko (lento, lentissimo più gol mangiato ed espulsione), lo sfilacciato rapporto coi tifosi, una società assente.

Ci piacerebbe ripartire da due cose: dalla gioia di Florenzi, uomo simbolo della giornata, autore di un gol fortunoso quanto cercato e da quell'abbraccio generale a Garcia (fischiato dal pubblico). Un abbraccio che sta lì quasi per cancellare brutture, errori, polemiche che abbiamo dovuto sorbirci da un mese a questa parte fino a tutto il primo tempo di oggi. Vorremmo ripartire dal raddoppio del giovane Sadik e da un progetto tecnico che non tenda a lasciare in disparte i giovani (vedi Ucan) anche quando i titolari sono con la lingua di fuori.
Ci piacerebbe però avere chiarezza anche dalla squadra, ancora una volta lentissima, dalla società nella gestione del problema allenatore, da Sabatini nella gestione del mercato (possibilmente con qualche rinforzo vero).

Il 2 a 0 contro il Genoa, forse una delle poche squadre, tra valore tecnico, squalifiche e infortunati, attualmente ad essere conciate peggio della Roma, serve a far capire che con impegno, serietà e umiltà si potrebbero davvero recuperare i punti fin qui perduti. La vittoria della Lazio a Milano contro l'Inter rilancia sorprendentemente anche la squadra di Garcia, ora a -4 dalla vetta. Per recuperare davvero il gap serve però quel qualcosa in più, già in possesso delle compagini che in classifica si trovano al momento sopra i giallorossi (il Napoli ha i gol di Higuain, la Fiorentina il bel gioco, la Juve la ferma determinazione).

Questo secondo noi è il primo problema da risolvere durante la pausa natalizia, imprescindibilmente da tutto e da tutti.

LA STAMPA


CORSPORT - ROMA CREDICI SEI A -4! Genoa battuto con Florenzi e il giovane Sadiq. Garcia salvo. Tutto riaperto. Ora serve il mercato.

CORSPORT - SABATINI ESAGERA - Il ds senza freni e con dubbio gusto: "Ci saranno schizzi di sangue ma non di Garcia"

IL MESSAGGERO - ROMA - GENOA 2-0: Florenzi e Sadiq due abbracci a Garcia. I giallorossi tornano al successo dopo 7 partite

IL MESSAGGERO - DZEKO SI SCUSA SU INSTAGRAM PER L'ESPULSIONE - "Il mio comportamento non è stato buono. Non accadrà di nuovo"


IL FILM DELLA PARTITA


Primo tempo bruttissimo. Tanti errori e tanta paura in campo. Rudiger, cmq, tra i migliori in difesa
La lentezza della squadra non aiuta un Salah ancora convalescente, qui contro Laxalt
Dopo 42 minuti di nulla, Florenzi sfrutta al meglio un rinvio difettoso della difesa genoana e batte di prima intenzione Perin 
Pjanic contro l'ex giallorosso Tachtsidis. Ancora una volta la manovra della Roma ha dovuto fare a meno della fantasia del bosniaco, praticamente impalpabile.
Altra giornata da dimenticare per Edin Dzeko. Prima si divora l'ennesimo gol davanti alla linea di porta,poi si fa espellere per un doppio insulto all'arbitro Gervasoni.
Nell'ultima fase del match la Roma rimane in dieci uomini ma Sadik, sfrutta al meglio un bel suggerimento di Vaincqueur, e sigla il sospirato raddoppio.
La gioia di Umar Sadik. Il nigeriano, 18enne, è alla 3 presenza in Serie A.


I GOL


1-0: Florenzi



2-0: Sadiq

CIAO ITURBE


Iturbe se ne va. Il comunicato pubblicato dal giocatore argentino sui social network conferma il suo passaggio in Inghilterra. Destinazioni probabili Watford o Bournemouth (il trasferimento dovrebbe essere in prestito oneroso con possibilità di riscatto).

