martedì 27 settembre 2016

40




Mi ricordo ancora il primo gettone a Brescia: c'era Zio Vuja, segnò Mihajlovic e mancavano 100 giorni alla mia maturità. Mi ricordo il primo gol al Foggia in una giornata caldissima come l'Olimpico di una volta. Dopo ne hai scritte tante, tantissime, di ogni tipologia calcistica. Roba nemmeno immaginabile per chi non tifa una squadra con la maglia a righe verticali. Ci hai portato lo scudetto, le coppe, le supercoppe. Ci hai fatto stare nell'Europa che conta espugnando il Bernabeu e rifilando tre pappine al Barcellona. Hai superato le critiche, interne, esterne come fa un ostacolista e dribblandoti la stampa zebrata rispondendo sempre sul campo.

Dieci anni anni fa con gli amici dicevamo "Quando il Capitano si ritirerà rimarremo con Borgobello e Riganò". E invece li hai visti ritirarsi tutti mentre, insieme, domenica dopo domenica, ci siamo fatti grandi arrivando a toccare i 40. Qualche capello è andato, è arrivata qualche ruga ma tu sei sempre lì, con i tuoi gol e le tue fantascientifiche traiettorie, ad allietarci il gravoso compito di tifare giallorosso. E grazie a te l'odierno, patinato football ha conservato uno spicchio di romanticismo.

Tu hai messo l'arte in una pedata senza mai cambiare maglia.
Grazie di cuore e tanti auguri magico Cap.

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