domenica 30 settembre 2018

ROMA - LAZIO 3 - 1


Roma - Stadio Olimpico - sabato 29 Settembre 2018 - ore 15
Serie A - 7 Giornata
ROMA - LAZIO 3 - 1

ROMA: Olsen; Santon, Manolas, Fazio, Kolarov; De Rossi (29' st Cristante), N'Zonzi; Florenzi (38' st Juan Jesus), Pastore (37' pt Lo. Pellegrini), El Shaarawy; Dzeko.
A disposizione: Kluivert, Zaniolo, Fuzato, Under, Mirante, Marcano, Karsdorp, Schick, Lu. Pellegrini. Allenatore: Di Francesco

LAZIO: Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Caceres; Marusic, Parolo (9' st Badelj), Lucas Leiva, Milinkovic-Savic, Lulic (37' st Caicedo); Luis Alberto (9' st Correa); Immobile.
A disposizione: Guerrieri, Cataldi, Wallace, Proto, Berisha, Durmisi, Murgia, Patric, Bastos. Allenatore: Inzaghi

ARBITRO: Rocchi di Firenze
MARCATORI: 45' Lo. Pellegrini, 67' Immobile, 71' Kolarov, 86' Fazio



La Roma si prende meritatamente il derby, dando una bella ritoccata alla classifica ma soprattutto conferendo il giusto merito al lavoro svolto da Di Francesco che, dopo la disastrosa sconfitta di Bologna e il ritiro di inizio settimana, è stato forse messo troppo frettolosamente sulla graticola dai media e dai tanti tifosi delusi dal brutto inizio di stagione.

Ciò che registriamo da questo Roma - Lazio 3 a 1 è forse la tanto invocata inversione di tendenza, intravista contro il modesto Frosinone e certificata quest'oggi. I giallorossi forse si sono sbloccati. Magari non ancora guariti del tutto, come testimonia la clamorosa cazzata commessa da Piè Veloce Fazio che rimette inaspettatamente in gioco gli uomini di Inzaghi, ma sicuramente sono apparsi più tosti, bravi a reagire dopo l'1 a 1, più dentro la partita e forse più dentro anche ai concetti che il tecnico, a bordo campo, si sbracciato a snocciolare ai suoi.


Due uomini su tutti: il primo è Daniele De Rossi, tante volte da me spernacchiato sul blog ma a cui oggi va il plauso più grande. Ebbene il Capitano da diversi giorni ha preso per mano la squadra ponendosi come vero e proprio totem in campo. L'ha fatto anche oggi, specialmente dopo un avvio che vedeva la Lazio più in palla dei nostri. Concentrazione sempre alta nel chiudere l'azione avversaria e nel far ripartire l'azione, parolaccia sempre sulle labbra per spronare i compagni addormentati. Altro che Capitan Peroni. Mi è piaciuto molto l'abbraccio con mister Eusebio dopo la sostituzione, quasi a suggellare quell'unità d'intenti invocata dall'allenatore per tentare di risalire la china e abbattere la crisi. 


Il secondo, finalmente, è Lorenzo Pellegrini oggi forse autore della sua migliore partita in giallorosso. Entrato per sostituire l'infortunato Pastore (che peraltro stava giocando bene), ha buttato sul rettangolo verde grinta, dinamismo e tecnica, fino a trovare quel gol di tacco che manda alle stelle lo spread romanista. Una personalità offuscata in quello sguardo con la palpebra calata e vagamente snob, ma oggi tornata quasi a ruggire come ai tempi del Sassuolo con la classe degna di un leoncino in papillon. Un gol e un assist. Ci auguriamo sia soltanto l'inizio perchè il nostro centrocampo ha terribilmente bisogno di tutto questo. 

Di Fra rinuncia al 4-3-3 per il 4-2-3-1 con un Florenzi finalmente alto grazie alla copertura di Santon. Lo aveva fatto capire più volte nei giorni scorsi anche se da più parti gli han detto gratuitamente di essere un "minestraro" (tanto lo dicevano pure a Ranieri). Però oggi quando la Roma riesce a scavalcare la mediana biancoceleste, per loro sono spesso dolori. I laziali, francamente, non l'hanno mai vista, nemmeno dopo il fortunoso pari di Immobile. Non sono stati determinati a sufficienza i ragazzi di Inzaghi e hanno lasciato il fianco scoperto, specialmente in difesa, a chi di cattiveria si è improvvisamente ritrovato a campare, quasi come destato da un sonoro schiaffone. Vedi, ad esempio, Kolarov, fino all'altra sera uno zombie, e oggi tornato a frustare su punizione come ai bei tempi, addirittura, si racconta, col piede sinistro assassinato. 

