lunedì 29 maggio 2017

ROMA - GENOA 3 - 2


Roma, Stadio Olimpico - 28 Maggio 2017 - ore 18.00
SERIE A - 38 Giornata
ROMA - GENOA 3 - 2

ROMA: Szczesny 6; Rudiger 5, Manolas 5, Fazio 5,5, Emerson 5,5 (18' Mario Rui 5,5); De Rossi 7, Strootman 6,5; Salah 6 (8' st Totti 10), Nainggolan 6,5, El Shaarawy 6 (24' st Perotti 7); Dzeko 8,5. A disp.: Lobont, Alisson, Bruno Peres, Vermalen, Juan Jesus, Grenier, Gerson, Paredes. All. Spalletti 6,5
GENOA:  Lamanna 6,5; Biraschi 5,5, Gentiletti 6, Munoz 5,5; Lazovic 6,5, Cofie 6, Veloso 6, Hiljemark 5,5 (11' st Cataldi 6,5), Laxalt 6; Palladino 5,5 (5' st Ninkovic 6), Pellegri 7 (24' st Ntcham 6).​ A disp.: Zima, Rubinho, Burdisso, Beghetto, Morosini.​ All. Juric 6,5
ARBITRO: Tagliavento
MARCATORI: 3' Pellegri (G), 10' Dzeko (R), 28' st De Rossi (R), 34' st Lazovic (G), 45' st Perotti (R)




LA PARTITA


Un finale indimenticabile per tanti motivi: il boato all'ingresso in campo Totti, i giallorossi col fiato mozzo e la difesa sempre fragile nei momenti fatali, il momentaneo vantaggio di De Rossi, il Genoa che corre e pesta, pareggia due volte e prende pure un palo, Palmieri e il record mondiale di crociati rotti, uno stadio così pieno che non lo vedevamo dal giorno dello Scudetto, il gol Champions di Perotti, l'ex di turno, proprio in zona Cesarini. Non avremo vinto niente, forse mai vinceremo qualcosa in futuro ma sensazioni di questo tipo,seppur vissute una volta nella vita, rimangono impresse nel cuore e nella testa per sempre.

Poi cerchiamo di fare alcuni ragionamenti

Edin Dzeko - è capocannoniere della Serie A 2016/2017 con 29 reti e anche di Europa League. Diciamocelo francamente, non ce lo saremmo mai aspettato. Si è portato sulle spalle le pernacchie di molti (noi tra questi) ma a forza di aspettare la sua girata, alla fine s'è girato per davvero. Il titolo, in casa Roma, mancava dalla scarpa d'oro di Totti. Soddisfatti per questo piccolo primato, ci auguriamo che il bosniaco possa fare altrettanto bene anche in ottica Champions League..