Nonostante l'evidente pochezza delle prestazioni che stride fortemente con i danari sborsati da Sabatini per portarlo a Roma dall'Hellas un anno e mezzo fa, un pò ci dispiace. Il ragazzo ha sempre mostrato attaccamento alla maglia e tanta voglia di fare. Poi, purtroppo, spesso le grandi storie d'amore vuoi per la giovane età, vuoi per il saper gestire il contesto, vuoi per le effettive doti tecniche forse non proprio da top player, non sempre fioriscono come il romanticismo ci porta a sognare.

In bocca al lupo Manuel. Magari è soltanto un arrivederci. Ti aspettiamo tra le storie di "Che fine ha fatto..." 

ANCHE I RICCHI PIANGONO...#4


Alla vigilia di Roma-Genoa si chiude una settimana molto sofferta sia dal punto di vista dei risultati che da quello della comunicazione. Un piccolo riassunto, giusto per prenderla un pò a ridere...

giovedì 17 dicembre 2015

SONDAGGIO: L'EXPLOIT

Questi i risultati del sondaggio andato in onda sulla nostra pagina Google+ :

ROMA v REAL MADRID: Garcia:"Sfida esaltante. Col Real ci servirà un exploit!"
Cosa pensate delle parole del tecnico?

Ecco il parere espresso da due delle Community romaniste presenti in Google+


AS ROMA 1927 Community



AS ROMA

Questi alcuni commenti pubblicati

FABIO -
Sinceramente non mi esprimo su quello che ha detto l allenatore, sulla carta siamo sfavoriti. ..non ci piove su questo ma da qui a febbraio ce la sosta il calcio mercato e qualche partita. ..rimanderei le considerazioni più avanti! Tutto può succedere. ...non si mai. ...forza Roma!


PINA -  
Io non le ho lette. Spero solo che la Roma si svegli dal letargo. FR.

FRANCESCO - 
Sicuramente nn vinceremo la coppa dei campioni....ma vinceremo contro il real ne sono certo. La Roma ritirerà a essere la magica... forza romaaaaaaá

VINCENZO - Sette e uno buone feste a tutti 

ROMA - SPEZIA 0 - 0 poi 2 - 4 dcr




Roma - Stadio Olimpico - Mercoledì 16 Dicembre ore 14.30
Coppa Italia - Ottavi di finale (gara unica)
ROMA - SPEZIA 0 - 0 poi 2 - 4 dcr

ROMA De Sanctis, Maicon, Castan, Rudiger, Emerson (dal 79’ Digne), Pjanic, Vainqueur (dal 64’ De Rossi), Ucan, Iturbe (dal 60’ Florenzi), Dzeko, Salah. A disposizione: Nainggolan, Iago Falque, D’Urso, Gyomber, Lobont, Szczesny, Di Livio, Manolas, Umar. All. Garcia
SPEZIA Chichizola, Martic, Valentini, Terzi, Migliore, Situm, Canadjija, Brezovec (dal 67’ Juande), Misic (dal 77’ Ciurria), Catellani (dal 98’ Acampora), Nene. A disposizione: Postigo, Tamas, Piccolo, Sluga, Coric, Errast, Milos, Dentello, Rossi. All. Di Carlo

ARBITROMarco Di Bello (Sez. di Brindisi)
RIGORI: Pjanic (NO GOL), Terzi (GOL), Dzeko (NO GOL), Nene (GOL), De Rossi (GOL), Digne (GOL), Juande (GOL), Acampora (GOL)



SPIEZZATI

Nonostante il percorso nel roster di Coppa Italia si presentasse abbastanza abbordabile, in un surreale pomeriggio di metà dicembre la Roma riesce a farsi eliminare clamorosamente dal torneo ad opera di una compagine, lo Spezia, che naviga più o meno a centroclassifica della Serie B aggiungendo un altro record nell'ormai stracolma bacheca degli orrori di Trigoria.

120 minuti di nulla giocati alla velocità di un elefante che cerca di ballare il walzer sui tacchi a spillo. 0 tiri in porta, 0 episodi degni di nota. Fino ad arrivare alla lotteria dei rigori dove prima Pjanic e poi Dzeko falliscono il loro tentativo dal dischetto degli 11 metri. In questo modo l'opportunità di arrivare alle semifinali (nei quarti la vincente incontra la rivelazione Alessandria) e magari giocarsela per accedere alla finale che vale un trofeo, forse quello più abbordabile, sfuma senza nemmeno diventare un desiderio concreto.