E poi ci sono gli altri: Piè Veloce Fazio ci stupisce trasformandosi da giggilungo in reazionario eroe della patria in soli 20 minuti. Santon, planato a Fiumicino tra milioni di "mortacci" nelle orecchie ma fin qui dimostratosi un terzino diverso da quel salame che vagava per San Siro con la maglia interista addosso. E ancora Florenzi, ancora impreciso ma a tratti sgasante quanto basta per farmi palpitare e addirittura Zonzo che, seppur ancora ciondolante quando il ritmo partita si alza, sembra pian piano prendere confidenza lì davanti alla difesa (presidiata da un chirurgico Manolas). E' un piacere vederlo arraffare palloni con quelle zampone lunghe dai timidi Parolo e Luis Alberto mentre Milinkovic deve ancora capire chi sono gli avversari di giornata.

Certo, non mancano anche le ombre: per esempio El Sciaraui, seppur generoso, cade a pelle di leone al primo contrasto che gli fanno gli avversari. Dzeko, forse nervoso perchè non segna, ci litiga in diretta mondiale per una palla che il compagno non gli passa, Pastore che si infortuna per l'ennesima volta, la concentrazione che di colpo t'abbandona e ti lascia col cerino in mano quando meno te l'aspetti. 
Insomma la strada da percorrere non è semplice e forse rimane ancora tortuosa e tutta da snocciolare. Però probabilmente la direzione imboccata è quella giusta. Per ora ci godiamo una buona prestazione fatta di "garra" e pure qualche squarcio di gioco che mai guasta. Augurandoci che aumenti sempre più anche il fiato e la coesione.
Daje Roma

De Rossi tra i migliori in campo in questo derby. Da vero capitano sprona la squadra verso la vittoria

Ancora un altro infortunio per lo sfortunato Pastore

Al posto del Flaco, un super Pellegrini cambia le sorti della partita

Ma quando la Roma sembrava in completo possesso, un erroraccio di Fazio spiana la strada al pari di Immobile

Kolarov riporta in vantaggio la Roma con un bellissimo calcio di punizione

E lo stesso Fazio si fa perdonare infilando il 3 a 1 di testa











Juventus già a +6 sul Napoli dopo la vittoria nello scontro diretto. Inter quarta dopo la terza vittoria consecutiva. Fiorentina, Sassuolo e Genoa sorprese d'inizio stagione. Quanto dureranno? 


giovedì 27 settembre 2018

ROMA - FROSINONE 4 - 0


Roma - Stadio Olimpico - mercoledì 26 Settembre 2018 - ore 21.00
Serie A - 5 Giornata
ROMA - FROSINONE 4 - 0

ROMA: Olsen; Santon, Manolas (45′ Marcano), Fazio, Kolarov; De Rossi (82′ Lu. Pellegrini), Nzonzi; Under, Pastore (67′ Zaniolo), El Shaarawy; Schick.
A disp.: Fuzato, Mirante, Karsdorp, Juan Jesus, Florenzi, Cristante, Lo. Pellegrini, Dzeko, Kluivert. All.: Di Francesco

FROSINONE : Sportiello; Goldaniga, Ariaudo, Capuano; Zampano, Chisbah, Crisetig, Cassata, Beghetto; Ciano (72′ Campbell), Pinamonti (66′ Ciofani).
A disp.: Bardi, Krajnc, Salamon, Molinaro, Brighenti, Ghiglione, Hallfredsson, Vloet, Soddimo, Perica. All.: Longo

Marcatori: 2′ Under, 28′ Pastore, 35′ El Shaarawy, 87' Kolarov

Arbitro: Di Bello


Dato per scontato che il Frosinone non può essere considerato un test probante per caratura tecnica e ritmo di azione, stasera si sono visti almeno un pò più di concentrazione e di continuità.
Quattro gol segnati ma soprattutto un agognato clean sheet che consente a Bobbi Olsen (e anche a me) di trascorrere una serata tranquilla nelle vesti di spettatore in campo. Ma anche, e questo forse è il dato più positivo, una gara a tasso zero per quanto riguarda le fatali cazzate commesse nonostante la temuta presenza in campo di Santon e, dalla ripresa, di Giggilungo Marcano. Certo, i ciociari di mister Longo, venuti all'Olimpico timorosi di prendere l'imbarcata, non fanno mai nulla per rendersi pericolosi e in 90 minuti colpiscono solamente un palo con Cibsà, il sosia di Minala, soltanto quando la contesa è ormai ai titoli di coda. 