Spalletti, i fischi e gli 87 punti - L'epilogo tra i fischi di questo controverso Spalletti II, se proprio dobbiamo dirlo, lascia l'amaro in bocca. Sì perchè 87 punti (7 in più dello scorso campionato e record assoluto di punti nella storia romanista) non sono cosa da poco specialmente se pensiamo che la Roma li ha raccolti con una rosa numericamente inferiore a Juve e Napoli.
Certo, il livello della Serie A non è quello di una volta, basta vederlo dal numero di cannonieri giunti oltre le 20 segnature stagionali, tuttavia, alla fine della storia, sarebbe forse poco obiettivo negare i meriti tecnici di Lucianone che è riuscito a proporre un gioco quasi sempre spumeggiante e ricco di gol. I meriti, però, sono stati pesantemente messi in ombra dalla scarsa capacità del mister di gestire l'aspetto mentale in una situazione fattasi prima pruriginosa (e magari anche a giusta ragione) tra i capricci generati da una società immobile sul mercato e, successivamente, sfociata in una guerra personale contro calciatori e tifosi. In questa fase, dove forse c'è stato anche lo zampino di una proposta contrattuale da parte di altre società,  il tecnico è totalmente mancato. Prima la superomistica storia del "se non vinco me ne vado", poi le folleggianti tattiche messe in campo contro Lazio e Lione hanno determinato il crollo delle certezze di una squadra arrivata spompata, a causa della ristrettezza della rosa, proprio nel momento topico della stagione.
Infine il caso Totti, gestito dal tecnico quasi come fosse una faida da lupara bianca, e probabilmente qualche altro dissidio interno (Perotti?) hanno determinato lo scatafascio dei rapporti tra allenatore, giocatori e tifoseria. Probabilmente se Spalletti avesse tenuto meglio il polso della situazione almeno nei derby di Coppa, oggi magari staremmo a parlare di un'altra storia. Ma resta evidente che nel calcio, e in special modo quando si ha a che fare con rose di buona qualità ma comunque non sopraffina, l'allenatore dovrebbe forse catalizzare la tensione cercando di tenerla nel labile confine tra attenzione e equilibrio, cosa che Spalletti, nonostante un buon lavoro in campionato, non è stato in grado di fare nel momento in cui si doveva fare il salto di qualità.
E qui ritorniamo nel novero delle occasioni clamorosamente fallite: Cagliari - Roma; Juve - Roma con Gerson messo in campo all'arrembaggio; Atalanta - Roma; Roma - Napoli solo per citarne alcune, tutti episodi in cui la Roma in qualche maniera è mancata.
Probabilmente con la fine di questa storia possiamo affermare che le differenze con la prima Roma spallettiana sono molte: società più presente, squadra più forte nei singoli ma soprattutto un Totti che, al massimo della forma, ha coperto tante tante tante toppe gestionali che non sono mai venute a galla.



La società - come da sette anni avviene, a Pallotta & co. lasciamo la palma dei peggiori. Mai presenti nei momenti decisivi per dare un pò di ordine ad alcune situazioni spinose, immobili nel mercato invernale, incomprensibili (Gerson e Bruno Peres) in quello estivo, vaghi di fronte alle follie esternatorie di Spalletti, con la storia delle barriere che ha trasformato per mesi l'Olimpico in una landa desolata e un caso Totti gestito tra silenzi e muguni, hanno nuovamente confermato che la volontà è quella di non puntellare per vincere ma tirare a campare per essere presenti nell'Europa che conta (pure a suon di sveglie). Speriamo vivamente che qualcosa cambi anche se il futuro, al momento, è davvero una incognita grossa quanto il Colosseo.



I giocatori - Top: Dzeko, Nainggolan e Scesni, Flop:Brunetto Peres (15 milioni), Gerson (18 milioni), Vermaelen, Iturbe e in parte Manolas. Còre de Roma: De Rossi (alla fine funziona sempre) e Strootman (ricordiamo che non giocava da due anni) Sorpresa: Palmieri (leggeteve il post di Roma - Porto) Simpatia: Greniè  "Mezzi" (ossia bravi con le piccole ma se potrebbe fa de più pè diventà bravi pure co' quelle forti): Perotti, Al Sciaraudi (attenuante: ha giocato poco), Alissò, Salah (pure se coi piedi nun è bono), "Piè Veloce" Fazio (attenuante: doveva fà il quarto e ha giocato 50 partite), Tonino Rudigher, Paredes. Fuori gioco: Mariolino Rui Guida spirituale: Florenzao  (daje!!!) 









I GOL


Roma - Genoa 3 - 2 (servizio completo)


Juventus Campione d'Italia, Roma qualificata in Champions League, Napoli ai preliminari di Champions League, Atalanta e Lazio qualificate in Europa League, Milan ai preliminari di Europa League. Empoli, Palermo e Pescara retrocesse in Serie B


CIAO CAP!!!!!!!!!!

Senza parole. Parla il cuore. Difficile da capire perchè è difficile che qualche altra tifoseria possa vivere una storia così

















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