lunedì 2 settembre 2019

LAZIO - ROMA 1 - 1


Roma - Stadio Olimpico - domenica 1 Settembre 2019 ore 18
Serie A - 2 giornata
LAZIO - ROMA 1 - 1


LAZIO: Strakosha 6; Luiz Felipe 5,5 (39' Bastos 6), Acerbi 6, Radu 5,5; Lazzari 5,5, Milinkovic-Savic 6,5 (26' st Parolo 6), Leiva 6, Luis Alberto 7, Lulic 6 (33' st Jony sv); Correa 6,5, Immobile 6. A disp.: Proto, Guerrieri, Marusic, Cataldi, Patric, Berisha, Anderson, Caicedo, Adekanye. All.: S. Inzaghi 6.
ROMA: Pau Lopez 6; Florenzi 6 (43' st Diawara sv), Fazio 5,5, Mancini 5.5, Kolarov 6; Cristante 5.5, Pellegrini 6; Under 5, Zaniolo 6,5 (34' st Santon sv), Kluivert 5,5 (22' st Pastore 5); Dzeko 5,5. A disp.: Mirante, Fuzato, Cetin, Smalling, Juan Jesus, Diawara, Veretout, Antonucci, Schick. All.: Fonseca 5,5.
Arbitro: Guida

Marcatori: 17' rig. Kolarov (R), 13' st Luis Alberto (L)


'Na sofferenza tanta. Leviamoci subito il dente: la Lazio ha giocato meglio, dando l'impressione di essere squadra più rodata ed organizzata (del resto sò sempre gli stessi da anni). Tuttavia, e chi è romanista lo sa molto bene, il record di pali colpiti difficilmente porta trofei in bacheca. Quindi, fossi Inzaghi me la prenderei molto per la "fatal cazzata" di Milinkovic (ingenuo fallo di mano che costa il rigore). Detto questo, veniamo a noi:  considerato il contesto generale da "Germania anno zero", non ci voleva tanto a immaginare che questo strano derby di Settembre sarebbe stato tosto. Dopo il pirotecnico, controverso esordio di domenica scorsa, poi, l'approccio alla stracittadina ha avuto per me un sapore inquietante: per tutto il pomeriggio mi sono sentito quasi come un agnellino al macello. Una volta tanto, però, i legni della porta hanno evitato a squadra e tifosi una giornataccia che, altrimenti, non sarebbe stato semplice nè digerire nè occultare tra le pagine di annuari e almanacchi del calcio.



Aridanghete co'sti infortuni - Mettendo da parte per un attimo ciò che si è visto sul prato dell'Olimpico e le fissazioni tattiche del mister, mi sembra però doveroso ricordare che la Roma, nonostante a Trigoria abbiano dato una pesante ritinteggiata allo staff medico e fisioterapico, ha ritrovato con puntualità svizzera l'ostico avversario di sempre. Gli infortuni muscolari. Manco il tempo di iniziare il campionato che i nuovi esterni (Zappacosta e Spinazzola) sono out.  Perotti idem con patate. Pertanto, senza Zappacosta, rimandato lo spostamento di Florenzi in avanti, rimandato l'apporto di un nuovo giocatore su una fascia destro in stato comatoso e squadra che Fonseca ha dovuto ridisegnare quando ormai era già entrato nello spogliatoio. A proposito di infortuni: per quanto riguarda Veretù, ancora nessuna novità. Roba da pellegrinaggio a Lourdes col treno della Croce Rossa.



Dietro si balla... il "buchi buchi" - Nonostante il forte avvio di stagione, non ho mai pensato che, in due mesi, la Lazio si potesse essere trasformata nel Real Madrid. Mi aspettavo però che la difesa alta della compagine giallorossa, i tartarugacei tempi di reazione di Piè Veloce Fazio (che comunque ci salva dal gol di Immobile al pronti via) e l'assenza di un faro di centrocampo avrebbero potuto facilitare ( e non poco) la stagionata tattica "kick and run" di Inzaghi. Pertanto, a ogni passaggio sballato che innesca il contropiede di Immobile o di Correa, ecco il sudore freddo scendere sulla schiena. I centrali a volte sono presi larghi, a volte in ritardo oppure è lo stesso reparto arretrato a mettersi nei guai da solo pasticciando per nervosismo o, probabilmente, ancora per scarsa fiducia nei propri mezzi (esempi: rinvio sanguinoso di Pau, due palloni destinati fuori riconsegnati all'avversario). Nel finale, poi, entra Santon e sono dolori. La Lazio riesce a superarlo per ben tre volte arrivando in porta. Speriamo che in queste due settimane di sosta si possa mettere mano a una situazione difensiva, purtroppo, al momento non ancora all'altezza. Nemmeno di una stagione che, alla meglio, prevede il quarto posto in classifica. Mica posso passare tutto l'anno col defibrillatore accanto al divano...