In pratica si tratta di una boccata d'ossigeno prima del derby che, pur non fornendo risposte sullo stato in essere del grande sonno giallorosso, serve però a mister Eusebio al fine di testare alcuni elementi che finora hanno avuto poco spazio e per cercare alcune risposte nei fin qui contestati titolari durante un momento della stagione molto delicato. Appare comunque chiaro che il vero esame di maturità sarà sabato pomeriggio anche se, considerati modi e tempi per amalgamare un gruppo praticamente nuovo, non mi pare giusto addossare al solo Di Fra il ruolo di capro espiatorio per il pessimo avvio di stagione.

Singoli: bene Cencio Under e Pastore (altro gran gol di tacco e onnipresente in campo, anche se il ritmo partita e le marcature stasera sono più o meno da gara amatoriale). Ok De Rossi (l'unico che cerca di scuotere i compagni a correre di più). Incoraggianti El Sciaraui e Zonzo. Buona prova per Santon (un assist) che fin qui non commette cazzate. Impatto positivo per Zaniolo e Luca Pellegrini (un bell'assist per il quarto gol di Kolarov). Kolarov, non partito benissimo, trova la marcatura: speriamo serva a sbloccarlo. Male Scic: tra liscioni e dormite anche in mezzo a una difesa improponibile come quella del Frosinone, la sua eclissi appare ormai essere eterna. Infine registriamo i fischi sonori dell'Olimpico a ogni inquadratura sparata su Monchi e Baldissoni. Fischi sacrosanti.
Profilo basso e zero proclami. Silenzio e pedalare.
Forza Roma


In Sud striscioni in onore del mitico Giorgio Rossi

Neanche il tempo di cominciare e Cengiz Under infila Sportiello con una sassata dalla distanza

La Roma è padrona del campo e Pastore trova il raddoppio con un altra magia di tacco

Per El Flaco è la seconda rete in campionato dopo quella realizzata contro l'Atalanta

In finale di tempo uno scatenato Under confeziona il più facile dei gol per El Sharaawy. E sono tre...

Nella ripresa entra anche Marcano al posto di Manolas

E si registra l'esordio in A sia per Zaniolo

...sia per Luca Pellegrini

Olsen in uscita bassa su Chibsah. Per il portiere svedese è il secondo clean sheet stagionale

Di Francesco si sbraccia a bordo campo. Tre punti che danno un pò d'ossigeno al mister in vista del derby



Roma - Frosinone 4 - 0



lunedì 24 settembre 2018

BOLOGNA - ROMA 2 - 0



Bologna - Stadio Dall'Ara - 24 Settembre 2018 - ore 15.00
BOLOGNA - ROMA 2 - 0

BOLOGNA: Skorupski; De Maio, Danilo, Calabresi; Mattiello, Svanberg (Mbaye dal 16' st), Nagy, Dzemaili, Krejci; Santander (Destro dal 36' st), Falcinelli (Okwonkwo dal 23' st). All Inzaghi.

ROMA: Olsen; Florenzi, Manolas, Fazio (Kolarov dal 19' st), Marcano; Cristante (Pastore dal 9' st), De Rossi, Pellegrini; Kluivert (Under dal 14' st), Dzeko, Perotti. All. Di Francesco

ARBITRO: Massa di Imperia.
RETI: 36' Mattiello, 59' Santander




Un naufragio totale, inatteso considerata la scarsa caratura dei rossoblu e che rischia di compromettere già da Settembre un'intera stagione. 
Sulla partita c'è poco da dire: la squadra di Pippo Inzaghi vince con merito mettendo in evidenza un miscuglio di brutture giallorosse che ci riportano ai tempi di Luis Enrique o a quelli del peggior Garcia. I cross sballati non si contano, il ritmo non cambia mai, la classe latita di brutto. Il piano tattico non ha senso, centrocampo e difesa si sciolgono come il burro di fronte a ogni contropiede avversario. Diversi protagonisti in campo non sembrano avere i numeri o la testa (Cristante, Pellegrini, il già citato Marcano addirittura schierato come laterale sinistro) per poter giocare ai livelli dove si dovrebbe essere ma dove, invece, non si è. Le uniche occasioni decenti per la Roma (Fazio e due volte Kluivert) finiscono sui guantoni dell'ex giallorosso Skorupski.



