lunedì 22 febbraio 2016

NON FATE LA GUERRA




Bisogna essere onesti. Ieri sera, al momento in cui le squadre sono scese in campo, ho avvertito un nodo alla gola. Sinceramente attendevo con trepidazione la gara contro il Palermo per rivedere in campo Francesco Totti. Primo perchè sarebbe stato bello vederlo tra i protagonisti nella mischia per l'assalto finale alla porta del Real, secondo perchè i rosanero, con tutto il rispetto possibile, prefiguravano una situazione ideale per il come-back del Capitano (magari pure con gol). Invece, l'inconsapevole Jesè Rodriguez Ruiz, andando a segnare lo 0 a 2 a una manciata dall'ingresso di Totti e scongiurando di fatto l'assalto a Forte Apache, è andato a dar fuoco a una miccia che, durante il fine settimana, ha fatto saltare del tutto la baracca giallorossa. Quando poi, il più consapevole Dzeko, è andato a sbagliare quel gol che, a un centimetro dalla linea di porta, probabilmente nemmeno i miei piedi "cubisti" avrebbero fallito, ho avvertito lo sfregamento di mani della pletora di giornalisti, opinionisti e affini, che da quasi 25 anni non vedono l'ora di far scendere il sipario sull'era Totti. Per fortuna il rotondo risultato di ieri sera, il ritorno di Strootman, la presenza del Capitano allo stadio e le dichiarazioni di alcuni giocatori e del mister hanno un pò addolcito la pillola, sperando che la querelle Totti-Spalletti possa essere almeno ricomposta in tempi brevi.

La versione di TOTTI
"C'è solo un Capitano". E ci mancherebbe. Totti è la storia, l'epica giallorossa, il calciatore sublime che ha portato  l'orgoglio romanista a livelli impensabili, l'uomo che abbiamo difeso da ogni assalto in ogni occasione e che ci ha ripagato rimanendo perennemente accanto a ogni singolo tifoso giallorosso per tutto l'arco della sua carriera. Solamente per quest'ultima cosa merita rispetto incondizionato. Però questa volta, secondo il mio umile parere, ha sbagliato tempi e modi d'entrata. Il Capitano si sente ancora un giocatore? Per noi è la cosa più bella del mondo. Tuttavia, a quasi 40 anni, potrebbe anche lui maturare l'idea che divenire il cosiddetto "valore aggiunto" all'interno di una rosa forse può essere anche una cosa non sbagliata. Non per regressione tecnica ma per naturale involuzione fisiologica. E forse comprendere che giocare mezz'ora alla Totti, nella pochezza tecnica del nostro campionato, per la Roma, può ancora rivelarsi un fattore determinante. Eh sì...perchè alla fine il "bene della Roma" è la cosa più importante. Quindi, se teniamo a mente proprio "il bene della Roma", l'uscita sul TG1 a 24 ore da una gara comunque delicata (perchè purtroppo bisogna risalire la china) e l'uso di parole belle piccanti, secondo noi è l'equivalente di un tackle da dietro. Per fortuna Francesco è persona arguta e intelligente. Un romano vero che quando è nervoso non le manda a dire ma che, dopo, non perde l'occasione per mostrare a tutti il proprio cuore. Un romanista vero che già ieri sera era allo stadio e negli spogliatoi a scuotere la squadra. Ci rifletterà, sperando che possa tornare sui propri passi e che ci sia la volontà societaria di renderlo per davvero un valore aggiunto.

La versione di SPALLETTI
Se tra il Capitano e Lucianone ci siano ruggini addirittura risalenti a 8 anni fa, questo, onestamente, non posso proprio saperlo. Il mio ruolo di tifoso in ciabatte mi impone di osservare solamente ciò che succede alla luce del campo e non in quella degli spogliatoi. Però Spalletti II mi è sembrato chiaro fin dal principio. La squadra non corre e se Totti, quasi 40enne, deve rappresentare quel valore in più, per motivi meramente fisiologici, deve essere inserito in un contesto che possa davvero valorizzarlo. Forse lo si poteva inserire qualche minuto in più, dargli un pò più di importanza ma a quei livelli e con una situazione in essere che a inizio Gennaio rasentava la catastrofe, la "ragion di stato" esemplare per una rosa di 22 - 23 giocatori ha per forza imposto la linea Spalletti (corroborata anche dai risultati in campo). Effettivamente se anche Maicon, Pjanic e compgnia bella prendessero il vizietto di andare al TG1 e spararne quattro (sapete bene che a Trigoria tutto è possibile) che cosa succederebbe? Adesso starà al mister mettere in campo la sua intelligenza nel gestire e nel far rientrare la querelle. Lo spessore Spalletti cel'ha. Speriamo bene.

LA SOCIETA'
Arbitro imprescindibile della disputa per forza di cose dovrà soprattutto essere James Pallotta, l'uomo invisibile, che fin qui tutto ha fatto tranne che proteggere il valore aggiunto di Totti. Le continue cessioni dei migliori (Marchignos, Benatia) hanno imposto già al povero Garcia un azzeramento dell'impalcatura, un continuo ricominciare daccapo che ha costretto il Capitano ad essere sempre presente con sovraminutaggi eccessivi per un calciatore della sua età che lo hanno di fatto esposto agli ultimi, recenti, infortuni. Che il nostro glorioso numero 10 dovesse essere maggiormente protetto dalla società, non vendendo in nome della plusvalenza ma puntellando la rosa con acquisti mirati e possibilmente di livello per poter portare a casa almeno una coppetta Italia, lo si era a nostro parere da quel Roma - Napoli di due anni fa, quando il Capitano ebbe la prima elongazione che lo mise fuori dai giochi per parecchi mesi. Adesso la palla è tutta nelle mani di Pallotta.

Per il bene della Roma, quindi, non fate la guerra. 

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