lunedì 28 novembre 2016

ROMA - PESCARA 3 - 2





Roma - Stadio Olimpico - 27 Novembre 2016 ore 20.45
SERIE A - 14 Giornata
ROMA - PESCARA 3 - 2

ROMASzczesny 7; Bruno Peres 5,5, Rüdiger 5,5, Fazio 5,5, Emerson 5; Gerson 5 (27' st Totti 6), Strootman 6; Salah 5.5 (46' st Vermaelen sv), Nainggolan 6 (20' st De Rossi 5,5), Perotti 7; Dzeko 7,5.A disp: Alisson, Crisanto, Juan Jesus, Soleri, Seck, Marchizza, Iturbe, Totti. All.: Spalletti 6
PESCARA Bizzarri 6,5; Vitturini 5 (1' st Verre 6,5), Zuparic 5, Biraghi 5; Zampano 6, Memushaj 6,5, Brugman 6, Crescenzi 5,5: Pepe 6, Benali 6 (32' st Cristante sv); Bahebeck sv (3' Caprari 6,5).
A disp: Aldegani, Muric, Mele, Maloku, D'Angelo, Forte, Pettinari. All: Oddo 5,5
ARBITRO Irrati 5
MARCATORI 7' e 11' Dzeko (R), 15' st Memushaj (P), 26' st rig. Perotti (R), 29' st Caprari (P)




Dieci minuti arrembanti, due gol di Dzeko che si conferma a pieno merito come l'uomo in più di questa squadra e poi....fine della Roma. Ovvero inizio del solito refrain fatto di melina lenta, trame prevedibili ed errori tecnico-tattici sconfinanti nel più grottesco anticalcio. 

Così succede che il Pescara, giunto all'Olimpico più timido di un uccellino che ha smarrito la strada per il nido, penultimo in classifica e senza cinque titolari, pian piano inizia a guadagnare campo, a crederci fino a mutare i propri connotati per trasformarsi nel Porto (purtroppo non solo per la somiglianza cromatica delle maglie) che, la scorsa estate, venne nel nostro stadio a farci vedere come si interpretano le partite che contano.



Nel corso di un secondo tempo interpretato dalla squadra di Spalletti in maniera orripilante, gli abbruzzesi accorciano con Memushaj (lasciato solo da mezza difesa romanista) e non pareggiano soltanto per la reattività di uno Scesni decisivo, in spaccata alla Nureyev, su Pepe. Poi, nonostante, il momentaneo 3 a 1 segnato da Perotti su rigore (netto fallo di Crescenzi sullo stesso n.8 giallorosso), la Roma, evidentemente appagata dal doppio vantaggio e addormentatasi per la seconda volta nell'arco di 45 minuti, concede a Caprari (fino a quel momento inesistente) la possibilità di riaprire nuovamente le sorti del match regalando all'ex bimbo prodigio di Trigoria la gioia di segnare il secondo gol in carriera nel suo vecchio stadio.

Dulcis in fundo: l'ultimo quarto d'ora che, per i giallorossi, ha le sembianze del terrore, testimoniato dagli sguardi pieni di paura di Emerson Palmieri. Si tira il fiato a ogni fallo guadagnato, a ogni tiro degli abbruzzesi che finisce fuori. Si trattengono bestemmie a ogni pallone perso da Salah o Peres e quando De Rossi, stasera tornato mediocre, crolla come il gigante d'argilla, uccellato alle spalle da Brugman (!). In questo modo si arriva fino al triplice fischio finale, accolto da Spalletti e dai giallorossi con un sospiro di sollievo grosso quanto il Colosseo. Un'indecenza, altro che secondo posto o corsa scudetto. Un'indecenza bella e buona.