Un film senza regista - A centrocampo si sente l'assenza di un incontrista o almeno di un faro che sappia gestire il traffico di manovra e proteggere il pacchetto arretrato dalle predatorie folate avversarie. Quasi tutti corrono e questa è già una bella novità rispetto al passato. Ma chi imposta? Chi lancia? E soprattutto chi rompe l'azione prima che Immobile, Correa, Milinkovic arrivino ad apparecchiarsi la conclusione al limite dell'area giallorossa? In attesa di Veretù le opzioni per il ruolo di mediano sono due. A me sembrano però entrambe fuori fuoco: a volte ci prova Cristante....mhhhhhhh già non mi era piaciuto contro il Genoa: lentino, tende a perdersi l'uomo e il fisico non lo aiuta. Altre Pellegrini, sufficiente nel contesto generale della partita, ma a mio parere anche lui non nato coi galloni del mediano puro. Nella terra di mezzo, quindi, non si respira ancora aria di solidità e forse, in un certo senso, è pure normale (dopo una rivoluzione totale non bastano due giornate di campionato a cambiare le cose). Però mi sembra che mister Fonseca indugi un pò troppo a mettere dentro Diawarà quando magari il momento richiederebbe la presenza di uno "tattico". Il primo ingresso è infatti quello del Flacco Pastore, un rincalzo praticamente inutile quando i reparti sono lunghi e annaspanti.



Pensiamo positivo - Come diceva Tonino Guerra "l'ottimismo è il sale della vita" e credo ancora che si possa ripartire dalle cose belle, che comunque ci sono o magari potrebbero esserci nel prossimo futuro, intraviste in questa Roma formato derby. La squadra, seppur oggi molto fortunata, è scesa comunque in campo senza quattro titolari. Due pali li abbiamo colpiti pure noi, il rigorepaariomma c'era tutto e alcuni singoli hanno dimostrato voglia di lottare. Mancini, schierato al posto di Jesus, sembra tatticamente acerbo ma potrebbe migliorare tanto. Dzeko, nonostante una prova poco colorita, è comunque un punto fisso. Florenzi, generosissimo capitano, prima o poi lo vedremo esterno alto. Cencio Under (oggi male) speriamo acquisti continuità. Kluivert ha corso come una trottola ma deve essere più altruista (tre contropiedi bruciati) piuttosto che proporsi in sgasate senza via di uscita di Alvarettiana memoria. Kolarov, nonostante l'età e qualche contrasto perso, segna l'ennesimo gol dell'ex e tiene a bada un passista come Lazzari presidiando con buoni esiti la fascia sinistra almeno per un'ora buona. Peccato per il maldestro errore (Milinkovic gli soffia la palla) da cui parte l'azione del pari laziale che va a macchiare una prestazione, altrimenti, brillante. Zaniolo ha disputato un gran primo tempo. E' l'unico a tirare verso la porta di Stracoscia (due pali colpiti). Vigore fisico, cattiveria (esaltante il duello vinto contro Radu nella ripresa), personalità. Toccherà a lui migliorarsi di partita in partita se vorrà diventare per davvero un grande del nostro calcio prossimo futuro.



Time out salvifico - Insomma...scampato in qualche modo il pericolo derby, adesso l'obiettivo è uno solo: cercare di fare punti e vincerne qualcuna. Fonseca ha l'occasione di sfruttare la sosta per lavorare con calma sul sistema, recuperare qualche acciaccato e per cercare di integrare i nuovi arrivati (l'inglese Smalling su tutti). Personalmente la sua idea di calcio non mi dispiace e, se adattata a dovere agli standard dell'italico football, potrebbe essere una proposta azzeccata. Purtroppo i tempi sono sempre ristretti per varcare il labile confine delle apparenze dimostrando di essere un buon allenatore e non soltanto un bietolone dall'etichetta fashion. Gli auguro un grande in bocca al lupo sperando che il mercato delle ultime ore gli dia una mano concreta. Daje!

La Lazio parte in quarta. Due pali colpiti nei primi minuti. In difesa si suda freddo: uscita di Pau Lopez su Milinkovic. Fazio controlla. 

Florenzi e Correa a duello. Il capitano, costretto dagli infortuni a tornare terzino, non si è risparmiato ed ha disputato un buon derby di sacrificio

Kolarov, dal dischetto, porta avanti la Roma!!

Gara discreta anche per Pellegrini, qui al controllo di palla marcato da Immobile

Molto bene, almeno per un'ora, anche Zaniolo che qui anticipa Lazzari. I due pali giallorossi vengono da due sue conclusioni. Poi tanto fisico e cattiveria agonistica.

Esordio dal primo minuto per Mancini, che qui controlla Correa. Prestazione onesta, sicuramente migliorabile.

Il pareggio di Luis Alberto

Dzeko non si è visto molto in zona gol ma ha sicuramente fatto reparto a se facendo salire la squadra

La Lazio può recriminare per aver colpito altri due legni: uno clamoroso colpito da Immobile, l'altro (nella foto) da Parolo nei minuti finali

Fonseca predica calma. Il punto di oggi può essere considerato d'oro. A lui toccherà sfruttare al meglio le due settimane di stop.
     











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