domenica 18 novembre 2018

ITALIA - PORTOGALLO 0 - 0


Da almeno trenta e più anni continuo a portarmi nelle orecchie una sentenza di Kalle Rummenigge ilquale una volta, stuzzicato dai giornalisti italiani sui pregi-difetti della Nazionale, rispose teutonicamente " Italien molto bene fino a limite di area di rigore. Dopo, quando tocca fare gol, Italien kaputt!". Da piccolo, mi ricordo poi di un giocatore che si chiamava Scarafoni. Faceva l'attaccante nell'Ascoli di Rozzi ed aveva una particolarità incredibile: gol a raffica in Serie B ma col contagocce in Serie A. Ho iniziato il post in questo modo perchè la partita di stasera mi ha fatto ricordare questi due episodi di archeologia calcistica con virulenza estrema.



Per carità: non voglio azzardare l'accostamento di Insigne e Immobile col pòro Scarafoni però, cazzarola, attaccanti che fanno in media 50 gol in due a stagione e non riescono manco a buttarla dentro contro un Portogallo incredibilmente messo alle corde dalla buona prova del centrocampo azzurro, proprio non riesco a capirli. A sto punto c'aveva ragione er Tedescone. E se Rummenigge se lamentava già ai tempi di Baggio, oggi che dovrebbe dì? A sto punto, non gol per non gol, Mancini poteva pure chiamà Er Sciaraui.



La Nazionale però secondo me oggi è andata abbastanza bene. Vero che Cristiano Ronaldo non si scomoda a infilare le braghe per giocare i gironi di Nations League, però davanti avevamo sempre i Campioni d'Europa in carica. E l'undici di Mancini non gli è stato inferiore: sia per atteggiamento sia per qualità di palleggio in mezzo al campo. Nella sera di San Siro abbiamo scoperto che il trio Verratti-Barella-Giorgigno può essere qualcosa di abbastanza interessante. Forse sulle due ali, Biraghi e Florenzi, nonostante la generosità, possono essere più incisivi però il problema rimane lì davanti. Premetto che, a prescindere dai rispettivi club di appartenenza, Ciro e Lorenzo mi stanno simpatici e calcisticamente mi piacciono pure. Però si cincischia con troppi passaggetti in mezzo alla muraglia avversaria, si fanno tiri sballati quando servirebbe la cattiveria, non c'è determinazione a sufficienza e forse, quando si alza il coefficente continentale delle squadre avversarie, manca pure un pò di spessore.

Mancini indossa lo sciarpone azzurro. In tre mesi di gestione, nonostante le difficoltà, la Nazionale sembra aver rialzato un pochino la testa e il livello del gioco. A questo punto attendiamo i gol come la manna dal cielo.


Così se non segni dopo 60 minuti di dominio calcistico, la squadra si deprime, si ammoscia e magari rischia pure di prenderlo rovinando tutta la buona prestazione. Magari in questo momento è sufficiente aver salvato l'onore e non essere retrocessi in Lega B di Nations League ma, per le qualificazioni a Euro 2020, qualche emozione in più sottoporta è lecito aspettarsela.

Romanisti in campo: Florenzi - grande impegno come sempre, precisione un pò così e così. Pellegrini - una manciata di minuti prima della fine. Un colpo di testa telefonato che finisce preda del portiere portoghese.

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