sabato 9 marzo 2019

2RIGHE: Mister DiFra, Monci e Ranieri


Come in tutte le storie di calcio, alla fine, è sempre l'allenatore a pagare il conto più salato. Così dopo poco più di un anno e mezzo, anche mister DiFra viene messo alla porta. Ci può stare perchè ormai il tecnico stava alla frutta. Personalmente mi dispiace tantissimo perchè stiamo parlando di un romanista vero, di uomo corretto e di un professionista serio, probabilmente ancora inesperto per proporsi in un calcio di alti livelli, sicuramente non supportato nel percorso di crescita dalla proprietà Roma. Al mister gli si imputa di non aver mai trovato un modulo dopo averne cambiati tanti, di non essere riuscito a motivare la squadra, di non aver mai proposto gioco. Una parte del discorso è sicuramente vera, come oggettivi sono stati i frequenti errori di esperienza tra i quali spicca quello commesso nel preparare la semifinale di andata ad Anfield Road.



Tuttavia in questa città esiste troppo spesso l'usanza di guardare prima il dito e poi la luna dimenticando il contesto in cui prima si lavora e poi, eventualmente, si sbaglia. A mio parere una semifinale di Champions League non si conquista per caso: anzi, da romanisti si tratta di un evento di portata storica, un'occasione importante per fondare una buona squadra e lottare 'na bona vorta pè un titolo. Ma se la solita società che non ne azzecca mezza da dieci anni finisce per adottare la politica del ridimensionamento, squassando la spina dorsale dell'organico in nome della plusvalenza e de 'no stadio che si e no ce entrerà mi nipote, oltre a commettere inarrivabili cazzate in fase di calciomercato pure quando, na vorta tanto, ci sarebbero i soldi in berta per agire in maniera strategica sul mercato, ma che artro dovemo da scrive?



La squadra secondo me è scarsa in diversi elementi, è stata imperniata su un giocatore finito (Pastore), và a due allora, nun capisce quanto vale la maglia giallorossa, se rompe spesso e nun cià personalità da venne. E noi ancora se stamo a chiede perchè n'avemo presi sette dalla Fiorentina o perchè sò riusciti a fa segnà pure Caisedo a un derby?


Ciao Mister Eusebio, t'ho voluto bene, a te e a li bernardoni tua. Forse te saresti dovuto impuntà l'estate sorsa quando ti hanno venduto il Ninja, Alissò e Strotman a mercato chiuso. Per me quello rimane il tuo l'errore più grande. Ti auguro il meglio perchè umanamente lo meriti.



Ieri è saltato pure Monci, il ds sevillano che a casa sua aveva fatto vincere quattro Europa League al Siviglia e che ci avrebbe dovuto fa vince tutto pure a noi. Silurato in quattro e quattr'otto dopo il ko di Oporto, ce lascia invece in eredità un calciomercato da dimenticare e una massima da mettere sul cartiglio della galleria giallorossa "Devo portare giocatori forti perchè c'è da battere la Juventus? A fine anno ne parliamo, ci vediamo al Circo Massimo. Credo che il tempo delle cessioni importanti sia finito nel nostro club".

Probabilmente Monci sarà pure un padreterno e magari ce lo farà vede lavorando pe na società con una gestione più seria e con degli obiettivi sportivi reali rispetto a quelli cartonati sbandierati dai Pallottonians. Però è indubbio che da noi, Zaniolo a parte, ha fallito e manco poco. E' vero che la società non vuole investire e tanto meno vincere, ormai su questo semo rassegnati, ma un conto è vendere quelli forti per riacquistare giocatori di livello e tenere alta l'asticella un pò come l'Atletico Madrid. N'artra cosa è invece vende quelli forti pe' portacce na manica de pippe ar sugo e facce rimpiagne pure er cicarolo Sabatini. Mi dispiace, caro Ramon Monci, ma non mi mancherai per niente.


Nei momenti di grande difficoltà la Roma guarda sempre al passato tentando di trovare nella romanità la panacea di tutti i mali. Così riecco sedersi in panca Claudio Ranieri de Testaccio. Bollato dai pasquinari pallonari cor soprannome de "Minestraro", con lui ho vissuto il sogno sportivo più bello: soffià lo scudo all'Inter de Murigno. In pochi avrebbero accettato la sfida di accollarsi la Roma in questo punto della stagione. Ranieri, forte dell'impresa di Leicester ma dopo le scialbe esperienze di Nantes e del Fulham, lo ha fatto per amore.

12 partite per prendersi il quarto posto. Stavolta non ci stanno più Moratti e Murigno ma gli avversari sono i cinesi dell'Inter e gli americani del Milan. In più Lotito e l'Atalanta. Forse la Fiorentina e il Toro se le cose dovessero prende na brutta piega. Insomma è come 'no scudo dei poveretti ma che, dopo tutti i travagli di stagione, non ci dispiacerebbe portare a casa. E Ranieri è sicuramente meglio de quei moscioni de Paulo Sosa e de Donadoni. 


La Roma del sor Claudio era testaccina. Teneva botta, sudava, qualche volta sculava pure ma alla fine la buttava sempre dentro. Poi non resse alla delusione e l'anno seguente si ammutinò. Occhio però...all'epoca i giocatori erano ben altri e durante la finestra invernale arrivò addirittura l'intruppone Toni. Quà se tratta invece de trasformà gente come Marcano in Aldair e di sopravvivere a una girandola senza fine di infortunati. Nell'era pallottiana, inoltre, è bene ricordare le minestre riscaldate non hanno funzionato. In bocca al lupo mister Ranieri. 

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