venerdì 5 novembre 2021

ROMA - BODO GLIMT 2 - 2

 


Roma - Stadio Olimpico - giovedi 04 Novembre 2021 - ore 21.00
Uefa Conference League - Gruppo C - gara 4
ROMA - BODO GLIMT 2-2
ROMA: Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Cristante, Ibanez; Darboe (46' Villar), Veretout; Zaniolo (67' Shomurodov), Mkhitaryan (46' Perez), El Shaarawy (88' Zalewski); Abraham (80' Mayoral). A disp.: Fuzato, Reynolds, Kumbulla, Calafiori, Diawara, Bove, Missori,. All.: Mourinho.
BODO GLIMT: Haikin; Sampsted, Moe, Lode, Bjorkan; Brunstad Fet, Hagen, Konradsen (88' Mugisha); Solbakken, Botheim, Pellegrino (88' Votlesen). A disp.: Smits, Hoibraten, Kvile, Berg, Kongsro, Moberg, Pernambuco, Koomson, Nordas. All.: Knutsen

Arbitro: Papapetrou. 
Marcatori: 45'+1' Solbakken, 53' El Shaarawy, 65' Botheim, 84' Ibanez





SPERANZE DI RIVINCITA FREDDATE MA NON GIRA BENE MEZZO EPISODIO

Nonostante mi aspettassi di vedere in campo una squadra più forte nel volere vendicare quel maledettissimo 6 a 1 rimediato in terra di Norvegia, le mie attese sono state smentite: purtroppo la Roma, nel match di ritorno giocato di fronte ai 40.000 spettatori dell'Olimpico, non riesce ad andare oltre un mesto 2 a 2 acciuffato per il rotto della cuffia.

I giallorossi secondo me non hanno peccato di voglia. Ho avuto l'impressione che i nostri abbiano comunque interpretato la partita per fare il massimo e per vincerla, specialmente nel secondo tempo. Tuttavia l'arcinota esiguità e scarsezza tecnica della rosa in alcuni singoli/reparti continua a rimanere fondamentale anche in un contesto più "sfumato" come la Conference League. Stavolta il centrocampo ci proponeva la coppia Veretù/Darboe ed è stato il solito disastro. Non vedo i tempi giusti di pressing quando siamo senza palla: che sia il Milan o il Bodo, il risultato è lo stesso, gli avversari scendono in mezzo per 30 metri senza incontrare resistenza col rischio di arrivare al limite dell'area e di scavalcare come niente i due centrali. Quando abbiamo palla si sbaglia invece un numero infinitesimale di appoggi (anche col compagno a mezzo metro), mettendo in moto il contropiede avversario. Alle punte quindi mancano rifornimenti per rendersi pericolose sia dal centro sia dalle corsie laterali, da dove non giunge mai un cross degno di tale nome (male Karsdorp). In parole povere non vedo coralità di squadra. Poi,al di là dell'involuzione di Mikitaryan, il fatto di giocare tante partite ravvicinate con gli stessi effettivi si fa sentire: stasera male Zaniolo e ancora in ombra Abraham, fischiato, a mio modo di vedere, ingenerosamente dai tifosi. Si salva soltanto El Sciaraui autore di un gran bel gol, l'unico forse a mostrare una certa brillantezza, ed Ibanez che realizza il pari a 3 minuti dal 90esimo.

In tutto questo arcinoto contesto si innesta anche una sfortuna senza uguali nel mondo calcistico: ogni tiro colpisce il piede o la caviglia degli avversari, il miracolo di Haikin sul Faraone, la traversa colpita a porta vuota da Mancini, i due gol del Bodo sulle uniche due conclusioni nello specchio ed i due nettissimi rigori ignorati dall'arbitro greco Papapetrou. Ha senso una competizione europea senza VAR nel 2021?

La cosa più brutta della gara a mio parere sono però stati i fischi dell'Olimpico, forse più dettati dalla voglia non soddisfatta di rendere una vittoria secca ai norvegesi. Se Mourinho ha sbagliato qualcosa, a mio parere lo ha fatto nella partita di andata, giocata tra gli orsi polari, sul sintetico ma incastrata pure tra Napoli, Juve e Milan, e forse presa sottogamba. Stasera ho visto come al solito scarsezza tecnica e calo fisico in chi le gioca tutte, dato che però non fa scopa con le accuse mosse al mister, il quale da Agosto è stato invece chiarissimo ed onesto sui difetti di questo gruppo. Il 6 a 1 dell'andata ha sicuramente condizionato i pareri su questa partita e sulle recenti prestazioni della Roma, dove oltre ai problemi già noti c'è stata una sfiga senza limiti ed errori arbitrali oltre il farsesco.

Chiudo con due righe sul Bodo Glimt, meritatamente primo nel girone, più forte di noi nei 180 minuti complessivi e dimostratasi compagine dal tasso tecnico molto elevato in alcuni singoli (Solbakken,Berg,Botheim), dotata inoltre di un ottimo allenatore, bravo secondo me a mascherare alcune lacune tecniche della rosa mettendo sul campo corsa e dedizione (Bjorkan). Visti così dovrebbero vincere la Conference League a mani basse eppure, nonostante la tiritera mediatica sul calcio norvegese in ascesa, parliamo di una squadra campione del proprio paese, sicuramente forte ma che non ha raggiunto nè i gironi di Champions (eliminati dal Legia Varsavia) e che non avuto fin qui vita facile nemmeno in questa competizione (3 a 2 a fatica sullo Zalgiris Vilnius nei play off, 0 a 0 col CSKA e vittoria per 3 a 1 contro lo Zorya). Quindi attendendo le prodezze di Solbakken e compagni contro avversari tosti, credo che la Roma abbia urgente bisogno di inanellare qualche vittoria ma pure di un pò di buona sorte in poppa. In questo momento il club sta cercando di tirarsi faticosamente fuori dalle macerie e, se il concetto non fosse chiaro, sarà come costruire una nuova Basilica di San Pietro. Anche se vorrei vincere domani e mi rode tanto il culo, la cruda realtà è questa.












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