Barcelona - Estadio Nou Camp - Martedì 24 Novembre 2015 ore 20.45
Champions League - Gruppo E - 5°Gara
BARCELONA - ROMA 6 - 1
BARCELONA Ter Stegen; Dani Alves, Piquè (dall'11' s.t. Bartra), Vermailen, Jordi Alba; Rakitic, Busquets (dzl 1' s.t. Samper), Sergi Roberto (dal 19' Adriano); Messi, Suarez, Neymar. (Bravo, Iniesta, Bartra, El Haddadi, Mathieu) All. Luis Enrique
ROMA Szczesny 5; Maicon 5, Manolas 5, Rudiger 4.5, Digne 5; Florenzi 5 (dal 13' s.t. Vainquer 5), Keita 4.5, Nainggolan 5.5 (dal 1' s.t. Iturbe 5.5), Iago Falque 5; Pjanic 4.5 (dal 30' s.t. Uçan 4.5); Dzeko 5. (De Sanctis, Castan, Iturbe, De Rossi, Torosidis). All. GarciaMARCATORI 15'Suarez, 18' Messi, 44'Suarez; 56' Piquè, 60' Messi , 77'Adriano, 90'+1 Dzeko
ARBITRO Cakir (Tur) 6
LA BANDA DEL BUCO
Se la Champions League è il reale termometro del valore di una squadra, allora anche quest'anno più di qualche "brividino" inizia a correre giù per la schiena. Prendiamola alla larga: le improvvise falle_amnesie_stop_buchi (chiamateli come volete) notate contro il Bate Borisov, il Sassuolo, il Palermo, l'Empoli, nel doppio confronto contro il Bayer Leverkusen, nella trasferta di Milano contro l'Inter (tutto bello ma, alla fine, comunque si è perso) e nei minuti finali giocati nella risaia di Bologna si possono, in qualche modo coprire, perchè il livello degli avversari è quello che è.
Il Barca stasera ha svolto un semplice allenamento, senza forzare più di tanto, facendo a pezzi una Roma misera, volutamente rinunciataria, molle, grottescamente comica in tutti i reparti e che, per l'ennesima volta, ha sotterrato la propria dignità sportiva sotto una valanga di gol subiti, tra cui diversi evitabili. Per carità: nessuno pretendeva la vittoria ma probabilmente nemmeno Luis, dopo la gagliarda prestazione dell'andata all'Olimpico si aspettava 90 minuti regalati dai giallorossi senza battere colpo. E se un tempo regalato ad avversari che si chiamano Sassuolo, Palermo e Bologna lo paghi con uno o due reti sul groppone, contro Messi, Suarez e Neymar il 6 a 1 diventa per forza di cose inevitabile ( ma se avessero forzato l'impressione è che sarebbe finita 10 a 0).
Conclusione: per onorare (ripetiamo: non vincere ma onorare) la Champions ci vogliono uomini all'altezza, gente che si divori metri di campo e che punga costantemente gli avversari. Non ex campioni rottamati, logorati da lunghe carriere che non hanno più voglia di correre. Non servono nemmeno dei giovanotti spauriti, senza personalità, comprati ogni anno badando più al portafoglio che alla qualità da una società a cui, evidentemente, non importa neanche far bella figura nei contesti che contano (al contrario non si sarebbero ceduti Marquinhos e Benatia). Così facendo, il risultato che stasera abbiamo sotto gli occhi rimarrà sempre inevitabile sia che in panca sieda Garcia sia che ci vada Sonetti.
Adesso per "salvare" l'onore (16 gol presi in 5 partite!!!) e sperare in una qualificazione che porti giusto qualche soldo per la campagna acquisti di Gennaio in chiave corsa scudetto (in quanto Sabatini non sembrerebbe intenzionato a comprare per rinforzare una squadra piena di giocatori infortunati e di rincalzi inadeguati) bisogna battere il Bate Borisov in casa. L'impresa sarebbe pure fattibile. Il pari dei bielorussi contro il Leverkusen favorisce la Roma ma usiamo però il condizionale perchè con "La Banda del Buco" in azione, l'impossibile può diventare grottescamente reale nel giro di pochi giri d'orologio.
LA STAMPA
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