"Roma uno, Lassio nienteeee mio caro Lamberto"...quando Sky, Mediaset Premium e digitali terrestri vari erano solamente fantascienza, questo slogan, pronunciato con un forte accento brasiliano e reso vibrante dalla passione per i colori giallorossi, scandiva le mie domeniche da folle adolescente pallonaro. E quando la domenica diventava LA DOMENICA per via di un Roma-Lazio, la tensione saliva alle stelle e si perdeva in un crogiolo fatto di immaginazione, ansia, palpitazione mista a felicità o delusione, a seconda del risultato finale.
Il tutto si svolgeva seguendo il logico filo della trasmissione "In campo con Roma e Lazio" in onda su Teleroma 56: Lamberto Giorgi a condurre in studio e telecronaca della stracittadina affidata in "tandem". Michele Plastino commentava quando la palla ce l'avevano loro mentre il grandissimo Pato Moure da Porto Alegre - Brasil, sedicente fratello "de leche" di Paulo Roberto Falcao, era l' iconica voce di commento alle giocate romaniste.
L'emozione del momento trovava la propria enfasi nel liberatorio urlo di Pato che ad un eventuale rete della Roma scioglieva l'ugola in un infinito "Goooooooooooooooooooooooooooool", tipicamente made in Brasil. Non esistevano ancora i Caressiani deliri mentre Piccinini era praticamente agli albori della sua carriera. Soltanto il nostro caro vecchio Pato poteva permettersi di urlare in quel modo pittoresco ma mai smodato.
E poi...a fine gara subito sintonizzati su 90°minuto per vedere le scenografie delle curve ed i gol. Una maratona interminabile che si concludeva con "Gol di Notte", altra trasmissione cult, condotta dallo stesso Plastino nella quale il derby, domenicalmente, si trasferiva indossando l'abito da sera.
Certo che tra stadi preistorici, curve ridotte al silenzio e una miriade di giornalisti urlanti, la lacrimuccia a volte scorre. Altri tempi, altro modo di vivere il calcio e il derby
Pato Moure in azione al Processo del Lunedì. Anno 1983, sbornia post scudetto
E poi...a fine gara subito sintonizzati su 90°minuto per vedere le scenografie delle curve ed i gol. Una maratona interminabile che si concludeva con "Gol di Notte", altra trasmissione cult, condotta dallo stesso Plastino nella quale il derby, domenicalmente, si trasferiva indossando l'abito da sera.
Certo che tra stadi preistorici, curve ridotte al silenzio e una miriade di giornalisti urlanti, la lacrimuccia a volte scorre. Altri tempi, altro modo di vivere il calcio e il derby
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