Lo stadio perennemente vuoto, una squadra professionalmente indecorosa che si fa mettere sotto da chiunque, un allenatore spesso inadeguato ma ormai mollato da tutti (anche dalla stampa che lo fa regolarmente passare come l'unico responsabile di questo scempio), una società inesistente che, ogni anno, fa di tutto per non vincere coprendosi prima di proclami e poi di ridicolo a livelli cosmici.

Questo è il desolante panorama riservato a chi riesce a trovare ancora una ragione per amare questa maglia pure nei giorni più bui.

LA STAMPA


CORRIERE DELLO SPORT - GARCIA E' FINITA - Roma fuori in Coppa Italia, summit nella notte, decisa la svolta.

REPUBBLICA SPORT - GARCIA HA LE ORE CONTATE - Tecnico mai così vicino all'esonero. Contattato Bielsa, ipotesi Lippi.

IL MESSAGGERO - GARCIA: "NON MOLLO. SPINGERO' LA ROMA FINO ALLA MORTE"


IL FILM DELLA PARTITA

Per la partita contro lo Spezia, Garcia lascia a riposo Nainggolan e Manolas. Castan torna titolare. La musica purtroppo non cambia e la Roma è la solita: lentissima e inconcludente. 

Anche Salah non è assolutamente tra i migliori

Chance da titolare per Salih Ucan. Il turco è forse il meno peggiore dei suoi lasciando intravedere qualche spunto interessante. 
Miralem Pjanic a testa bassa. Dopo una partita in cui non si è mai visto, il suo errore dagli 11 metri (assieme a quello di un inguardabile Dzeko) condanna la Roma all'ennesimo record negativo.

Iturbe contrastato da due avversari. Con l'argentino, autore di un'ennesima prestazione insufficiente, siamo probabilmente ai saluti. Per lui la prossima destinazione dovrebbe essere il Watford.  

Rudi Garcia termina la gara stravolto. L'esonero, stavolta, potrebbe essere davvero dietro l'angolo. 

martedì 15 dicembre 2015

L'EXPLOIT


Champions League - Ottavi di finale: sarà Roma - Real Madrid

NAPOLI - ROMA 0 - 0



Napoli - Stadio San Paolo - Domenica 13 Dicembre 2015 - ore 18.00
SERIE A - 16 Giornata
NAPOLI - ROMA 0 - 0


NAPOLI: Reina 6, Hysai 6,5, Albiol 7, Koulibaly 7, Ghoulam 6,5, Allan 6, Jorginho 5,5, Hamsik 6, Callejon 5,5 (67' Mertens 6), Higuain 6, Insigne 6 (88' El Kaddouri Sv). A disposizione:Gabriel, Rafael, Chiriches, Strinic, Maggio, Henrique, Valdifiori, David Lopez, Chalobah, Dezi. All: Sarri
ROMA: Szczesny 7, Florenzi 5 (88' Vainqueur Sv), Manolas 7, Rudiger 6,5, Digne 6, De Rossi 6,5, Nainggolan 6, Iago Falque 5,5 (82' Gyomber Sv), Pjanic 5,5, Salah 5,5 (76' Iturbe Sv), Dzeko 5,5
A disposizione:De Sanctis, Castan, Maicon, Emerson Palmieri, Keita, Uçan, Di Livio, D'Urso, Sadiq. All: Garcia

ARBITRO: Rizzoli di Bologna




PUNTICINO


Alla fine la Roma esce dal San Paolo con la propria porta inviolata e un punticino in saccoccia. Se da una parte lo 0 a 0 strappato nell'infuocata tana del Napoli potrebbe significare un colpo di acceleratore per ridare gas a un morale ormai già da tempo sotto i tacchi dell'undici di Rudi Garcia, dall'altra l'atteggiamento totalmente rinunciatario proposto dai giallorossi, oltre a lasciare l'iniziativa all'undici di Sarri per novanta minuti e oltre a non tirare mai in porta, fa consolidare davvero tanti pensieri negativi.

