venerdì 17 marzo 2017

ROMA - LIONE 2 - 1




Roma – Stadio Olimpico – Giovedì 16 Marzo 2017 ore 21.00
EUROPA LEAGUE – ottavi di finale (ritorno)
ROMAOLYMPIQUE LYONNAIS 2 – 1

ROMA: Alisson 6,5, Rüdiger 6,5, Manolas 6, Fazio 6,5, Bruno Peres 5 (13 st' El Shaarawy) 7, De Rossi 6,5 ( 38' st Totti sv), Strootman 7,5, Mario Rui 6,5 ( 30' st Perotti 6), Nainggolan 5,5, Salah 5, Dzeko 5,5. A disp.: Szczesny, Juan Jesus, Emerson, Paredes All.: Spalletti 6,5 
OLYMPIQUE LYONNAIS: Lopes 7,5, Jallet 6,5, Mammana 6,5 (32' st Yanga Mbiwa 6), Diakhaby 7,5, Morel 6, Gonalons 6,5, Tousart 5,5, Tolisso 6,5, Cornet 6,5, Lacazette 5,5 ( 39' st Fekir 6), Valbuena 6,5 ( 45' st Rafael). A disp.: Gorgelin, Darder, Ferri, Ghezzal, All.: Genesio 6,5
ARBITRO Kassai 
MARCATORI: 16’ Diakhaby (L), 17’ Strootman, Perotti (R), 15' st aut. Tousart (L) 




Fuori uno…il Lione di Tolissò se ne và ai quarti al termine del solito film visto ormai migliaia di volte nella nostra storia giallorossa: partita rabbiosa, perché no anche dominata, caratterizzata da due gol e da una “fatal cazzata” che, dopo appena un quarto d’ora circa permette ancora una volta a Diakaby (Manolas, Fazioe Dzeko...lo perdono in tre!!!) di segnare il gol dell’irragiungibilità. Poi ci mettiamo il cuore grosso, la solita traversa colpita, la solita sfiga, i gol già fatti e divorati, le tradizionali palle ciccate, il portiere avversario che diventa un fenomeno. Morale della favola la Roma è fuori dai giochi europei e pure meritatamente. I “grazie lo stesso” a nostro parere sanno di brodino riscaldato.

Il disastroso secondo tempo disputato nella gara di andata al Parc OL, con 3 gol presi in 45 minuti, ha impiccato una qualificazione non impossibile contro un Lione che all’Olimpico non si è certo dimostrato il Barcellona: anzi, la squadra di Genesiò, stasera, ha messo in luce più di qualche limite tecnico-tattico che probabilmente in Francia venne coperto grazie al fiato mozzo della banda Spalletti. Eppure,nonostante tutto, 4 reti realizzate non bastano alla Roma per passare un ottavo di Europa League: anzi l’undici di Spalletti è riuscito a fare di peggio incassando nei 180 minuti una cinquina davvero poco digeribile. Se guardiamo i ruolini di marcia dei maggiori “competitors” continentali (Manchester United, Ajax, Schalke 04), difficilmente troviamo una situazione come quella della Roma. E poi in pochi prendono ripetutamente gol dopo 15 minuti o a due giri d’orologio dall’inizio della ripresa. Evidente sintomo che nei momenti clou, il giallorosso va poco di moda.



Del resto le sfide veramente decisive devono essere vinte con  uomini che sanno fiutarle e dominarle: per esempio Strootman conosce bene quell’odore. Non gioca da due anni e sblocca il derby, mette paura al Napoli, infilza il Lione dopo un minuto dal vantaggio francese. Altri protagonisti no: Dzeko, al di fuori della Serie A e contro avversari un po’ più forti, sparisce. A Salah manca spesso la stoccata decisiva quando deve giocarla di fino, al Faraone (buona cmq la sua gara) invece manca spesso mezza lira pe’ fa un soldo, Perotti ridiventa quello di Genova, bravo a fare il compitino e poco più. Manca un regista e, giunti ormai a Marzo, siamo purtroppo consapevoli che non può essere Paredes. Poi un gruppetto di “mezzi giocatori” a nostro parere non adatti a partite di livello più elevato come Brunetto Peres, come Manolas, lo stesso Paredes. Infine un mister tanto bravissimo nel cavare il sangue fuori dalle rape quanto poco abile a gestire comunicazione e tattica in occasione delle sfide clou. A sua discolpa ha il fatto di una società da sei anni risibile ma resta indubbio che la prima Roma Spallettiana era un’altra cosa.

Una grande illusione che fin quando è stata gonfiata da una buona forma fisica ci ha fatto sognare ma che, al primo momento  con 11 partite in 20 giorni, si è afflosciata in maniera inquietante tra dubbi e tensioni interne.

In questa notte senza gloria ci rimangono le prove gagliarde di Alissò, De Rossi, Tonino Rudigher  e Mariolino Rui. Come dire: è mejio consolasse co l'ajetti quanno nun so ppè l’asini i confetti.   












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