mercoledì 4 maggio 2016

LA "MINESTRA" E' UN PIATTO CHE VA SERVITO FREDDO. LA RIVINCITA DI CLAUDIO RANIERI




Ci eravamo lasciati mentre Perrotta e Vucinic si prendevano a parolacce. Mentre Pazzini segnava una doppietta infrangendo il sogno dello scudetto più sentito, quello dei tre romani, che finiva invece tra le braccia di Giosè Murigno il portoghese che, sceso gonfio di boutade dai salotti di Chelsea fin sotto la Madunina di Milàn, continuava ad irriderti definendoti "vecchio". Ci eravamo lasciati tra i cuori grondanti di delusione e quel Genoa - Roma che sapeva un pò di autoaffondamento, di bandiera bianca. Ma tu sei rimasto sempre silenzioso, sofferente in silenzio, con il piglio, la classe e l'umilità che ti hanno sempre contraddistinto fin da quando regalasti una salvezza impossibile al Cagliari. 

Ti sei lasciato alle spalle la tua Testaccio, la tua Roma e sei andato proprio all'Inter con grande signorilità. Poi a riportare il Monaco tra i grandi del campionato francese. Hai vinto la Serie B e ti hanno preso i Greci. Ma anche loro non ti hanno capito. Così ecco Leicester, una compagine da salvare con l'astuzia di una vecchia volpe e un campionato che inizia alla grande. All'inizio sembra un gioco, ci speriamo tutti ma crederci è davvero dura. Sei primo e, in parte, tutto ricorda quell'annata romanista romantica e indimenticabile. Il ruvido Wes Morgan sembra Cassetti al derby, Vardy, l'ex operaio, diventa improvvisamente bomber e Mahrez assume le sembianze tottiane di un fuoriclasse incontenibile mentre Drinkwater non è più solamente un cognome da barzelletta con i piedi quadrati, come ne circolano tanti tra Championship e League Two.

Tutto è molto simile al 2009-2010 ma con la differenza che in Premier League non c'è Moratti, non c'è Damato e il Potere. E non c'è nemmeno il tuo "nemico" Murigno, esonerato da Abramovich perchè a momenti porta il Chelsea direttamente dal titolo alla Serie B. Allora il "non succede ma se succede" diventa prima realistico e poi sempre più reale. Noi continuiamo a seguirti perchè quello scudetto, sei anni fa, era tutto tuo e coniamo l'hashtag #quelminestrarodiranieri sperando di vederti, un giorno, servire quella maledetta minestra a qualcuno. Piano piano te le lasci tutte alle spalle fino a staccarle di sette, otto punti. La squadra è tosta e negli ultimi minuti sferra sempre la zampata impossibile e vincente, come fece Andreolli al Craven Cottage contro il Fulham o Riise contro la Juve a Torino.

E un bel giorno succede che il sogno diventa realtà e tutto il mondo, di colpo, scopre la grandezza calcistica e umana di Claudio Ranieri, testaccino e romanista, l'allenatore che ha fatto vincere la Premier League a una matricola. Il signore di stile che, come tutti i grandi, ha servito la sua minestra, fredda, anzi gelida, a tutti coloro che nel tempo l'hanno denigrato e spernacchiato. E che come tutti grandi non ha voluto rivincite su nessuno ma soltanto regalare gioia e divertimento. Da oggi, quello scudetto sfumato contro la Sampdoria è molto meno amaro. 

Nessun commento:

Posta un commento