In un contesto in cui sicuramente contava non perdere, bisogna però registrare anche l'imbarazzante situazione di non riuscire mai (!) a sfruttare la velocità e l'efficacia del contropiede, caratteristica su cui si basava il gioco della Roma di inizio stagione. Ancora una volta assistiamo a errori di misura, di controllo che oggettivamente, alla lunga, finiscono per lasciare molto sconcertati. Anche la tattica di far giocare Dzeko, un acquisto oneroso che in questo momento sembra avere tutte le fattezze di un lento, elefantiaco flop, per piazzarlo lontano dalla porta e renderlo uno dei terminali della manovra di rimessa, appare decisamente incomprensibile. Per non parlare poi del cambio Iago Falque - Gyomber che negli ultimi infuocati minuti conferisce alla Roma un retrogusto alla Cesarone Maldini (leggi tutti dietro i 16 metri a fare il fortino) o, per essere più espliciti, alla provinciale in gita premio alla Scala del calcio.

In un match brutto che, per un motivo o per l'altro, ha comunque registrato l'eclissi di Pjanic per i giallorossi e soprattutto dello spauracchio Higuain per il Napoli, guardato a vista da Manolas e Rudiger come l'oro di Fort Knox, l'eroe della serata, dopo i salvataggi col Bate, si conferma ancora una volta Wojciech Sczeszny, oggi autore di un prodigioso intervento sulla conclusione di Hamsik che ricaccia in gola il ruggito a un San Paolo in fervente attesa del gol vittoria nel corso dei minuti finali.

Morale: moderata soddisfazione per un punticino striminzito ma è evidente che tutto questo non può andare. Cosa si può fare adesso per tentare di riaddrizzare una stagione che vede l'Inter in fuga e la Roma ormai quinta in classifica, sorpassata anche dalla Juve, vittoriosa nell'altro big match contro la Fiorentina?

Importante recuperare l'assetto psicologico (il catenaccio a Napoli, viste le condizioni della squadra, era probabilmente l'unica alternativa anche se il suo uso reiterato potrebbe non essere consono nello stretto futuro)  ma anche e soprattutto quello tattico a partire dal problema punta. A nostro parere uno Dzeko lento, visibilmente in difficoltà e schierato lontano dalla porta avversaria, probabilmente non giova a una compagine orfana di Gervigno e con un Salah ancora convalescente, gli uomini che avevano contribuito a portare in alto i giallorossi nella prima fase del campionato.

Il centrocampo annaspa, col solo Nainggolan a lottare nelle paludi contro i mulini a vento. Pjanic, nonostante la migliore stagione in giallorosso di sempre, continua a giocare a sprazzi e la manovra è terribilmente farraginosa. Florenzi come terzino destro, a parte il momento di forma poco felice, secondo noi, toglie qualcosa a questa squadra. 

Questi probabilmente sono i principali punti su cui dovrà riflettere Rudi Garcia sperando pure che la squadra si svegli e che la società usi i soldi della qualificazione Champions per comprare qualche giocatore vero (terzino destro, due sostituti come centravanti e centrale difensivo). Al contrario, già da adesso, vediamo molto dura un'eventuale risalita nelle zone che contano.

LA STAMPA



Gazzetta dello Sport - SCZESZNY C'E', HAMSIK NO. LA ROMA TIENE A NAPOLI

La Repubblica Sport - NAPOLI - ROMA 0-0 UN PARI CHE FA FELICE L'INTER

Il Corriere dello Sport - IL GOL ANNULLATO A DE ROSSI FA DISCUTERE


IL FILM DELLA PARTITA

Tema della partita è a senso unico: Napoli avanti tutta e Roma a difendersi. Florenzi, apparso ancora appannato, in difficoltà su Insigne.
Manolas ha marcato molto bene Higuain, temutissimo da Rudi Garcia
Partita deludente di Miralem Pjanic che non ha fornito alle punte palloni sfruttabili in contropiede
Nella ripresa De Rossi porta in vantaggio la Roma ma Rizzoli annulla perchè sul cross di Rudiger la palla avrebbe varcato la linea di fondo...

