lunedì 10 ottobre 2016

LA NAZzIONALE: MACEDONIA - ITALIA 2 - 3




Nonostante l'andamento da roulette russa, la Nazionale esce da Skopjie e da questo miniciclo di Ottobre (Spagna e Macedonia) con 4 punti. Si poteva fare di più ma in fondo quanto raccolto tra difficoltà evidenti non è proprio malaccio. Certo, se consideriamo i due gol incassati dai macedoni nel giro di tre minuti e le occasioni fallite dai nostri avversari, è ovvio che il CT dovrà costruire un impianto simile alla Fabbrica di San Pietro.


Tuttavia qualche buona premessa c'è: cominciamo dalle note stonate 1) I tre gol subiti nelle due partite vengono tutti da errori individuali - contro la Spagna Buffon, oggi il flop dell'attesissimo Verratti e il solito passo falso di Bernardeschi, finora eterno giglio in fiore ma che non sboccia mai. Entrambi sono giovani e, in fatto di Nazionale, inesperti. Serve fiducia, pazienza e coraggio di rischiare. Magari se Ventura troverà la formula per far coesistere Verratti, comunque il futuro di questa squadra, e, al momento, De Rossi (che con l'Italia è un altro giocatore) il centrocampo sarà più solido. Per quanto riguarda Bernardeschi, dovrà crederci pure lui. Difesa: contro i macedoni molto scricchiolante e con un Romagnoli apparso in flessione rispetto alla Spagna. Anche qui vale il discorso già fatto: a mio parere l'ex giallorosso non è fenomenale ma per ora è una delle alternative giovani se si rompe qualcuno.


2) L'attacco: Immobile-Belotti è coppia scoperta e testata dal mister già ai tempi del Toro. I due funzionano molto bene e, non vorremmo sbilanciarci, di fronte ad alternative come il giustamente ripudiato Pellè, Zaza o altri gigantoni dai piedi storti, forse rappresentano il meglio attualmente in circolazione per l'italico football. Immobile segna ed emoziona, il Gallo ha grande personalità e fiuto per il gol. Speriamo si confermino. Al prossimo turno inevitabile scontrarsi con l'eterno tormentone Balotelli sì - Balotelli no. Per noi la coppia titolare, al momento è questa. Solida e senza grilli per la testa.
3) Gli altri: molto bene Parolo, altro serio professionista a cui l'Azzurro dona non poco. Occhio a Sansone, che può rivelarsi un'ottima pedina e, tra i senatori, sugli scudi Candreva, giocatore dal quale questa Italia non può prescindere. Male invece Bonaventura, giocatore che non ci dispiace e dal quale ci attendiamo un pronto riscatto.


Infine Ventura: la Nazionale ha ereditato il cuore di Conte e non è poco. Bisogna continuare su quella strada cercando di eliminare timori e provando a migliorare la tecnica di base. Noi siamo convinti che, in prospettiva, il serbatoio ci sia e che la rotta per i Mondiali di Russia, in questo girone, non sia impossibile. Serve coraggio, personalità e voglia di rischiare eludendo una volta per tutte certi stilemi. Ammesso che la FIGC si svegli e decida di investire sui giovani una volta per tutte

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