mercoledì 5 aprile 2017

ROMA - LAZIO 3 - 2


Roma - Stadio Olimpico - martedì 04 Aprile 2017 ore 20.45
Coppa Italia - Semifinale (gara di ritorno)
ROMA - LAZIO 3 - 2

ROMA Alisson 6; Rudiger 5,5, Manolas 4,5, Juan Jesus 6 (1' st Bruno Peres 6), Emerson 6; Paredes 5,5 (36' st Totti sv), Strootman 5,5; Salah 6,5, Nainggolan 5, El Shaarawy 7 (26' st Perotti 5,5); Dzeko 5,5. A disp.: Szczesny, Lobont, Fazio, Vermaelen, Mario Rui, Gerson, Grenier, De Rossi. All.: Spalletti 5,5
LAZIO: Strakosha 6,5; Bastos 5,5, De Vrij 6 (1' st Hoedt 6), Wallace 5,5; Basta 6, Milinkovic 7,5, Biglia 6 (26' st Murgia 6), Lulic 6,5, Lukaku 6; Felipe Anderson 7 (12' st  Keita 6), Immobile 7,5. A disp.: Adamonis, Vargic, Radu, Crecco, Patric, L. Alberto, Djordjevic, Tounkara, Lombardi. All.: Inzaghi 7
Arbitro: Rizzoli
Marcatori: 37' Milinkovic (L), 43' El Shaarawy (R), 11' st Immobile (L), 21' st e 45' st Salah (R)



15 giocatori circa per disputare 52 partite (nella migliore delle ipotesi dovevano essere 58) è come dire MEZZA ROSA. Alcuni interpreti (fàmo i nomi: Manolas, Brunetto Peres, Palmieri, Paredes, Jesus, in parte Perotti ed El Sciaraui, in parte Salà, nei momenti davvero decisivi anche Dzeko) o non possono essere titolari per un elevato numero di gare senza cambi o non sono tecnicamente/caratterialmente profili adeguati in una squadra che ambisce a vincere almeno un trofeo è come dire MEZZI GIOCATORI. Una società che dopo 7 anni e una barca di umiliazioni subite tira ancora a campare a forza di plusvalenze, sperando in cessioni milionarie degli uomini migliori e creando in continuazione slogan miracolistici del tipo #famostostadio e "mo ce pensa Monchi". Dopo tutto questo e dopo essersi impiccata una stagione intera...è una MEZZA SOCIETA', peggiore di Lotito, di De Laurentiis e di Ferrero.

Quindi non stupiamoci se i giallorossi stasera, finchè la Lazio ha corso ed è stata in partita, sembravano dei polletti cotti allo spiedo. Non stupiamoci se nelle partite che contano la difesa si fa sempre infinocchiare dal primo che passa nei pressi della porta. Non stupiamoci se Lukaku infilava Brunetto Peres rischiando di essere scambiato per Gullit o se il non velocissimo Biglia irrideva in continuazione il salgemmatico Paredes. Non stupiamoci se Nainggolan e Strootman stavano con la lingua di fuori o se l'azione degli avversari è spesso più intensa e incisiva della Roma, che guarda un pò, successivamente e sempre in ritardo (Lazio, Lione, Napoli al ritorno, Juve a Torino) finisce per incidere solamente quando gli avversari stessi calano.



Poi c'è Spalletti. Je se vòle tanto bene perchè in pochi avrebbero cavato il sangue dalle rape giocando per un anno senza Florenzi o con Palmieri e Brunetto Peres titolari o costringendo "Piè Veloce" Fazio e Dzeko a disputare 50 partite o facendo di Tonino Rudigher un assist man. Tuttavia il mister, in questo 2.0, si è purtroppo rivelato un pessimo gestore, specialmente nei momenti topici come nella partita di Lione e nella scellerata gara di andata contro la Lazio. Ma il culmine dell'abisso si tocca nella comunicazione: da settimane ogni conferenza stampa è come un rodeo, con questa nube plumbea del "se non vinco me ne vado" perennemente in agguato, con le sue personalissime stilettate nei confronti di una stampa cmq non sempre ineccepibile, con la querelle Totti ormai divenuta grottesca, con alcuni peana al limite del "coatto" (Pjanic? Noi abbiamo Paredes) comici quando le cose vanno bene, quanto devastanti in caso di sorte avversa. Ok la società è tutto tranne che vincente, non gli hanno fatto il mercato di Gennaio, lui c'ha un caratteraccio ma è pure evidente che con tutta questa negatività (e con poca voglia di rimanere...quasi avesse già un accordo verbale chissà dove), fare risultati importanti diventa molto difficile perchè la squadra inevitabilmente ne risente.

Da questi 180 minuti, è duro dirlo ma bisogna farlo per onestà intellettuale, la Roma deve invece imparare dalla Lazio: un undici non trascendentale ma con un tecnico preparato, modesto e silenzioso che ha saputo schierare i suoi uomini al meglio (anche quando è mancato De Vrij) e che forse ha avuto il gran merito di essere pienamente consapevole dei limiti della propria squadra trasmettendogli orgoglio e intensità, le due componenti che nelle partite importanti possono forse sopperire al divario tecnico.

Tutto il contrario dei giallorossi ai quali non rimane ormai che sognare la trasformazione della propria squadra di "Mezzi" nel Barcellona di Messi, almeno per le ultime partite di campionato. Sperando che, più realisticamente, si riconoscano tanti limiti e per una volta il silenzio regni sovrano.

Forza Roma








Torna la Sud! Forse la nota di colore più bella in una nottata da sbiaditi

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