In un centrocampo che annaspa, Nainggolan è l'unico a cercare di chiudere ogni falla
A pochi minuti dal termine Sczeszny nega ad Hamsik il gol del vantaggio
Finita!!! La Roma strappa un punticino ma l'Inter vola a +7 e la Juve la scavalca in classifica. Garcia si ritiene comunque soddisfatto.


venerdì 11 dicembre 2015

IPSE DIXIT


Attendendo la crescita per il quinto anno consecutivo, con questo messaggio del Presidente ci avviamo alle pendici del Vesuvio...

giovedì 10 dicembre 2015

ROMA - BATE 0 - 0



Roma - Stadio Olimpico 09 Dicembre 2015 ore 20.45
Champions League - Gruppo E - 6 Gara
ROMA - BATE BORISOV 0 - 0

ROMA Szczesny; Florenzi, Manolas, Ruediger, Digne; Nainggolan, De Rossi, Pjanic; Iago (dal 38' s.t. Uçan), Dzeko, Iturbe (dal 14' s.t. Salah) (De Sanctis, Castan, Maicon, Keita, Vainqueur). All. Garcia.
BATE BORISOV Chernik; Zhavnerchik, Polyakov (dall'11' s.t. Dubra), Milunovic, Mladenovic; Yablonski, Nikolic (dal 33' s.t. Karnitski); Stasevich, Hleb, Gordeichuk; Mozolevski (dal 15' s.t. M. Volodko) (Soroko, Aleksievich; Jevtic, Olekhnovich). All. Yermakovich.

ARBITRO
 Atkinson (Eng)




OTTAVI SENZA GLORIA

Al triplice fischio dell'inglese Atkinson, i neanche 30.000 presenti all'Olimpico esplodono l'ennesima bordata di fischi all'indirizzo dei giallorossi. Nel frattempo, a Leverkusen, va in scena l'ultimo giro di orologio tra Bayer e Barcellona. Lo score è ormai piantato sull' 1 a 1 ma più di qualcuno, considerati i miracoli di Ter Stegen, teme la doccia scozzese dell'ultimo secondo che potrebbe spedire i tedeschi in Paradiso e beffare ignobilmente gli uomini di Garcia. Trenta...quaranta..sessanta! In Germania è finita. Si può tirare il fiato. La Roma è qualificata agli ottavi di finale di Champions League ma nessuno festeggia: in campo sguardi bassi, sugli spalti i dissensi hanno invece volume altissimo. Una scena tanto surreale quanto grottesca, durante una notte di coppe europee, non ricordo di averla mai vissuta .

Qualificazione a parte, rimane difficile salvare qualcosa dalla Roma che stasera, contro il Bate Borisov, si gioca già una bella fetta di stagione. Gli errori la fanno da padrone in ogni parte del campo: errori di gioco, di impostazione, di costruzione, di misura, di conclusione. Errori dettati anche dalla paura di bissare la sconfitta contro i campioni di Bielorussia ed uscire dalla Champions League per mano di una compagine fondamentalmente mediocre quanto tignosa e velocissima. I giallorossi non azzeccano nulla per tutti i novanta minuti di una gara che si deve vincere ad ogni costo sia per staccare il biglietto qualificazione sia per dare una risposta all'ambiente dopo le brutte recenti prestazioni in campionato. Tutti sperano di fronte al nulla: in campo gli errori e la noia riescono anche ad andare oltre la logica dettata dalla Legge di Murphy.

Peccato perchè il ritmo, di certo non indiavolato, ci sarebbe pure ma, nel primo tempo, ogni buon proposito di Iturbe, di Nainggolan e di Iago Falque sembra scevro dello spirito di squadra. Uno spunto solitario e isolato che si infrange regolarmente contro il muro gialloblu del Bate, anch'esso in corsa per raggiungere una qualificazione che in Bielorussia sarebbe di portata storica. Poi ecco Dzeko, sempre più elefantiaco nei movimenti e deludente nelle conclusioni. Quando il bosniaco la stoppa bene o cade pesantemente a terra o viene sistematicamente fermato da avversari più veloci di lui. Quando invece deve concludere e segnare, come a inizio ripresa quando si trova in contropiede la porta quasi totalmente spalancata, finisce per spararla addosso a Chernik in uscita. Roba da imprecare tutto il calendario. Non finisce qui: qualche minuto dopo è Florenzi a cercare il benedetto gol del vantaggio ma la sua conclusione viene deviata in corner dall'ottimo estremo del Bate. Poi è ancora Dzeko a spararla fuori dopo una pregevole azione in area avversaria mentre Rudiger ci prova di testa mandando alto. 

