domenica 3 aprile 2016

LAZIO - ROMA 1 - 4



Roma - Stadio Olimpico - Domenica 03 Aprile 2016 ore 15.00
SERIE A - 31 Giornata
LAZIO - ROMA 1 - 4



LAZIO : Marchetti 5.5; Patric 5, Bisevac 5, Hoedt 5, Braafheid 5,5; Cataldi 5,5 (39' st Djordjevic sv), Biglia 6, Parolo 6,5; Candreva 5 (11' st Keita 6), Matri 5 (11' st Klose 6), Felipe Anderson 6. A disp.: Guerrieri, Matosevic, Gentiletti, Onazi, Mauri, Mauri. All. Pioli 5
ROMASzczesny 5,5; Florenzi 7, Rudiger 7, Manolas 6.5, Digne 6; Pjanic 6, Keita 6, Nainggolan 7 (26' st Iago Falque 6); Salah 6 (36' st Zukanovic sv), Perotti 7, El Shaarawy 7 (15' st Dzeko 6,5). A disp.: De Sanctis, Castan, Emerson, Torosidis, Maicon, De Rossi, Strootman, Totti. All.Spalletti 7

ARBITRO: Banti
MARCATORI: 15' El Shaarawy (r), 19' st Dzeko (R), 30' st Parolo (L), 38' st Florenzi (R), 42' st Perotti (R)



Nonostante le curve vuote non rendano giustizia al derby, per fortuna, le emozioni non mancano. Una vittoria rotonda figlia soprattutto della disparità tecnica tra Roma e Lazio evidenziata dai 18 punti di distacco in classifica e che, senza qualche errore di troppo sotto porta (Salah), sarebbe potuta essere messa in cassaforte già nel corso del primo tempo.


Bellissimo, per scelta di tempo e gesto atletico, il gol di El Sharaawy, pedina sempre più fondamentale nello scacchiere romanista (bello anche il lancio di Digne), che sblocca lo score. Poi, nella ripresa, dopo una prima frazione che vede il netto predominio della Roma nonostante la squadra di Spalletti non riesca a cogliere il raddoppio, è addirittura Dzeko che, subentrato al Faraone, mette alle spalle di Marchetti la palla del 2 a 0 rendendo giustizia a una conclusione di Perotti finita sul palo.  


Tuttavia il derby, non ce ne voglia Sdengo, non è mai una "partita come tutte le altre". Così succede che sul più bello, la Roma si specchia un pò troppo e la Lazio tira fuori un orgoglio incredibile spingendo per 20 minuti i giallorossi all'interno della propria area fino a colpire due legni (nella seconda occasione Sczeszny è miracoloso nel deviare il pallone sulla traversa) e ad accorciare le distanze con Parolo su sponda di Klose.

Nel momento cruciale della partita Spalletti è bravo ma anche fortunato. Azzeccata la mossa Dzeko, secondo noi sbaglia a fare entrare il troppo leggero Iago Falque al posto dell'infortunato Nainggolan lasciando in mezzo al campo il vecchietto Keita proprio quando Pioli la butta alla disperata sul fisico di Klose e sull'imprevedibilità di Keita Balde (il migliore dei biancocelesti che però parte sempre dalla panchina), il quale mette in risalto tutta l'inadeguatezza di Florenzi nel ruolo di laterale di difesa. Incassato il gol, il tecnico di Certaldo capisce che a destra è forse più opportuno schierare Rudiger, spostando Capitan Florenzi nel suo naturale ruolo di esterno offensivo mentre la difesa viene puntellata con l'ingresso di Zukanovic. Gli dice bene perchè la partita cambia ancora volto e assume proprio le sembianze di Sandrino che, trovandosi nel suo habitat, trafigge Marchetti per la terza volta con un missile di prima intenzione dal vertice destro dell'area di rigore.

Sull' 1 a 3 la Lazio cede e Perotti, nel finale, si riprende ciò che il palo gli aveva precedentemente negato segnando con una bella conclusione dalla distanza il definitivo 1 a 4.

Tutto molto bello ma quei venti minuti catastrofici del secondo tempo non sono da grande squadra, specialmente considerando il livello degli avversari.

Singoli: Nainggolan un leone. Fino all'infortunio, avvenuto nel corso dell'azione che porta allo 0 a 2, corre più dei suoi compagni e ringhia su ogni palla fornendo una media recuperi incredibile. Un giocatore così non si può cedere. El Sharaawy ok: corsa, finezza tecnica e un gol molto bello. Manolas puntuale su ogni intervento, ormai in crescita esponenziale. Anch'egli da non cedere. Rudiger: In netta crescita dopo le sofferenze di inizio stagione. Certo, di fronte si ritrova uno zombie del calibro di Matri ma anche quando, spostato a destra, deve bloccare Keita Balde, mette in gioco fisico e personalità.  Florenzi: nel bene e nel male, Capitan Futuro adesso è lui. Perotti: un talento dalle potenzialità che, sinceramente, neanche immaginavamo. Il motore di questa Roma spallettiana 2.0. Pjanic: Come parte sempre un pò estraniato. Poi cresce col passare dei minuti e deve recriminare per la poca fortuna. La sua parabola a girare meritava il gol e invece è arrivato un palo. Dzeko: Anche se a porta vuota, l'importante è che segni.

Dopo l'improvviso ko del Napoli a Udine, il secondo posto non è più un miraggio.

P.S.: Vedere Totti in panchina è di una tristezza senza fine. Una nota di malinconia che si aggiunge a quella per una stracittadina privata dei colori e della passione del tifo.

Minuto di silenzio in memoria di Cesarone Maldini in un Olimpico dalle curve deserte. E'la prima volta che un derby si disputa senza la parte più calda delle tifoserie.

El Sharaawy sbuca alle spalle di Patric e batte Marchetti con un gran colpo di testa. Per il Faraone è il 6 gol in 9 partite.

La gioia è incontenibile.

Nainggolan ringhia su Biglia. La prestazione del Ninja, costretto ad uscire per un colpo ricevuto da Hoedt, è stata eccellente. Una media di palle recuperate davvero notevole.

C'è gloria anche per Edin Dzeko che sigla il raddoppio sulla ribattuta del palo dopo una conclusione di Perotti. Per il bosniaco si tratta dell'ottavo centro stagionale


Keita e Rudiger "danzano" davanti a Marchetti

Parolo accorcia le distanze sfruttando un momento di calo della Roma.

Ma Florenzi fa capire subito alla Lazio che oggi non è giornata. Bellissimo il suo gol al volo dalla distanza.

Diego Perotti chiude i giochi siglando il 4 a 1. Ottima partita anche quella dell'argentino, presente su tutto il fronte offensivo con la sua quantità e qualità.

Perotti, da quando è arrivato a Roma, si è dimostrato subito l'uomo in più nello scacchiere di Spalletti


Derby amaro per Totti e De Rossi, rimasti a tifare in panchina

Il saluto tra Spelletti e Pioli. Il tecnico laziale sarà esonerato in serata.








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