mercoledì 13 settembre 2017

ROMA - ATLETICO MADRID 0 - 0



Roma - Stadio Olimpico - martedì 12 Settembre 2017 ore 20.45
Champions League - Gruppo  - 1 Gara
ROMA - ATLETICO MADRID 0 - 0

ROMA: Alisson 7,5; Bruno Peres 5, Manolas 6, Juan Jesus 5, Kolarov 5,5; Strootman 5,5, De Rossi 5,5, Nainggolan 6 (34' st Pellegrini sv); Defrel 5,5 (23' st Fazio 6), Dzeko 5 (44' st El Shaarawy sv), Perotti 6,5. A disp.: Skorupski, Florenzi, Lorenzo, Gonalons, Ünder. All.: Di Francesco 5,5ATLETICO MADRIDOblak 6; Juanfran 6, Godin 6,5, Savic 6,5, Filipe Luis 6,5; Koke 6,5, Thomas 6,5, Gabi 6,5 (17' st Carrasco 6), Saul 6; Griezmann 5,5 (34' st Gaitan sv), Vietto 6 (13' st Correa 6). A disp.: Moya, Gimenez, Lucas, Torres. All.: Simeone 6
Arbitro: Mazic (Serbia)




Un immenso Alissò (e un palo colpito dagli Spagnoli nel finale) salva la Roma dal ko. L'Atletico Madrid del tanto atteso Cholo Simeone mantiene quindi le premesse della vigilia confermandosi compagine tanto marcatamente ruvida, quanto al tempo stesso fortemente talentuosa. Rapidità di manovra, continuità di ritmo e scatti improvvisi finalizzati alla stoccata del folletto Griezmann sono ormai il loro conosciuto biglietto da visita. Si annota anche qualche sbaglio vistoso anche se nel secondo tempo, provare reagire è dura davvero. C'è però un dato da non far passare sottogamba: i colchoneros in quattro anni sono arrivati due volte in finale di Champions League e, almeno in una occasione hanno seriamente rischiato di vincerla. Onestamente un pò troppo per le speranze giallorosse di questi magri tempi.


Per quanto riguarda la Roma, si riparte dal doloroso ko subìto contro l'Inter: Di Fra punta molto sul cuore, sull'applicazione e sulla tattica di una squadra ancora una volta valida a metà, o almeno fino al 60 minuto di gioco. Nella prima frazione, tra un tiro e l'altro degli avversari, i giallorossi rischiano però di fare male agli spagnoli sia con Nainggolan sugli scudi che costringe Oblak alla parata sporca con un tiraccio dal limite sia con Perotti che a tratti folleggia molto bene sulla corsia di sinistra prendendosi pure il lusso di mandare in tilt gente titolata come Felipe Luis o Godin. Peccato che uno Dzeko tornato ai livelli di "aspettachemomegirooooo" e un pur diligente Defrel, il quale per l'emozione, s'impappina davanti a Oblak come uno scolaretto durante il primo giorno, non conferiscano alla conclusione quella classe e quel quid decisivo che il contesto meriterebbe e che, per ora, sembra latitare di brutto (speriamo che Scic sia in grado di risolvere il problema).



Per la linea mediana una prova di sudore e fatica col fiato sempre tendente al rosso: incensato il Ninja, poi uscito per crampi con fasciature su tutta la gamba, è assodato che Strootman al momento regge sì e no un'ora buona per poi aprire pericolose voragini in mezzo al campo quando la stamina crolla a picco. De Rossi va al rallenty e non è una novità. Pellegrini (secondo me entrato troppo tardi) ha classe. Dietro, l'attenzione è alta con Brunetto Peres meglio in fase propositiva con le sgasate di alvarettiana memoria che in fase difensiva. Il problema è che perde palla troppo spesso. Jesus fa tenerezza di fronte ai diavoli spagnoli anche se fino all' 80esimo regge discretamente. Poi c'è Manolas: salvifico nel primo tempo, quanto totalmente folle e colto da visione onirica nel fare il remake di Gesù Cristo Superstar. Peccato che il gioco non fosse fermo e mancassero una manciata di minuti alla fine.



E veniamo a Di Fra, giunto al battesimo del fuoco pure in Champions. Lo vedi lì arrovellarsi coi capelli dritti, cercando di trovare dietro lo schermo dei suoi bernardoni la tattica giusta per reggere ai tori di Madrid. Effettivamente la trova inserendo in corsa Piè Veloce Fazio a puntellare il fortino. Bene ma come cantava Gianni Morandi, si può dare di più. Come? Magari facendo prima i cambi anche se i crampi di Nainggolan lo costringono a rinunciare a El Sciaraui e a pizzicare gli spagnoli in velocità, forse un pò stanchi dopo una ripresa molto intensa. Deve poi combattere con un avversario più insidioso di Simeone: la stampa, sempre pronta a bollarlo come provinciale e a farlo passare come lo scemotto del villaggio. Lui reagisce in punta di fioretto, stoccando contro le tournee americane e insistendo sul lavoro da svolgersi in un ritiro precampionato più corposo. Adesso ha un filotto di partite dove potrà eventualmente dimostrare la bontà del suo lavoro ma colpevolizzarlo per un punto d'oro in Champions ha ancora una volta un sapore lievemente eccessivo. La Roma è la Roma. L'Atletico rimane due volte finalista. La realtà, alla fine è questa e magari, un punticino d'oro in salsa provinciale, stasera non è nemmeno così poco...

Perotti tenta di saltare Koke e l'ex viola Savic. L'argentino è stato tra i migliori in campo
Anche Nainggolan ha dato il meglio di se, uscendo sfinito per i crampi tra gli applausi dell'Olimpico 
Manolas rincorre Vietto: per il greco un salvifico intervento sulla linea e qualche solita amnesia di troppo
Alisson, migliore in campo, salva la Roma dalla sconfitta grazie alle sue grandissime parate.

Di Francesco e Simeone si ritrovano avversari dopo quasi 20 anni

IL GRUPPO C

Debordante 6 a 0 interno del Chelsea che allo Stamford Bridge asfalta gli azeri del Qarabag.

CLASSIFICA


Nessun commento:

Posta un commento