sabato 3 febbraio 2018

ROMA - SAMPDORIA 0 - 1




Roma - Stadio Olimpico - 28 Gennaio 2018 ore 20.45
Seria A - 22° Giornata
ROMA - SAMPDORIA 0 - 1

ROMA Alisson; Florenzi, Manolas, Juan Jesus, Kolarov; Pellegrini (dal 25' s.t. Defrel), Strootman, Nainggolan; Under (dal 27' s.t. Perotti), Dzeko, El Shaarawy (dal 33' s.t. Antonucci) (Lobont, Skorupski, Moreno, Fazio, Emerson, Bruno Peres, De Rossi, Gerson). All. Di Francesco.
SAMPDORIA: Viviano; Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Murru; Barreto, Torreira (dal 41' s.t. Capezzi), Linetty; Ramirez (dal 27' s.t. Alvarez), Caprari (dal 17' s.t. Kownacki), Zapata (Puggioni, Tozzo, Andersen, Sala, Tomic, Strinic, Regini, Verre, Quagliarella). All. Giampaolo.
ARBITRO: Banti di Livorno.

MARCATORE: Zapata al 35' s.t..


Tonfo pesantissimo e clima rovente. Mister Di Francesco, evidentemente sempre più in tilt, sbaglia le sostituzioni, smembrando l'assetto tattico della squadra, e s' impicca la partita dopo un buon inizio di secondo tempo, consegnandola agli uomini di Giampaolo che vanno a segno con il modesto Zapata a dieci minuti dalla fine.
La sconfitta di oggi, pur essendo senza ombra di dubbio figlia delle confusioni di un mister spaesato e in parte lasciato solo, ha però con molta probabilità origini più radicate e complesse. Quello che sembra trasparire dalla situazione in casa Roma é che sarebbe difficile per qualsiasi allenatore, nel pecoreccio caos legato alla storia della campagna cessioni e con uno spogliatoio che comincia a mostrare qualche crepa pericolosa, tenere fermo il polso della situazione e riuscire a cavare un ragno dal buco con la lucidità e la decisione che il momento richiederebbe .

Veniamo alla squadra: molle a livello difensivo e, nonostante le molte occasioni, oggi totalmente incapace di segnare mezzo gol, nemmeno su rigore. Naturalmente la situazione legata alle cessioni con alcuni giocatori quotidianamente dati per partenti non giova: Dzeko non pervenuto, Strootman nervoso, Kolarov imbruttisce ai tifosi, Ninja al di sotto della media ormai da diverse partite. Salviamo soltanto un immenso Alissò, un Under tanto determinato quanto sfortunato e un buon Pellegrini (entrambi sostituiti).
Per la seconda volta consecutiva in quattro giorni (sempre con la Sampdoria) si prende gol sugli sviluppi di un grossolano errore arbitrale (Banti inverte la punizione su Florenzi).
Si finisce tra la delusione e i fischi di un Olimpico che finalmente, dopo sette anni, sembra in toto aver compreso il pressappochismo, probabilmente quello sì un unicum nel calcio mondiale, della presidenza romanista e dei suoi dirigenti.













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