sabato 2 luglio 2016

LA NAZzIONALE : ITALIA - GERMANIA 1-1 poi 6-7 ai rigori


L'Italia di Antonio Conte dice addio ad ‪#‎Euro2016‬ al termine di una gara tosta e di grande sacrificio, dopo aver costretto la Germania alla lotteria dei rigori, protrattasi fino allo shoot out ad oltranza e, dopo diversi anni, tornata ad essere amaramente fatale per i nostri colori.
Considerazioni finali
1) Conte: Nonostante non ci sia stato mai simpatico, al CT e ai ragazzi vanno fatti i complimenti per il lavoro svolto durante questo mese e mezzo. Onestamente davamo all'undici azzurro davvero poco credito e, malgrado le premesse poco rosee, gli Azzurri ci hanno fatto ricredere gettando sul campo sudore, sacrificio e professionalità. Dispiace uscire in questo modo ai quarti di finale e, alla fine dei giochi, che Conte abbia frettolosamente deciso di andarsene al Chelsea. Dopo le tante emozioni dell'europeo francese, ricominciare da capo e farsi piacere Ventura non sarà facile. Tuttavia, è stata tracciata una strada composta da serietà, lavoro e dedizione che speriamo funga da guida a chi, da domani, prenderà le consegne dell'Italia nel ruolo di allenatore.
2) La squadra: è stata una Nazionale tecnicamente scarsa, che però ha dato tutto sul lato fisico e mentale facendo del randello e del contropiede le armi per disputare una competizione al di là delle aspettative generali. Stasera, oggettivamente, i tedeschi erano tecnicamente più forti ma, stranamente, non più forti dal punto di vista caratteriale, dove invece hanno mostrato lacune che, incredibilmente, potevano risultare letali. Conte, dal canto suo, non è stato fortunato con gli acciacchi. La malasorte lo ha privato (difesa a parte) degli uomini con maggior tasso tecnico: Verratti e Marchisio, prima dell'inzio dell'Europeo, Candreva e De Rossi, a torneo in corso. Siamo sicuri che, avendoli tutti in campo, il gap con l'undici di Loew si sarebbe ulteriormente accorciato.
3) Cosa bisognerebbe migliorare: se a livello quantitativo, l'U21 promette un più che discreto ricambio generazionale per il futuro, speriamo avvenga la stessa cosa anche a livello qualitativo in particolar modo nel reparto centrocampo-attacco. Questo perchè, a nostro avviso, non ci si può presentare a un Europeo o a un Mondiale e giocarsela contro i più forti proponendo titolari del calibro di Pellè. La ricetta, a nostro parere, rimane la stessa che ha già regalato tanti talenti a Francia, Germania, Belgio ecc: programmazione, scouting, scuole federali dove si faccia attenzione anche al gioco d'attacco. Servirebbe inoltre come il pane una Lega Calcio più collaborativa con la FIGC e più propensa a investire sui giovani talenti italiani piuttosto che su miriadi di sconosciuti calciatori stranieri che troppo spesso si rivelano affari per i ds e un freno per il movimento destinato alla Nazionale. Questo per evitare beffe contro avversari che, pur essendo campioni del mondo, sbagliano ben tre su sette calci di rigore.
4) Avremmo concesso più spazio a Lorenzo Insigne, al momento, l'unico uomo con tecnica superiore alla bassa media. Inoltre, come ultimo cambio avremmo preferito El Sharaawy a Zaza, entrato giusto per danzare sui carboni ardenti e sparare alle stelle, ma, col senno del poi e con il giudizio dato dalla poltrona, il mondo appare sempre meno complicato.

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