Sono sufficienti due fotografie per descrivere la situazione di precarietà osservata in campo quest'oggi: Marcano si conferma giggilungo doc: 2 presenze 2 gol per gli altri, mentre al "capoccione" Santander basta scimmiottare Bale al primo contropiede per realizzare il primo centro in A. 
Con queste condizioni anche il Bologna, una tra le compagini meno emozionanti della Serie A e tra le più accreditate alla retrocessione, finisce per fare la figura del leone.
Crisi: di chi è la colpa? Naturalmente adesso se la prenderanno tutti con mister Eusebio che magari ha sì commesso errori dal punto di vista tattico (moduli che cambiano freneticamente, giocatori spostati di ruolo a conferma di esperimenti continui) i quali forse possono aver alimentato di nuovo quei malumori già andati in onda nello scorso inverno e che tanto cari costarono al nostro campionato, ma non tali da generare un andamento di 2 pareggi, 2 sconfitte, una sola vittoria e tantissimo non gioco. Malumori crescenti che però, in caso di sconfitta al derby, potrebbero forse risultare già fatali per le sorti dell'allenatore.



Dietro l'accanimento mediatico contro il tecnico, sembrerebbe però esserci di più. Nonostante Pallotta, come al solito, ritiri fuori il solito motivetto da boy scout dal titolo "Sono disgustato", tipico di quando le cose vanno male, rimangono tuttavia percepibili le marcate origini (vicenda stadio, conseguente ridimensionamento gestionale, calciomercato incomprensibile, possibili crepe all'interno dello spogliatoio, comunicazione disastrosa da parte della dirigenza) di una crisi che sembra preannunciare una stagione di grande sofferenza.
Di fronte a una crescita di squadra che necessiterebbe di tempo, forse di mesi, ma che il campionato della Roma non può permettersi, il calendario pone già i giallorossi davanti a delle scelte obbligate. Vincere i due derby contro Frosinone e Lazio per cercare almeno di trovare un pò d'anima e per evitare un patatrac ancora peggiore. Il risultato purtroppo non è affatto scontato. Ce la faranno i nostri eroi?

Forza Roma 

Sinistro di Mattiello, Marcano e Perotti bucano. Il Bologna è in vantaggio

In attacco la Roma non è mai pericolosa. L'unico brivido è questo colpo di testa di Fazio parato da Skorupski.

Bella iniziativa di Kluivert ma Skorupski è pronto alla deviazione

Ancora l'ex portiere della Roma sugli scudi: deviazione su tiro a girare di Kluivert

Oggi si è rivisto in campo Diego Perotti. Ma la partita del Monito è stata incolore.

Nella ripresa Santander sfrutta alla grande un contropiede che coglie sbilanciata la retroguardia giallorossa. 2 a 0 e Roma ko.
In una situazione ormai divenuta esplosiva, mister Di Francesco rischia grosso. Nonostante non sia l'unico e il principale responsabile di un avvio stagionale disastroso, sul futuro del tecnico giallorosso già si addensano nubi oscure. 


Bologna - Roma 2 - 0



Il Napoli sembra l'unica squadra a poter tentare di insidiare la Juventus. Fiorentina a sorpresa terza in classifica. Lazio alla terza vittoria consecutiva. Vince anche l'Inter in zona Cesarini.

giovedì 20 settembre 2018

REAL MADRID - ROMA 3 - 0



Madrid - Estadio Santiago Bernabeu - mercoledì 19 Settembre 2018 - ore 21
Champions League - Girone G - 1 Giornata
REAL MADRID - ROMA 3 - 0

REAL MADRID: Navas; Carvajal, Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Modric (85′ Ceballos), Casemiro, Kroos; Bale (73′ Mariano), Benzema (62′ Asensio), Isco A disp.: Courtois, Nacho, Llorente , Lucas Vazquez All.: Lopetegui

ROMA: Olsen; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Nzonzi (69′ Schick), De Rossi, Zaniolo (54′ Lo. Pellegrini); Under, Dzeko, El Shaarawy (62′ Perotti). A disp.: Mirante, Marcano, Santon, Cristante All.: Di Francesco

Arbitro: Kuipers- Olanda
Marcatori: 44′ Isco, 59′ Bale, 91′ Mariano



Oltre i meriti evidenti delle merengues e del pronostico già praticamente quasi scontato in partenza, l'avvilente impressione che viene fuori dalla trasferta di Champions al "Santiago Bernabeu" è quella di una piccola Roma, troppo remissiva perfino nelle poche occasioni da gol concesse da un avversario nettamente più forte, ridimensionata nella forza e negli equilibri. Una compagine che, almeno al momento, purtroppo non sembra ancora possedere la fisionomia di una squadra di pallone. 

