Roma – Stadio Olimpico – Giovedì 16
Marzo 2017 ore 21.00
EUROPA LEAGUE – ottavi di finale (ritorno)
EUROPA LEAGUE – ottavi di finale (ritorno)
ROMA – OLYMPIQUE LYONNAIS 2
– 1
ROMA: Alisson
6,5, Rüdiger 6,5, Manolas 6, Fazio 6,5, Bruno Peres 5 (13 st' El Shaarawy) 7,
De Rossi 6,5 ( 38' st Totti sv), Strootman 7,5, Mario Rui 6,5 ( 30' st Perotti
6), Nainggolan 5,5, Salah 5, Dzeko 5,5. A disp.: Szczesny, Juan Jesus, Emerson, Paredes All.:
Spalletti 6,5
OLYMPIQUE LYONNAIS: Lopes 7,5, Jallet 6,5, Mammana 6,5 (32' st Yanga Mbiwa 6), Diakhaby 7,5, Morel 6, Gonalons 6,5, Tousart 5,5, Tolisso 6,5, Cornet 6,5, Lacazette 5,5 ( 39' st Fekir 6), Valbuena 6,5 ( 45' st Rafael). A disp.: Gorgelin, Darder, Ferri, Ghezzal, All.: Genesio 6,5
ARBITRO Kassai
MARCATORI: 16’ Diakhaby (L), 17’ Strootman, Perotti (R), 15' st aut. Tousart (L)
OLYMPIQUE LYONNAIS: Lopes 7,5, Jallet 6,5, Mammana 6,5 (32' st Yanga Mbiwa 6), Diakhaby 7,5, Morel 6, Gonalons 6,5, Tousart 5,5, Tolisso 6,5, Cornet 6,5, Lacazette 5,5 ( 39' st Fekir 6), Valbuena 6,5 ( 45' st Rafael). A disp.: Gorgelin, Darder, Ferri, Ghezzal, All.: Genesio 6,5
ARBITRO Kassai
MARCATORI: 16’ Diakhaby (L), 17’ Strootman, Perotti (R), 15' st aut. Tousart (L)
Fuori uno…il
Lione di Tolissò se ne và ai quarti al termine del solito film visto ormai migliaia
di volte nella nostra storia giallorossa: partita rabbiosa, perché no anche
dominata, caratterizzata da due gol e da una “fatal cazzata” che, dopo appena un
quarto d’ora circa permette ancora una volta a Diakaby (Manolas, Fazioe Dzeko...lo perdono in tre!!!) di
segnare il gol dell’irragiungibilità. Poi ci mettiamo il cuore grosso, la
solita traversa colpita, la solita sfiga, i gol già fatti e divorati, le
tradizionali palle ciccate, il portiere avversario che diventa un fenomeno.
Morale della favola la Roma è fuori dai giochi europei e pure meritatamente. I “grazie
lo stesso” a nostro parere sanno di brodino riscaldato.
Il disastroso secondo
tempo disputato nella gara di andata al Parc OL, con 3 gol presi in 45 minuti, ha
impiccato una qualificazione non impossibile contro un Lione che all’Olimpico
non si è certo dimostrato il Barcellona: anzi, la squadra di Genesiò, stasera,
ha messo in luce più di qualche limite tecnico-tattico che probabilmente in
Francia venne coperto grazie al fiato mozzo della banda Spalletti. Eppure,nonostante
tutto, 4 reti realizzate non bastano alla Roma per passare un ottavo di Europa
League: anzi l’undici di Spalletti è riuscito a fare di peggio incassando nei
180 minuti una cinquina davvero poco digeribile. Se guardiamo i ruolini di
marcia dei maggiori “competitors” continentali (Manchester United, Ajax,
Schalke 04), difficilmente troviamo una situazione come quella della Roma. E
poi in pochi prendono ripetutamente gol dopo 15 minuti o a due giri d’orologio
dall’inizio della ripresa. Evidente sintomo che nei momenti clou, il
giallorosso va poco di moda.
Del resto le sfide
veramente decisive devono essere vinte con uomini che sanno fiutarle e dominarle: per
esempio Strootman conosce bene quell’odore. Non gioca da due anni e sblocca il
derby, mette paura al Napoli, infilza il Lione dopo un minuto dal vantaggio
francese. Altri protagonisti no: Dzeko, al di fuori della Serie A e contro
avversari un po’ più forti, sparisce. A Salah manca spesso la stoccata decisiva
quando deve giocarla di fino, al Faraone (buona cmq la sua gara) invece manca spesso
mezza lira pe’ fa un soldo, Perotti ridiventa quello di Genova, bravo a fare il
compitino e poco più. Manca un regista e, giunti ormai a Marzo, siamo purtroppo
consapevoli che non può essere Paredes. Poi un gruppetto di “mezzi giocatori” a nostro parere non adatti a partite di livello più elevato come Brunetto Peres, come Manolas, lo stesso Paredes. Infine un mister tanto bravissimo nel
cavare il sangue fuori dalle rape quanto poco abile a gestire comunicazione e
tattica in occasione delle sfide clou. A sua discolpa ha il fatto di una
società da sei anni risibile ma resta indubbio che la prima Roma Spallettiana
era un’altra cosa.
Una grande illusione che fin quando è stata gonfiata da una buona forma fisica ci ha fatto sognare ma che, al primo momento con 11 partite in 20 giorni, si è afflosciata in maniera inquietante tra dubbi e tensioni interne.
In questa
notte senza gloria ci rimangono le prove gagliarde di Alissò, De Rossi, Tonino
Rudigher e Mariolino Rui. Come dire: è
mejio consolasse co l'ajetti quanno nun so ppè l’asini i confetti.
Nessun commento:
Posta un commento