mercoledì 13 gennaio 2016

UN COCCODRILLO PER RUDI




Ciao Rudi. Dispiace scrivere questo coccodrillo perchè nei coccodrilli si usano espressioni trite e ritrite e soprattutto perchè, evidentemente, questa Roma è rimasta ferma al palo, in pieno inverno, coi termosifoni spenti. Purtroppo siamo obbligati a farlo. Ti hanno accollato una marea di "fatali cazzate" e, forse, più di qualche volta, ahinoi, le accuse sono state veritiere. Però a noi la tua "boutade" romantica e guascona non è mai dispiaciuta, anzi ci ha sempre fatto un pò sorridere anche se qualche volta è stata fuori luogo e non sempre suffragata dalle vittorie fondamentali, quelle in cui si alza al cielo un trofeo. Tuttavia dobbiamo ringraziarti per averci fatto uscire dal baratro del 26 Maggio regalandoci due secondi posti, il ritorno in Champions League, il derby di Balzaretti, la corsa verso la Sud a pugni chiusi verso il cielo, il record delle 10 vittorie consecutive nelle prime di 10 giornate e una prima stagione in cui siamo tornati a vivere emozioni che con Luis, Zeman II e il Sor Aurelio, erano divenute sbiadite.

Caro Rudi, la Serie A non è facile. Prima che gli arabi si prendessero il PSG, forse, in Francia potevi anche sognare di vincere con il Lille. Qui non è così. Gli allenatori italiani studiano, si aggiornano, sono maestri di tattica, pretattica e pure di ostruzionismo. Una volta creato il giocattolo bisogna portarlo avanti, magari scomporlo e ricrearlo perchè quel qualcuno che prima o poi ti "sgama", sta proprio dietro l'angolo. E poi ci sono tante squadre...la Juve che vince sempre, le milanesi che vincono quasi sempre, il Napoli col bomber da 50 gol che forse vincerà, la Fiorentina che joga bonito e c'ha il Premier in tribuna. Tutte compagini ambiziose e assetate di vittoria. Ma non è finita qui...ci sono le provinciali, i campi insidiosi con i loro Paloski di giornata pronti a purgarti quando meno te lo aspetti.
Forse ti sei perso in tutto questo caotico bailamme e non hai nemmeno trovato la forza di alzare la voce verso chi, in campo, non correva e forse, per tanti motivi, non correrà nemmeno in futuro.

Certo, non sei nemmeno capitato sotto la migliore gestione Romanista. In altri tempi, Benatia magari non te l'avrebbero venduto dopo un anno. Sul più bello hai avuto la sfiga di avere Strootman in mille pezzi e Castan fuori dai giochi per due anni. Forse la dirigenza avrebbe potuto accontentarti di più in sede di mercato evitando di comprare troppi calciatori rottamati e di essere troppo accondiscendente con chi ha scarsa voglia di allenarsi, di correre e sudare. Forse avresti avuto miglior fortuna grazie ai consigli di uomini di campo che nel cuore hanno la Roma invece dei posticci proclami degli avvocaticchi, mercanti o presidenti che sono riusciti, prima volta nella storia di questo club, a spegnere ogni focolaio di passione curvarola, la benzina che ha portato avanti per novant'anni il nostro tifo a discapito di una bacheca rimasta spesso a "zero tituli".

Consapevoli degli errori tattici commessi (nds...Florenzi a destra, porello, non può proprio giocare anche se non avevi altra scelta) sappiamo che comunque hai dato tutto per questa maglia e che probabilmente non sei stato l'unica causa di questo sfacelo. Purtroppo, alla fine dei giochi, l'allenatore, nel pallone, è spesso il capro espiatorio di tante altre situazioni ma noi siamo certi che tu non sei il brocco che con troppa faciloneria si è voluto dipingere dimenticando in fretta anche quanto di buono sei riuscito a fare. C'est la vie. Per il futuro ti auguriamo soddisfazioni e traguardi, come diresti tu, più "òmpi". 

In bocca al lupo e Au revoir (magari con una rosa più forte e una dirigenza più tosta), caro Rudi.



  • Chi contesta la Roma non è tifoso della Roma. Al massimo è della Lazio. 
  • Un derby non si gioca, si vince  
  • Abbiamo rimesso la Chiesa al centro del villaggio 
  • Difendere bene è una forza della squadra intera, non solo dei centrocampisti o dei difensori. Abbiamo 11 giocatori che difendono insieme e questa è la cosa più importante  
  • La fortuna si provoca, non arriva sola  
  • È un peccato che a Torino l'area sia grande 17 metri  
  • Sono stato fiero dei miei giocatori, hanno dimostrato personalità ed è stata tutto tranne che uno sconfitta. Mi ha fatto capire che secondo me siamo più forti della Juve, questo lo dirà poi il campo. E lo dico chiaro: vinceremo lo scudetto, possiamo farlo 

  • Le parole sullo scudetto? Forse c’è una divinità che vuol punirmi per la mia superbia. Io quando dissi quelle cose volevo risollevare un ambiente un po’ depresso. Comunque non ho parlato a caso, penso che per mantenere ambizione e motivazione era necessario. L’obiettivo è vedere la Roma al centro del villaggio e al centro dell’Italia.  
  • Noi dobbiamo da continuare la fase di crescita. Non c’e’ paradosso tra quello che dissi dopo Juve-Roma (e cioe’ che era sicuro della vittoria dello scudetto, ndr) e le frasi di ieri, quando ho detto che la Juve e’ irraggiungibile. Ogni volta che parlo c’e’ un momento specifico con una verita’ specifica. A Torino subimmo tre gol irregolari e dovevo ricaricare la squadra: negli spogliatoi i giocatori erano delusi e dicevano che sarebbe stato impossibile. Se non avessi detto quelle parole non saremmo arrivati nemmeno in Europa League. Con le mie dichiarazioni ho protetto la societa’ e la crescita del club. Roma non e’ stata fatta in un solo giorno e questo vale anche per il club giallorosso, che e’ ambizioso come il sottoscritto. Per il momento il nostro obiettivo e’ giocare la Champions il piu’ spesso possibile e lo faremo per seconda volta di fila”. 
  • Barca non invincibile. Possiamo farcela. Ce la vogliamo giocare e lo faremo con tutte le nostre qualità. Scenderemo in campo con molta umiltà. Non partiamo sconfitti.  
  • Prima voglio dire una cosa ai miei tifosi: adesso mi sento uno di voi, un romanista 


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