Poco importa chi ha giocato o chi avrebbe potuto giocare: il punteggio la dice chiaramente tutta e, in realtà, senza le parate di Olsen e le chiusure di De Rossi, sarebbe potuto essere ancora più largo. Fiato corto, lentezza di esecuzione, personalità e grinta sottozero, nessuno spezza il ritmo, errori tecnici a grappoli, spesso anche negli appoggi più elementari che mettono in condizione campioni come Modric o Bale di lanciarsi in azioni di contropiede letteralmente devastanti. Ma la cosa più grave è che i senatori, per un motivo o per l'altro, falliscono quasi tutti.



Singoli: 
Bene Bobbi Olsen e De Rossi - il portiere svedese stasera ha un rendimento super e para tutto il parabile. Senza di lui sarebbe stata un'imbarcata da sei, sette gol. Per quanto riguarda l'ormai 35enne capitano, una grande partita. Si immola come ultimo uomo per due, tre volte e salva letteralmente il risultato di fronte a un implacabile Real Madrid. E' l'unico che, in campo, prova anche l'impostazione.
Volenteroso Cencio Under - nella sua inesperienza prova a mettercela tutta con una gara tutta corsa, riuscendo anche a impegnare Navas con una botta da fuori. 
Fazio: terribilmente lento e spaesato, rispecchia in pieno il nomignolo di Piè Veloce che a suo tempo gli assegnammo.
El Sciaraui - Una delusione dopo il buon mezzo tempo contro il Chievo. Non ne azzecca mezza e appare fortemente limitato in palcoscenici di caratura superiore. Da un suo passaggio sbagliato nasce il contropiede del 2 a 0. La sua discontinuità deve far riflettere.


Kolarov - la controfigura del condottiero ammirato nella scorsa stagione. Prevedibile, dal passaggetto sempre corto e dal cross spesso sbagliato. Il tiro più pericoloso della serata giallorosso, deviato da Navas, è tuttavia il suo. Ma non può bastare. 
Dzeko - rieccolo nuovamente nervoso, agitarsi contro tutto e tutti. Sicuramente avrà i suoi motivi, l'assenza di assist e di imbeccate lo fanno girare a vuoto, tuttavia non incide mai, si perde nel leziosismo e nella lentezza d'esecuzione.
Scic - male , malissimo. Manda in piccionaia un'ottima occasione dal limite. Non vince mai un contrasto anche se è entrato nell'ultimo quarto d'ora. Irritante.

Zonzo - sul suo conto già circolano inquietanti soprannomi tipo "Lampada Osram". Per carità, è arrivato da poco e passarlo in graticola appare ingeneroso, ma se nella nazionale campione del mondo è una riserva, ci sarà un perchè. Del resto anche noi nel 2006 avevamo Barone.

Capitolo Zaniolo - in molti hanno spernacchiato Di Francesco per l'inserimento del giovane tra i titolari in una gara del genere. Nonostante le normali problematiche di ritrovarsi al "Bernabeu" a 19 anni, il ragazzino non se la cava male. Meglio come mezza punta, è tra i più propositivi. Da rivedere anche in campionato.
Riconsolamose co' l'ajietto: per fortuna il Mosca pareggia i conti in zona Cesarini contro i birraioli del Pilsen. La qualificazione come secondi in classifica non è affatto scontata ma almeno le dirette avversarie rimangono a un punto di distanza. Tuttavia affermare che questa Roma è uguale a quella dell'anno scorso é una bella presa per i fondelli...

L'avvio di gara vede la Roma soccombere di fronte alle migliore qualità del Real. Gran parata di Olsen su Isco.

Lo stesso Isco, in finale di tempo, sblocca il punteggio con una splendida punizione dal limite.

Dzeko, nervoso e in ombra, contrastato da Casemiro

Di Francesco lancia titolare il 19enne Zaniolo. Il ragazzo, qui di fronte a Bale, non ha demeritato.

Prova negativa anche per Nzonzi, guardato a vista da Carbajal sotto gli occhi di mister Eusebio.

El Sharaawy peggiore in campo. Gli errori tecnici del Faraone stasera non si contano.

Il Real raddoppia con un perfetto diagonale di Bale

Nel finale c'è gloria anche per il giovane dominicano Mariano, che firma il definitivo 3 a 0.
De Rossi scuro in volto a fine gara. Il Capitano è stato comunque tra i migliori.