Dopo il ritorno dalla pausa nazionali la Roma non si è più vista:  si sottovalutano gli avversari perchè si reputano "facili" da affrontare, si perde concentrazione e si tira indietro la gamba non appena si va sul doppio vantaggio (N.B. perfino in panchina l'atmosfera è troppo ridanciana). Senza palla non corre nessuno, non c'è un uomo d'ordine sulla nostra trequarti (ma Verre non potevamo tenercelo noi?), nessuno ha la forza di lottare quando la partita diventa "sporca" e di prendersi le responsabilità come fanno i campioni autentici. In sintesi è una squadra che, come gli anni scorsi, non vuole vincere e che probabilmente, così facendo, mai vincerà.



Se andiamo sui singoli, poi, il contesto diventa raccapricciante: Salah dalla tripletta contro il Bologna non azzecca più una giocata, Nainggolan, che non ha propriamente il piedino vellutato, viene messo a dettare l'ultimo passaggio. Le fasce laterali vanno in barca al primo pressing aversario (P.s. Brunetto Peres è costato 15 milioni) per non parlare della lentezza di Gerson che dopo essere stato pagato un occhio della testa, appena atterrato a Roma è venuto a fare lo snob ("Roma è il posto ideale per fare esperienza e per continuare la carriera in un altro club") per poi proporre prestazioni che nemmeno Andrade, detto Er Moviola, si sarebbe sognato di sfoderare. 



Si salva soltanto Dzeko. I suoi 12 gol stanno finalmente facendo la differenza e, onore al merito, anche le sue giocate a tutto campo. L'unico a meritare questa maglia per impegno. Se il bosniaco avesse continuato a girare sulle medie della scorsa stagione, avremmo assistito a una vera e propria catastrofe. Ma i dubbi su questa squadra, al momento, sono tanti, anche dal punto di vista tattico. Perchè è vero che ci sono ancora diversi infortunati (Manolas, Paredes, El Sharaawy, Mario Rui, e Florenzi), che la Roma gioca le Coppe Europee e un calo nei secondi tempi è fisiologico, ma alcuni interpreti in campo, per caratura tecnica, a nostro parere non sembrano essere adatti al modulo proposto da Spalletti, nè, di rimando, Spalletti sembra accorgersi che un Gerson in quelle condizioni è un uomo in meno in mezzo al campo, che Palmieri e Brunetto Peres non sanno fare la fase difensiva e che la velocità generale della squadra è su limiti geriatrici. Questo contro il Pescara, in casa, quando sei sul 2 a 0 non è ammissibile.

In parole povere, se questa Roma non si dà una svegliata definitiva, al derby saranno, sic et simpliciter, "cazzi amari"!



IL FILM DELLA PARTITA

Pronti-via. Dzeko sorprende la difesa del Pescara e porta in vantaggio la Roma

La partita comincia nel migliore dei modi. In vista del trittico infernale, c'è bisogno di mandare un messaggio forte ai prossimi avversari.

Ancora un'errore del Pescara, assist di Perotti e ancora girata vincente di Dzeko.

Il bosniaco è sempre più capocannoniere. 12 reti in 14 partite.

Raggiunto il doppio vantaggio la Roma smette di giocare. Memushaj accorcia per gli ospiti nella ripresa. Poi Perotti realizza il 3 a 1 su rigore concesso per fallo di Crescenzi sul n.8 giallorosso.

Rudigher copre sullo sgusciante Memushaj. La difesa romanista caracolla sulle avanzate del Pescara, che accorcia di nuovo con l'ex Caprari. Negli ultimi sospirati minuti si ha sempre l'impressione che gli ospiti possano fare la remontada.

Ennesima prova opaca di Salah che ha sbagliato ogni palla toccata. Dopo la tripletta al Bologna, l'egiziano è praticamente scomparso dai radar.

Gerson anticipato da Pepe. Il brasiliano ha stupito tutti per lentezza e deconcentrazione. Forse è stato anche schierato male nello scacchiere romanista. Ma così non va.

Al fischio finale si tira un sospiro di sollievo dopo una prestazione indecente.

Spalletti aveva avvertito che stasera ci sarebbe stato da soffrire, ma vedere certe giocate contro i penultimi in classifica non fa ben sperare per il derby

I GOL


1-0: Dzeko



2-0: Dzeko



3-1: Perotti rig.

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