Dopo i primi dieci minuti incoraggianti del secondo tempo, la Roma inizia però a calare di fisico e di testa. In difesa si comincia a ballare il boogie woogie con il caracollante Rudiger che appena arpiona il pallone riesce soltanto a spararla in tribuna e con Manolas che, da solo, deve chiudere per quattro. E quando il Bate, a metà secondo tempo, capisce che il colpaccio non è così impossibile, alza di colpo il baricentro confidando nella maggiore velocità di Mladenovic e Volodko i quali finiscono per lasciare regolarmente Florenzi e Digne come due statue di salgemma nonostante la trama tattica impostata dall'ingegner Yermakovich risulti abbastanza prevedibile (forcing al centro e apertura di prima a cercare la percussione degli esterni).

I giallorossi, allora, non la vedono più e salvano la baracca soltanto grazie a un miracoloso intervento di Sczeszny su Gordeichuk, a due passi dalla porta. Gli uomini di Garcia provano un'ultima disperata reazione che culmina nel tiro di Pjanic ribattuto sulla linea. Ma nel solito clima da cavalleria rusticana è ancora il Bate a divorarsi il gol che addirittura lo qualificherebbe agli ottavi quando ancora un super Sczeszny dice di no a Mladenovic e alla successiva ribattuta a rete di capitan Stasevich. Poi la fatica inizia a logorare anche i bielorussi che danno spazio alle ultime incursioni (stentate) di Salah e di Nainggolan prima dei fischi finali che si abbattono sull'Olimpico. Sicuramente la qualificazione più brutta che abbia mai visto in tanti anni.  Il primato negativo di punti e le 16 reti incassate ne restano a testimonianza.

LA STAMPA



LA REPUBBLICA Sport - Roma - Bate 0 - 0: Giallorossi agli ottavi tra i fischi
Impaurita e con poche idee, la squadra di Garcia non va oltre lo 0-0 contro i bielorussi che nella ripresa sfiorano in tre occasioni il colpaccio. Qualificazione ottenuta con il minimo storico di punti. Decisivi Szczesny e il pareggio tra Bayer e Barcellona. Pallotta attacca pubblico e giornalisti


IL MESSAGGERO - Roma - Bate Borisov 0- 0: Garcia agli ottavi grazie al Barcellona
La Roma centra gli ottavi di finale di Champions ma deve dire grazie al Barcellona che frena sul pareggio il Bayer Leverkusen: giallorossi e tedeschi appaiati nel girone, ma gli scontri diretti premiano la squadra di Garcia.
All'Olimpico finisce solo 0-0 contro il Bate Borisov: troppo poco per non scatenare l'ira dell'Olimpico che si aspettava ben altra prestazione e che, nonostante la qualificazione, ha sommerso di fischi la squadra sia alla fine del primo tempo che al triplice fischio finale. Garcia deve molto a Szczesny che nella ripresa compie un autentico miracolo su Gordeychuk.




IL FILM DELLA PARTITA


Iturbe anticipato da Stasevich. L'argentino seppur volenteroso, questa sera ha sbagliato ancora molto.

Non è andata meglio a Iago Falque, partito titolare, intrappolato nella rete gialla del Bate

Dzeko si dispera dopo una delle tante occasioni sciupate. Il bosniaco, ancora una volta, è rimasto a secco di gol. 

L'occasione capitata sui piedi di Florenzi ad inizio ripresa. Chernik devia miracolosamente in corner.

La prodigiosa parata di Sczeszny che vale la qualificazione agli ottavi di finale

Si rivede anche Salah anche se, dopo il lungo stop patito, l'egiziano non è ancora al meglio.
Rudi Garcia si complimenta con Yermakovich. Il tecnico giallorosso stasera ha di fatto salvato la panchina. Con il Napoli, però, la Roma è obbligata a fare molto di più.